Una rosa, un tenore e un frac

Una rosa, un tenore e un frac LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Una rosa, un tenore e un frac Ieri collegamento con il Festival di Napoli: spettacolo d'altri tempi - Pezzo forte del «nazionale», un truce telefilm - Stasera il rotocalco «Tv 7» e ancora canzonette E va bene. Dopo il Cantagiro, becchiamoci quest'altro Festival. Illustre Festival, della canzone napoletana. Illustre di nome, ma nella sostanza? Leggiamo quello che ha scritto un verace e autorevole partenopeo, Luigi Compagnone, proprio presentando la rassegna sul Radtocorriere. «Oggi siamo ormai alla fabbrica della canzone. E con la fabbrica al tracollo... Si vuole a tutti i costi, e artificialmente, riproporre ciò che è ormai improponibile, la canzone napoletana essendo caduta assiema alla cultura che la espresse con profonda naturalezza ». Perfettamente d'accordo. E una riprova, se mai ce n'era bisogno, la si è avuta assistendo ieri alla prima serata. Pareva che le telecamere riprendessero, per qualche fenomeno prodigioso, una manifestazione canora di molti anni fa. Musiche, versi, concetti, tutto d'altri tempi; e d'altri tempi sembravano le facce stesse degli interpreti, e la loro gesticolazione da teatro principio secolo. 11 culmine patetico e assurdo 10 si è avuto, a nostro avviso, con l'apparizione di un cantante di cui non abbiamo sventuratamente afferrato il nome, grasso, stempiato, con una bella testa imponente, guance carnose e basette, vestito con un impeccabile frac, 11 quale, estraendo dalla ca¬ pace cavità orale una sottile e aggraziata voce da tenòrino ha intonato il motivo « 'Na rosa...'mille rose» in cui parlava naturalmente di un amore lontano o perduto, di Napoli che era triste, delle stelle che piangevano con lui: Era un'immagine a suo modo bellissima, che aveva l'aria di essere stata ritagliata da un album di fotoricòrdo del 1910. « Chissà dove sta!...» singhiozzava il cantante cui mancava unicamente, per essere perfetto, del nerofumo attorno agli occhi. E l'orchestra lo accompagnava dandoci dentro con un ritmo appassionato e languoroso da romanza. * * Luna, stelle, cielo... Le canzoni ne erano piene. Ma la Luna che interessa oggi è un'altra. Il servizio del telegiornale sul viaggio dell'Apollo, con quella visione della Terra simile ad una boccia luminosa di cristallo, pensiamo che sia stata la soia trasmissione apprezzabile della giornata. E ci voleva poco, d'altronde, perché il pezzo forte del « nazionale » era costituito da un truce telefilm che derivava chiaramente dalla pellicola « Tempo di furore » trasmessa l'altra settimana: anche qui un jazzista un po' vigliacco e un gangster feroce e tutto scemo. Regìa ap¬ prossimativa, vicenda scontata e recitazione leggermente filodrammatica. * ★ Stasera, come di consueto al venerdi, il canale nazionale si aprirà con il rotocalco « Tv 7 » che, presumibilmente, conterrà uno o più servizi sull'impresa lunare. Alle 22 un telefilm a episodi, « I bugiardi », ricavato da novelle di Arlen, Maupassant e Saki, mentre il secondo canale offrirà il proseguimento del Festival della canzone napoletana e verso le 22,45 la rubrica «Terzo giorno » che con spirito piuttosto aperto e anticonformistico si occupa di fatti e problemi religiosi agganciandoli sempre alla realtà sociale del nostro tempo. ★ * E' tornato Wolfe, sta per tornare Maigret, è in allestimento un ennesimo Sheridan, e la tv annuncia la nascita di un nuovo detective, svizzero questo, e di nome Blavier, che sarà impersonato dall'attore napoletano Carlo Giuffrè. La serie si articolerà in sei racconti, avrà per titolo II giallo delle ventidue e il regista Morandi girerà gli esterni tra qualche settimana a Ginevra. Accanto a Giuffrè, nel ruolo di vice • ispettori, reciteranno Nicoletta Rizzi e Lucia Antonini Scalerà. Radio: stasera alle 21,15 sul « nazionale » Concerto di¬ retto da Vittorio Gui (musiche di Frank); sul « terzo » alle 21 Si è già partiti quando si è deciso di partire, programma in due parti (la seconda parte sarà trasmessa dopodomani domenica alla stessa ora) a cura di D'Amico e Mamprin; si tratta di una raccolta di lettere inedite di Eleonora Duse che di recente sono state donate dall'ultima erede della grande attrice alla Fondazione Cini di Venezia: lettere indirizzate alla figlia Enrichetta, a Gabriele D'Annunzio e ad Arrigo Boito, che testimoniano non solo aspetti del « fenomeno Duse » ma la mentalità e il gusto di tutta un'epoca. u. bz. . * // significato delle consonanti

Luoghi citati: Ginevra, Napoli, Venezia