Jaekie Stewart fortissimo e anche fortunato domina e vince nel circuito di Silverstone
Jaekie Stewart fortissimo e anche fortunato domina e vince nel circuito di Silverstone Nel Gran Premio d'Inghilterra d'automobilismo Jaekie Stewart fortissimo e anche fortunato domina e vince nel circuito di Silverstone Lo scozzese, che venerdì era stato protagonista di un pauroso incidente, realizza la media di quasi 205 chilometri orari - Vivace lotta con l'austriaco Rindt - Questi nel finale deve fermarsi due volte ai boxes - Amon e Rodriguez, su Ferrari, costretti al ritiro (Dal nostro inviato speciale) Londra, 19 luglio. Stewart l'imbattibile. Anche il Gran Premio d'Inghilterra non è sfuggito allo scozzese ed alla Matra-Ford, che quest'anno si sono già imposti in Sud Africa, in Spagna, a Montecarlo, in Olanda ed in Francia. Stewart, che ormai si trova ad un passo dal titolo mondiale di formula 1, ha trovato un solo grandissimo rivale, Jochen Rindt. L'austriaco, con la Lotus-Ford, ha impegnato lo scozzese per tre quarti della corsa, poi si è fermato ai boxes per far staccare uno dei due « baffi » aerodinamici anteriori, che minacciava di scivolare via ad ogni istante, e Stewart ha avuto via libera. Rindt, il cui finale è stato piuttosto sfortunato, si è trovato ancora arrestato per un rifornimento di emergenza di benzina, ed è caduto al quarto posto, superato anche dal belga lekx, sulla BrabhamFord, da McLaren, sulla MeLaren-Ford. Il ritmo elevatissimo della gara ha costretto pure Graham Hill (LotusFord) e Jo Siffert (LotusFord) a rifornirsi di carburante. Ickx, invece, è riuscito ad evitare questa perdita di tempo, ma a malapena, perché è arrivato sul traguardo col motore spento, dopo aver consumato tutto il pieno di circa 170 litri. Per la Ferrari nuova battuta a vuoto. Le due monoposto affidate a Chris Amon e a Pedro Rodriguez, sono sparite di scena, rispettivamente al 45° ed al 61° degli 84 giri del Gran Premio. La vettura di Amon ha accusato il cedimento del cambio (si è rotto un selettore, Chris non riusciva ad innestare la quarta marcia, forse la più adoperata in questo velocissimo circuito in cui la curva più lenta si affronta sui 130140 chilometri orari); quella di Rodriguez era guasta al motore. I Va anche detto che i nostri I due piloti mai sono stati in lotta per le prime posizioni. Amon, in seconda fila al via, è gradualmente retrocesso: al momento del ritiro era nono, con alle spalle la McLaren di Elford. Rodriguez, con una macchina non a posto (fra l'altro, nella notte, era stato cambiato il gruppo propulsore), ha fatto quel che ha potuto, battendosi, specie all'inizio, con molto coraggio, tanto da superare anche il compagno di squadra. Era in sesta posizione quando ha preso la via dei boxes. Anche quella inglese, quindi, è stata per la Ferrari una trasferta negativa. Sembra proprio che il 1969 non voglia concedere soddisfazioni alla Casa italiana. Forse, soltanto la BRM sta peggio. Oggi Surtees ha completato soltanto un giro causa noie alla so spensione, ed Oliver si è fer¬ mato al 19° passaggio per la rottura del cambio. Così, le dieci monoposto su 17 che hanno concluso il Gran Premio d'Inghilterra, risultano tutte munite di motori FordCosworth, ad otto cilindri. Si dice che essi siano più o meno eguali, ma oggi, certamente, quelli montati sulla Matra di Stewart e sulla Lotus di Rindt erano migliori dei loro confratelli adottati su altre monoposto. E' anche vero che Stewart e Rindt sono su un gradino superiore agli altri piloti di formula 1. Stewart (che ieri era stato vittima di un pauroso incidente) pur non disponendo della sua abituale macchina, ha guidato in modo semplice e « pulito », facendo sembrare facile anche la manovra più difficile. E Rindt, con una monoposto inferiore, soprattutto in tenuta di strada (ba- stava osservare come affrontava la curva che immette nel rettilineo delle tribune), ha mostrato di essere sul livello dello scozzese. I due sono stati i grandi protagonisti della competizione, facendo il vuoto alle loro spalle. C'erano due piloti che lottavano per vincere, e, doppiati inesorabilmente, alcuni comprimari che si battevano per le piazze d'onore. Solo Hulme, come già in Francia, ha tenuto per un po' il ritmo dei battistrada, poi, al 26° giro, l'impianto di accensione della sua McLaren ha cominciato a fare i capricci, ed il neozelandese si è dovuto arrendere. Rindt è scattato in testa al via, ma Stewart lo ha superato al settimo passaggio, facendosi a sua volta precedere alla 17* tornata. L'austriaco e lo scozzese hanno proseguito così, avvicinandosi e staccandosi nell'altalena dei doppiaggi, con Stewart che aumentava progressivamente il ritmo, tanto da ottenere al 57° e 60° giro il tempo migliore: l'21"3, alla media oraria di chilometri 208,580. Il record precedente apparteneva ad Amon, sulla Ferrari, ed era di l'25"l, media chilometri 199,270. Le vetture a trazione integrale, motivo a parte di curiosità di questo Gran Premio di Inghilterra, hanno dimostrato di non essere ancora sufficientemente competitive rispetto a quelle convenzionali. In pista ne sono scese quattro: le Lotus di Bonnier e' di Miles, la McLaren di Bell e la Matra di Beltoise, che aveva ceduto la sua solita macchina a Stewart in seguito all'incidente occorso ieri allo scozzese nelle prove. Beltoise è arrivato nono, e Miles decimo, mentre Bell e Bonnier si sono ritirati. Michele Fenu Classifica del Gran Premio d'Inghilterra: 1. Stewart (Matra Ford) che compie gli 84 giri del circuito, di metri 4709, pari a km 395, in ore 1, 55'55"6, alla media oraria di km 204,790 (nuovo record); il primato precedente apparteneva a Clark (Lotus), in 1 ora, 59'25"6, media 189,320, ed era stato ottenuto sulla distanza di soli 80 giri. 2. Ickx (Brabham Ford) a un giro. 3. McLaren (McLaren-Ford) a un giro. 4. Rindt (Lotus-Ford) a un giro. 5. Courage (Brabham-Ford) a un giro. '6. Elford (McLaren-Ford) a due giri. Classifica mondiale — Dopo il Gran Premio d'Inghilterra, sesta prova del campionato di formula 1, la situazione è la seguente: Stewart 45 punti; McLaren 17; Hill 16; Ickx e Siffert 13; Hulme e Beltoise 11; Courage 8; Amon 4. JMÉÉllM L'austriaco Rindt, in testa, e lo scozzese Jackie Stewart affrontano la curva di Copse nel veloce circuito di Silverstone
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