I sindacati concordano le richieste per il contratto dei metalmeccanici di Giancarlo Fossi

I sindacati concordano le richieste per il contratto dei metalmeccanici PER LA PRIMA VOLTA SI CERCA UNA «PIATTAFORMA UNITARIA» I sindacati concordano le richieste per il contratto dei metalmeccanici II convegno si conclude oggi a Milano - I principali punti della trattativa sarebbero: aumento da 50 a 100 lire l'ora; 40 ore settimanali; parità normativa tra operai e impiegati • La lotta sindacale, è stato ripetuto, sarà condotta con fermezza, ma con senso di responsabilità «al di fuori delle facili suggestioni contestatrici» (Dal nostro inviato speciale) Milano, 26 luglio. Le tre Federazioni dei metalmeccanici aderenti alia Cgil, aUa Cisl e alla L'il chiederanno nella prossima settimana alle rappresentanze dell'industria privata e a partecipazione statale l'inizio di una « discussione anticipata » sul rinnovo del contratto nazionale che interessa oltre 1.200.000 lavoratori. Il contratto scadrà alla fine di dicembre, ma i sindacati ritengono indispensabile avviare le trattative subito dopo il periodo delle vacanze, cioè in settembre, per poter definire tempestivamente il nuovo accordi, e ottenere l'applicazione fin dal primo giorno Cella sua decorrenza. Alle Associazioni degli imprenditori sarà presentata una « piattaforma rivendicativa » unitaria centrata su pochi, ma consistenti problemi economici e normativi. L'azione per realizzare il nuovo contratto sarà svolta con fermezza, ma con senso di responsabilità e con l'assoluto controllo sindacale, al di fuori delle facili suggestioni contestatrici e di qualsiasi tentativo eversivo. Sono queste le prime, ma interessanti conclusioni scaturite da un convegno unitario svoltosi oggi per iniziativa della Fiom-Cgil, della Fim-Cisl e delle Uilm. Un convegno che non ha precedenti nella lunga storia del movimento sindacale italiano. Nella sala delle riunioni del Pontificio Istituto Missioni Estere erano convenuti 450 rappresentanti dei metalmeccanici, 500 membri dei consigli direttivi delle tte Federazioni e 150 delegati dei maggiori complessi dell'industria metalmeccanica: Fiat (stabilimenti Ferriere, Mirafiori e Rivalta), Italsider, Olivetti, Cogne, Lancia, Italcantieri, Falde, Innocenti, OM di Brescia-Milano Monza, Dalmine, Avio Macchi, Ignis, Rex, Zoppas, Sava di Porto Mar! cheta, Piaggio di Palermo, Fatine, Ducati, Necchi, Creda, Morelli, Riello, Pellizzari, Fucine Meridionali, Pignone e cosi via. I dirigenti sindacali di «vertice» e i delegati della «base» hanno confrontato le loro opinioni sul problema del rinnovo contrattuale in un dibattito aperto e costruttivo, diretto a stabilire una precisa linea di azione, che non dia luogo a successive « conte .-tazioni » o perplessità durante le trattative. Per l'intera giornata si è discusso sulla « piattaforma rivendicativa » e sulla « strategia della lotta ». I risultati del convegno saranno comunicati domani o lunedi al termine dei lavori. Ma già questa sera, attraverso la relazione svolta a nome delle tre federazioni dal segretario generale della Firn, Macario, e i numerosi interventi dei partecipanti all'assemblea, è possibile individuare uno sforzo notevole per superare i dissensi manifestatisi durante l'ampia consultazione promossa nei mesi scorsi. Sicuramente le conclusioni saranno « unitarie », i segretari generali della Fiom, Trentin, e della Uilm, Benvenuto, hanno validamente affiancato Macario nell'opera di chiarimento e di persuasione. Il relatore ha sottolineato la delicatezza della situazione politica nella quale [si innestano l'intensa faae dei rinnovi contrattuali, che interessano milioni di lavoratori, e la necessità di risolvere altre questioni di indubbio rilievo, come quelle della casa, dei fitti, dei trasporti, dell'occupazione, dei limiti di applicazione della ricchezza mobile. Macario ha dichiarato che le organizzazioni e 1 lavoratori reagirebbero con estrema durezza a qualsiasi « avventura reazionaria », mentre si predispongono fin da ora ad un confronto « civile » e aperto con le delegazioni degli imprenditori. Il segretario generale della Firn, ha, poi, illustrato i risultati della consultazione preventiva. Oltre trecentomi¬ la operai e impiegati hanno partecipato direttamente ad assemblee e riunioni dedicate all'esame del rinnovo del contratto, portando le loro esperienze, le loro esigenze, le loro istanze. E' stato un colloquio tra « vertice » e « base » che conferma pienamente l'esigenza di un più vivo comportamento democratico all'interno del sindacato, a tutti i livelli, dalle confederazioni alle più piccole unioni provinciali o ai più modesti organismi periferici di categoria. Di fronte alla contestazione dilagante al qualunquismo sindacale è indispensabile realizzare concretamente un contatto più diretto con i lavoratori. La consultazione — ha rilevato Macario — ha dato alcune indicazioni precise che certamente costituiranno il fondamento della « piattaforma rivendicativa » che la Fiom, la Firn e la Uilm presenteranno nella prossima settimana alla Confindustria, Si riscontra una prevalenza assoluta di pareri in fafon- di un aumento salariale in cifra fissa unica per tutti, operai e impiegati di qualsiasi categoria, in una misura — da definire — oscillante tra le 50 e le 100 lire orarie. Il secondo punto, sul quale convergenza è praticamente totale, riguarda la riduzione effettiva dell'orario di lavoro a 40 ore setti¬ manali e la limitazione delle prestazioni straordinarie. Per la parità normativa operai-impiegati si è avuta una indicazione unanime per quanto riguarda il trattamento in caso di malattia o di infortunio sul lavoro; prevalente, ma non unanime, l'indicazione per l'equiparazione delle ferie. Anche sui diritti sindacali non vi sono incertezze: la « piattaforma » comprenderà richieste per l'assemblea dei lavoratori nelle ore di lavoro secondo criteri e durata da precisare, la tutela dei dirigenti sindacali, la revisione di disposizioni disciplinari. Per i lavoratori "giovani, l'eliminazione delle differenze salariali rispetto a quelli adulti a parità di prestazione; per gli impiegati, la pubblicizzazione dei criteri e delle misure degli aumenti di merito, una migliore valutazione dei titoli di studio, la soppressione della quinta categoria e modifiche nell'inquadramento. Gli orientamenti per la linea sindacale prevedono: « no » agli accordi di acconto, « sì » ad una « lotta nazionale », « no » alla pregiudiziale della sospensione degli scioperi per riprendere le trattative interrotte in precedenza, « sì » all'autonomia dell'azione e alla sua « gestione » da parte del sindacato. Giancarlo Fossi

Luoghi citati: Avio, Brescia, Cogne, Milano, Monza, Rivalta