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Condannato a Milano l' Ente turistico francese Condannato a Milano l' Ente turistico francese Dovrà riassumere entro 3 giorni un dipendente licenziato o pagargli sette mensilità Milano, 29 luglio. Il commissariato generale al Turismo francese, con sede a,Parigi e rappresentanza a Milano, nella persona del Primo ministro di Francia protempore, è stato condannato dal pretore della quinta sezione civile dott. Simoneschi a riassumere nel termine di tre giorni un dipendente già assunto come segretario stampa e poi licenziato nel febbraio dello scorso anno. In mancanza di riassunzione, dovrà essere pagata all'ex dipendente una penale di un milione e 190 mila lire, pari a sette mensilità. Il commissariato è stato condannato anche al rimborso di 200 mila lire di spese processuali. — Il pretore è giunto a questa sentenza dopo aver risolto un problema di giurisdizione: il commissariato generale al Turismo francese aveva, infatti, posto una eccezione pregiudiziale, il difetto di giurisdizione del giudice italiano. La causa civile era stata promossa dal dipendente Augusto Avogadro di Vigliano, il quale chiedeva fosse giudicato illegittimo in base alla legge 16-7-1966, n. 604, sui licenziamenti individuali, il licenziamento comunicatogli il 29 febbraio 1968. Pertanto, chiedeva la condanna del commissariato generale al Turismo francese a riassumerlo o a pagare una penale stabilita dal giudice (oltre alla retribuzione dalla data di cessazione della prestazione alla riassunzione) o un risarcimento di danni. Il commissariato generale al turismo francese aveva posto una eccezione pregiudiziale: il difetto di giurisi: zione del giudice italiano. Ma il pretore ha respinto l'eccezione osservando che essa « potrebbe accogliersi se si trattasse di un rapporto giuridico intercorso fra Stati e organi di essi ». «Invece — prosegue la sentenza, — il rapporto intercorso fra lo Stato francese e l'Avogadro deve considerarsi concreta espressione delle molteplici attività di natura privatistica che ciascuno Stato svolge ». (Ansa) ♦