Contro il flagello dei bruchi chiesto l'aiuto dell'Esercito

Contro il flagello dei bruchi chiesto l'aiuto dell'Esercito A milioni avanzano su Condove distruggendo la vegetazione Contro il flagello dei bruchi chiesto l'aiuto dell'Esercito Ieri, per arrestare l'invasione i tecnici dell'amministrazione provinciale hanno formato una barriera di veleno - Oggi' interverranno reparti militari con i lanciafiamme - Le bestiole, che raggiungono anche la lunghezza di sette-otto centimetri, sono larve di farfalle notturne (Nostro servizio particolare) Condove, 16 luglio. / bruchi che dalie montagne stanno scendendo a milioni su Condove sono stati affrontati stamattina dai tecnici dell'amministrazione provinciale con lanci di esterofosforici e altri anticrittogamici. E' stata formata una barriera velenosa oltre la quale non dovrebbe proseguire la temibile avanzata. Domani mattina, se sarà possibile, si recherà sul posto una squadra dell'Esercito con dei lanciafiamme, per distruggere gli animaletti che hanno oramai divorato cinquemila metri quadrati di vegetazione alpina. Il fronte dell'invasione è giunto in borgata Arronco a una decina di metri dalla prima abitazione. Oggi abbiamo visto i bruchi mentre stavano attraversando la strada che porta a Laietto. In breve, per un fronte dì 200 metri, il selciat.o è stato letteralmente coperto da decine di migliaia di animaletti, alcuni dei quali lunghi setteotto centimetri, che hanno poi assalito un prato vicino. Da dove vengono questi bruchi? Tutto è cominciato dieci giorni fa, quando Adelaide Listello, 70 anni, abitante ad Arronco, è salita sulla montagna, a qualche centinaio di metri sopra la sua abitazione ed ha visto parecchie piante di salvia completamente spoglie e diventate secche, come se fossero state bruciate. « In un primo tempo — dice — ho creduto che fosse scoppiato un piccolo incendio, cosa non insolita in questa parte del monte esposta, ma poi ho scoperto la verità. Sugli steli c'erano centinaia di bruchi. Moltissimi altri erano sparsi sul terreno ». La Listello ha dato l'allarme. Prima che si potesse individuare le cause del fenomeno e preparare i mezzi di difesa, la piccola armala ha potuto moltiplicarsi. Milioni di bestiole alla velocità di una cinquantina di metri al giorno sono avanzate, su un fronte di 200-250 metri verso Condove, divorando tutto quello che hanno incontrato. Lo spettacolo che presenta la montagna è davvero impressionante: tutto il tratto preso d'assalto dagli insetti sembra bruciato. Alcuni castani sono morti con le foglie e la cor teccia mangiate dai vermi. Domani si potrà accertare se l'opera dei tecnici che oggi hanno irrorato la zona con arseniato di piombo ha avuto buon esito. Se gli « invasori » supereranno la barriera velenosa'il raccolto di molti contadini andrà distrutto, Condove sarebbe minacciata. Abbiamo visto un castano preso d'assalto da alcune centinaia di inseiU che con una incredibile velocità sono saliti sul tronco e hanno cominciato a divorare le foglie.. La pianta è destinata a morire. Gli animali che mangiano sui castani assumono un colore più scuro, a' volte nero, con simmetriche chiazze di rosso porpora. Altri sono verdi e gialli, verdi e rossi, grigi e rossi. Tutti sono coperti da una lunga peluria giallognola e camminano con una decina di zampette (i più lunghi ne hanno anche venti) in punta alte quali si trovano delle ventose. La testa, più lunga del corpo, è quasi sempre gialla con due macchie nere. Da dove vengono? « Sono larve di Farfalla Notturna — ci ha detto un tecnico della Provincia — che devono essere nate poco tempo fa in qualche cespuglio dove erano state depositate delle uova. Forse, ma non possiamo esserne certi, lo scorso autunno le madri sono state spinte in questa zona incolta, perché a valle la vegetazione è protetta dagli anticrittogamici. Ora anche queste larve stanno già trasformandosi in crisalidi, nascondendosi sotto i massi 0 in apposite buche del terreno. Fra un mese o poco più diventeranno farfalle e depositeranno migliaia e poi milioni di uova che la prossima primavera si schiuderanno causando, temo, una seconda invasione. Contro le crisalidi, ben protette e nascoste, è difficile ogni difesa». Questa sera il sindaco di Condove, cav. Suppo, dopo avere constatato che il veleno sparso non ha distrutto 1 bruchi, i quali hanno conservalo intatta la loro voracità, ha chiesto alla prefettura l'intervento di alcuni reparti del genio muniti di lanciafiamme, p. g, Plnerolo, 16 luglio — L'orologiaio Sergio Poggi, di 3B anni, abitante a Vallecrosia In via Don Bosco SI, è stato arrestato dai carabinieri di Pinerolo per falso. Condove. Alcuni esemplari di bruchi su un albero ormai spoglio

Persone citate: Adelaide Listello, Sergio Poggi, Suppo

Luoghi citati: Arronco, Condove, Pinerolo