La frutta è scarsa e cara

La frutta è scarsa e cara LE CONSEGUENZE DEL FREDDO IN PRIMAVERA La frutta è scarsa e cara Per ciliegie e albicocche metà produzione rispetto al 1968 - Calo del 30 per cento delle pesche - Soltanto per le pere e per le mele le previsioni sono soddisfacenti - Molti commercianti importano da Grecia, Turchia e Spagna dove i costi sono più bassi Per la nostra frutticoltura | il 1969 sarà l'anno dì scarsa produzione, in modo particolare per le ciliegie, albicocche e pesche. Un'abbondarite produzione si è avuta per le fragole (790.000 quintali su 10.970 ettari). Il calo delle produzioni è dovuto all'andamento stagionale primaverile, poiché si sono avute piogge, temperature fredde con conseguente imperfetta fecondazione e cascola di frutticini. Questa situazione ha portato ad un minor afflpsso di prodotti sui mercati l'ingrosso e prezzi elevati al minuto. Quest'anno la frutta si può considerare come alimento di lusso. La scarsità di frutta fresca invi- ta all'acquisto di prodotti conservati in scatola, allo sciroppo e marmellate. Facilmente le scorte di frutta trasformata saranno presto ridotte al minimo e. non avendo le industrie sempre convenienza di acquistare a prezzi molto elevati, probabilmente nel 1970 vi sarà deficienza di prodotti conservati ed a prezzi più elevati di quelli attuali. Per la frutta autunno-invernale, pere e mele, la situazione generale è ancora soddisfacente sebbene si denunci un minor raccolto, però contenuto, per ora, in ridotta percentuale. La qualità si prevede migliore di quella dell'anno scorso. Dalle recenti indagini svolte dall'Irvam, nella corrente annata vi sarebbe stata una diminuzione della produzione delle ciliegie del 50° o, per le albicocche si prevede pure il 50'/' (da 1.093.000 quintali nel 1968 a circa 600.000), per le pesche si ritiene di produrre il 70°'» del 1968 cioè 10 milioni di quintali invece dì 13 milioni 747.000. Sono state particolarmente colpite le varietà Dlxired, Cardinal, Armgold. Dalla zona frutticola del Piemonte, Cuneese e Borgodalese (Vercelli) si segnala che la produzione di pesche sarà del 25-40 •/• di meno del 1968 e per talune varietà del 50 Nel Cuneese il raccolto delle mele e delle pere è inferiore al 1968. Anche la vecchia varietà Hate in alcune località ha sofferto il freddo e la cascola. Le susine produrranno meno del normale, taluni calcolano il 50'/> (quintali 600.000 invece di 1.254.000), per cui l'esportazione sarà ridotta. L'eccezionale scarsità di frut¬ ta, mai verificatasi da molti anni, stimolerà taluni commercianti ad importare frutta fresca da altri paesi europei come Grecia, Turchia e Spagna, dove i costi di produzione sono più bassi, allo scopo, tra l'altro, dì equilibrare i prezzi alla minuta vendita ed impedire spinte molto in alto nel periodo estivo, come si è verificata nei mesi scorsi. E' da augu ..rsi che nella se¬ conda quindicina di luglio ed in agosto vi sia un calo nei prezzi per la maggior disponibilità di prodotti, poiché vengono a maturazione diverse varietà di pesche, di susine e di pere estive. Negli anni passati con le abbondanti produzioni dì frutta e con l'offerta non regolata e stagionate, sì registravano prezzi alla produzione piuttosto bassi e varie volte è intervenuta nell'acquisto l'Aima (Ente dello Stato). Quest'anno invece anche se i prezzi all'origine sono piuttosto sostenuti, le ridotte produzioni non sempre e ovunque ripagano i produttori con il maggior introito unitario. Per portare un equilibrio in questo delicato settore è necessario l'interessamento dei produttori alle forme associative''e''dt- commercializzazione. '" 1 ... • . 1 L'organizzazione comunitaria con la regolamentazione del prodotti ortofrutticoli e del mercati tende a tutelare consumatori e produttori incentivando le strutture adatte per uniformare nel tempo il volume dell'offerta e quello della domanda. E' un compito piuttosto difficile e lungo, ma si dovrà pure arrivare a soluzioni idonee. Per le pesche, frutta di stagione, la massima produzione sì è avuta nel 1966 con. 14 milioni 234.000 quintali, di cui il 32'/t in Emilia e Romagna, il 24 Vi in Campania, il 15,2 •/« nel Veneto, il 7,2 Vi in Piemonte ed il 3,3 % in Sicilia e Liguria, il resto nelle altre regioni. L'esportazione raggiunge, in media, i 2.500.000 quintali, di cui il 60 % inviato nella Germania Occidentale. Carlo Rava ♦ E' in corso la raccolta delle pesche. Generalmente se ne occupano le donne (Moisio)

Persone citate: Carlo Rava, Moisio