Le ossessioni gastronomiche dell'ex pasticciere Wesker

Le ossessioni gastronomiche dell'ex pasticciere Wesker Il filone anarco-socialista del teatro inglese Le ossessioni gastronomiche dell'ex pasticciere Wesker Come si prepara uno strudel di mele? Non occorre l'Artusi, basta una rappresentazione delle Quattro stagioni in cui Arnold Wesker costringe un attore a prepararlo in scena. Le ossessioni gastronomiche dell'autore inglese, che serpeggiano in tutta la sua opera, traspariscono dal titoli (Brodo di pollo con l'orzo. Patatine di contorno) e trionfano nella Cucina, ambientata trai cuochi e gli sguatteri di un grande ristorante, sono abbastanza comprensibili se si ricorda che Wesker, da giovane, si guadagnava da vivere come pasticciere. Ma in questa commedia del '65, forse la più recente, la digressione culinaria è soltanto marginale alla vicenda: gli amori di una coppia ritmati sul trascorrere delle stagioni. Più passa 11 tempo, meno si capisce perclié Wesker sia staio confuso nel mazzo del « giovani arrabbiati » dove nemmeno Osborne, che pure è il capostipite, vorrebbe essere, messo. In realtà, Wesker corre un po' da solo nel teatro inglese d'oggi e, se mai, andrebbe inserito in quel filone anarchico-socialista di cui, tra 1 prosatori, Orwell rimane una delle figure più spiccate. Socialmente impegnato sino al collo, anche nella vita (da anni si - batte per un centro cuiturale-artisfcico destinato ai lavoratori), Wesker ha idee un po' antiquate'e-Tagamente intinte di utopia: è l'altra faccia del laburismo e del sindacalismo britannici, dei quali riflette nel suo teatro almeno trent'anni di storia, di vittorie 6 di sconfitte, di entusiasmi e di delusioni. Lo dimostra per assurdo nelle Quattro stagioni dove egli stesso cérca di prevenire le obiezioni, del resto foridate, di chi volesse negare che la commedia appartiene alla letteratura. socialista. Wesker afferma il contrario e si sforza di provarlo con l'appoggio di" una battuta della sua Trilogia: .«Prima c'è l'amore, non può esserci fratellanza .senza amore». La tesi, un po' sforzata per una storia sentimentale con due soli personaggi, oltre tutto piuttosto fragile e talvolta uggiosamente simbolica, è affatto legittima per Una città dorata tutta per loro, premia¬ ta con 11 Marzotto nel 1964. Qui, nelle interminabili vicissitudini (l'azione, condotta secondo la tecnica del fiash-forward, si spinge sino al 1990) di un architetto socialista che sogna di costruire sei « città d'oro » per 1 lavoratori e che alla fine, per l'ostilità e l'incomprensione delle stesse Trade Unions, deve rinunciare ai Buoi ideali e venire a patti con l'iniziativa privata, traluce addirittura il risentimento di Wesker contro 1 politici e i sindacalisti che hanno ostacolato il suo « Centro 42 ». Ma l'elemento autobiografico non prevale al punto di impedire che l'eterna lotta contro il compromesso e l'indifferenza, annidati nello stesso movimento laburista, sia rappresentata con efficacia e sincera partecipazione. Alberto Blandi ARNOLD WESKER: Le quattro stagioni-> Una atta dorata tutta per loro. Ed. Einaudi, lire 800.