Per agosto minigonna di pelliccia

Per agosto minigonna di pelliccia Per agosto minigonna di pelliccia Per agosto, una minigonna di pelliccia. In una stagione pazza come questa, non sarà la pelliccia a sembrare di troppo: forse, troppo poco la minigonna. Nelle sue sere al mare, la signora chic portava gli anni scorsi un piccolo cashemire da nulla. Dacché l'estate si è infreddolita (bagnarsi, di rugiada notturna fa bene alla pelle ma è la rovina per anche giovani giunture) essa comincia a trovare piacevole la dolcezza di piuma di una volpe, l'agnellino un po' ruvido ma gentile, il calore solido del visone: proposte ancora ricche, ma non più soltanto snob. Ecco in voga il miniabito: un esile tubo che scendendo si allarga, chiuso sulla schiena da un lungo «zip». In visone ha il verde tenero delle foglie in primavera o è acido come il giallo del limone. Si può portare con pantaloni (rigorosamente neri ed allora anche la vita sarà chiusa, da un'alta fascia di raso), benché dalla lucente morbidezza della pelliccia sembri più bello veder uscire un paio di gambe lunghe, fresche e dorate dal sole. Scamiciati, cappotti minimi e senza maniche ispirati alla linea più affermata della moda '69 sono in concorrenza con le giacche, i boleri, gli scialli stile anni '40. Ricordano quelli di Clara Calamai, la « fascinosa » del regime: piumini dì volpe «bois de rose», rosso sangue, salmone. Hanno l'aria démodé e paiono, insieme, una versione sofisticata dei pelosissimi indumenti degli hippies. Per la montagna c'è il pezzo allegro (e funzionale): il giubbetto di lapin arancio, per nulla prezioso, ma caldo, sciolto, sportivo, mentre senza limitazioni di tempo, di luogo e (soprattutto)' dì prezzo è il poncho di pan? tera: uh divertimento un po' cinematografico riservato a piccolissime élites. In attesa delia novità inverno '69-70 che, probabilmente troverà la'sua piena affermazione la prossima estate: la pelliccia stampata. Ci penserà Ken Scott in accordo (già raggiunto) con un giovane pellicciaio torinese. Avremo paltoncini e giacchette, sciarpe e grossi foulards in agnellino e breitschwantz, lapin e visone con i disegni estrosi e barbarici di questo americano un po' folle che. nei suoi colori violenti, solari e sanguigni porta l'acceso vigore, il gusto forte dì un suo senso magico della vita. m. a. Miniabito in visone verde

Persone citate: Clara Calamai