Mistero sul Lunik di Ennio Caretto
Mistero sul Lunik Ancora, dopo sei giorni Mistero sul Lunik Mosca ha voluto ricreare artificialmente un certo clima di competizione? (Dal nostro corrispondente) Mosca, 18 luglio. Il più assoluto riserbo circonda « Luna 15 », la sonda automatica sovietica che alle tredici di ieri è entrata in orbita intorno alla Luna. Da oltre trenta ore, la Tass non dà più nessuna notizia. I giornali della mattina si sono limitati a pubblicare il laconico comunicato di ieri; su quelli della sera non vi è nulla, e tacciono anche radio e televisione. A Mosca incomincia a serpeggiare il dubbio. Nell'aprile del '68, quando «Luna 14» fu lanciata dal cosmodromo di Baikonur, il suo obiettivo fu cosi precisato: « Compiere ulteriori studi scientifici dello spazio, vicino alla Luna ». « Luna 14 », in altre parole, doveva soltanto entrare in orbita intorno alla Luna, come Infatti fece, non atterrarvi. Ma l'obiettivo di «Luna 15» è stato indicato cóme segue: «Condurre ulteriori esplorazioni scientifiche della Luna e dello spazio vicino a essa ». Essa quindi non dovrebbe restare in orbita, ma atterrare. In tutti i giorni scorsi, nei circoli connessi al programma spaziale sovietico si è ripetuto che la missione di « Luna 15 » è la più complessa mai tentata. La sonda automatica sarebbe composta di una capsula e di un modulo, sul principio dell'» Apollo ». Il modulo, un vero robot o ragno, potrebbe muoversi sul suolo. Esso dovrebbe staccarsi dalla capsula in orbita, « allunare », raccogliere dei campioni di 3uolo selenico, ripartire. L'intera sonda dovrebbe quindi ricominciare il suo viaggio verso Terra. Che cosa vuole dire dunque questo silenzio? Gli esperti occidentali a Mosca ritengono che sia troppo presto per giungere a qualsiasi conclusione. A loro parere, «Luna 15 » potrebbe tentare la manovra anche domani o dopodomani. Essi pensano che, dai centri di controllo, gli scienziati sovietici stiano provando il funzionamento di tutti gli apparecchi di bordo e apportando correzioni all'orbita. A Mosca non si respira più, tuttavia, lo stesso ottimismo di ieri. Il ritardo — perché indubbiamente un ritardo c'è — conferma che, col lancio di « Luna 15 »,, fatto coincidere per motivi politici con quello di « Apollo 11 », i sovietici hanno giocato d'azzardo. Anche se ottenessero il loro scopo, il valore dell'impresa sarebbe molto minore di quello dell'impresa di Armstrong, Aldrin e Collins. Non c'è nulla, nella storia di tutti i « Luna », che indichi la stessa organizzazione, continuità, lo stesso sviluppo degli « Apollo ». « Luna 1 » fu lanciato il gennaio del 1959, e passò a 7500 chilometri dalla Luna. « Luna 2 » vi atterrò, sfasciandosi al suolo, il settembre dello stesso anno. Nell'ottobre del 1959, «Luna 3 » riuscì ad entrare in orbita intorno alla Luna a un'altezza di 60 mila, 70 mila chilometri, a scattare fotograne e a trasmetterle a terra. Furono grandi imprese, ma p"er tre anni e mezzo non ebbero seguito. La serie « Luna » fu infatti interrotta e ripresa soltanto nell'aprile del 1963. L'anno «d'oro» fu il 1966: a febbraio, primo atterraggio dolce sulla Luna con « Luna 9 », a dicembre, atterraggio dolce, riprese televisive, studio della superficie con « Luna 13 ». Ma a questo punto, di nuovo, un'inspiegabile interruzione. Poi « Luna 14 » nell'aprile del 1968, e adesso « Luna 15 ». 11 passaggio dal penultimo obiettivo a quello attuale appare molto brusco, il salto eccessivo. Ennio Caretto
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