«Ho saputo soltanto dopo diciannove anni che mio marito aveva un'altra moglie» di Giuliano Marchesini

«Ho saputo soltanto dopo diciannove anni che mio marito aveva un'altra moglie» Il racconto della prima moglie dell'imprenditore arrestato «Ho saputo soltanto dopo diciannove anni che mio marito aveva un'altra moglie» La donna vive sola a Nizza Monferrato - L'uomo emigrò in Perù nel 1947 - «Dopo avermi scritto alcune lettere, non si fece più vivo» - Lo ha denunciato poco prima che rientrasse in Italia per una vacanza - «Se decidesse di tornare con me, sarei anche disposta a perdonarlo» (Dal nostro inviato speciale) Nizza Moni., 25 luglio. La prima moglie di Ugo Gay, l'imprenditore alessandrino arrestato per bigamia dopo diciannove anni al rientro dal Perù, non sapeva che il marito s'era sposato un'altra volta. « E' stata una rivelazione — dice — che mi ha lasciata senza flato. Una cosa incredibile ». Si chiama Francesca Lovisolo, ha 59 anni ed abita a Nizza Monferrato in un alloggio di via Crova 3; ha un figlio di 32 anni, che è sposato e risiede a Torino con la famiglia. In tutto questo tempo la donna ha vissuto un poco con i genitori, non molto di- stante dal paese, poi da sola, trascorrendo le giornate a lavorare da sarta. Francesca Lovisolo è appena tornata dal mercato. Depone la borsa della spesa e si siede un po' affaticata sulla poltrona accanto alla macchina per cucire. Si ravvia i capelli cercando di dominare l'agitazione, mentre si accinge a raccontare la sua storia. Una vicenda cominciata come tante altre, e finita in una lunga desolazione. « Io e Ugo ci conoscemmo qui a Nizza Monferrato. Lui veniva da Alessandria ed era occupato in un laboratorio di argenteria. Ci sposammo il 2 maggio del 1936 e dopo un anno nacque un bambino. Andavamo d'accordo, fra di noi non c'erano malumori, discussioni. Insomma, la nostra era una famiglia che sembrava destinata ad andare avanti tranquilla ». Rimane un poco assorta, poi riprende; «Ad un certo momento Ugo cominciò ad essere inquieto, ad avere certe idee per la testa. Diceva che voleva emigrare per migliorare la sua posizione. Conosceva il proprietario di una fabbrica a Lima, credo che fosse un suo compaesano, e si era messo in contatto con lui. Così, nel 1947, decise di andare nel Perù. Io stavo aspettando un secondo figlio e in quelle condizioni non potevo affrontare il viaggio fin laggiù. Perciò rimasi a casa. Ugo mi disse che mi avrebbe mandata a prendere non appena il piccolo fosse cresciuto un poco. Ma non ebbi nemmeno il bimbo: morì durante il parto». Ugo Gay e la moglie si scrissero per qualche tempo. « L'ultima lettera — racconta Francesca Lovisolo — la ricevetti il giorno di Natale del 1947: mio marito parlava del viaggiò che avrei dovuto fare, della nostra sistemazione a Lima. Poi, d'improvviso, il silenzio. Aspettai tanto, ma non arrivò nemmeno una cartolina. Era disperata. Andai anche da un avvocato e persino dal. console, per. cercare di avere qualche notizia'di Ugo. Fu tutto inutile ». Smarrita, Francesca Lovisolo fece le valigie e andò ad abitare presso i genitori in campagna, e anche là continuò ad attendere. « Quando mio figlio ebbe diciotto anni — dice — suo padre si fece vivo, gli scrisse se voleva an- dare da lui in Perù. Il ragazzo partì per Lima, ma quando arrivò svrese conto-che Ugo viveva con un'altra donna, e si rifiutò di rimanere. Disse a suo padre: O stai con la mamma, oppure me.ne vado. CofaM^&ìa&O^ÌOf#0: ìn&ig* tr°J;.. M v'.!r': ' .Francesca Lovisolo racconta che dà "'allóra" nèh' seppe' più nulla di suo marito. Suo figlio si sposò, lei venne a vivere da sola in questo alloggio di Nizza Monferrato, continuando a lavorare da sarta, a trascorrere giornate sempre uguali. « Nessuno mi fece "sapere che Ugo si era sposato di nuovo, laggiù ». Il colpo per lei è giunto improvviso dopo diciannove anni. Forse qualcuno s'era dimenticato, oppure la burocrazia peruviana ha registrato un ritardo davvero Clamoroso. Infatti, soltanto il 20 giugno scorso è giunta al comune di Nizza Monferrato la notifica per la trascrizione del matrimonio avvenuto nel 1950 a Lima tra Ugo Gay ed Ena Bellido Araguena. « Quando l'ho saputo — dice Francesca Lovisolo — non ho fatto nulla. Mi era stato detto che mio marito sarebbe tornato in Italia in questi giorni, speravo di potergli parlare, di chiedergli ragione di questa incredibile situazione. Sono andata ad Alessandria, dai suoi parenti, ma lì non era arrivato. Visto che non si era nemmeno recato a trovare suo figlio a Torino, allora mi sono decisa: sono andata da un avvocato e pòi ho presentato la denuncia ». L'esposto viene inoltrato alla Procura della Repubblica di Acqui, che emette un mandato di cattura per bigamia nei confronti dell'imprenditore alessandrino. In quel momento, Ugo Gay è a Milano: è giunto da poco in Italia per trascorrervi una vacanza di un mese ed ha condotto con sé la nuova moglie peruviana. Hanno preso alloggio in una pensione, stanno per partire per un lungo viaggio nel Meridione. Ugo Gay è intento a caricare le valigie sull'auto, quando due agenti gli si avvicinano e lo invitano.ad. andate $» questura.-Là c!è, fj,. man-; dato' .di c,attuja. L'ùonw .jjjt» spinge recisa^^tev'l%c6)i^':' k-Èi tratta di uri' equivocò. Non c'è niente di irregolare}} io ho sciolto il mio prece-, dente matrimonio».' Ma in, serata viene condotto in carcere. Quando parla di suo marito in prigione, Francesca Lovisolo si fa ansiosa, l'angoscia le indurisce il volto. « Io non so — mormora — se ho sbagliato a denunciarlo, ma proprio non mi sentivo di restare a guardare. Comunque, se mio marito, decidesse di,.tor.t. nare a vivere con me, sarei anche disposta a perdonarlo».. Legge sul giornale che unfal-. tra donna, Ena Bellido Araguena, è rimasta sola e piange disperata. «Mi spiace :~ dlce Francesca Lovisolo — ma anche io ho pianto tanto ». Giuliano Marchesini Nizza Monferrato. Francesca Lovisolo, la prima moglie, che ha denunciato il bigamo

Persone citate: Francesca Lovisolo, Ugo Gay