La "civiltà dei consumi,, in un villaggio contadino

La "civiltà dei consumi,, in un villaggio contadino La "civiltà dei consumi,, in un villaggio contadino Ricerca di Morìn nella Bretagna patriarcale Quali effetti ha l'arrivo improvviso della civiltà industriale moderna, della « civiltà dei consumi », in un ambito storico-geografico rimasto chiuso, fino ad anni recentissimi, in una civiltà tradizionale, precapitalistica? Su questo problema uno studioso francese ha condotto una ricerca, durata vari anni ed eseguita in équipe, in una comunità bretone: Plodémet. I risultati hanno un interesse generale, « esemplare », che va oltre il caso singolo. Plodémet è un borgo di circa quattromila anime: fino a pochi anni fa microcosmo precapitalistico di ceti rurali, marinareschi e di una sparuta borghesia imprenditoriale, aveva elaborato una sua organizzazione, comportante un sistema di ruoli e di valori. La grande famiglia patriarcale costituiva l'ossatura di una comunità chiusa in sé e nel circoscritto ambito dei propri conflitti interni, ma anche aperta verso il mondo in virtù della; coscienza di una comune appartenenza etnica, a sua volta e a suo tempo matrice di un irredentismo contadino risvegliatosi agli echi della Marsigliese e continuato fino alla Resistenza. La sfida del tempo ha ora comportato una risposta nuova, che è assieme rifiuto del passato e talvolta anche un «versare vino vecchio entro botti nuove». La tradizionale economia contadina va morendo senza una nuova ristrutturazione della questione agraria; avanza la famiglia « nucleare », che tende alla «rivoluzione do- mestica dei consumi» (elettrodomestici, televisore ecc.) ; muta il ruolo dèlia donna; i giovani tentano la loro autonomia e propongono nuovi valori ludico-edonistlci; si forma una nuova borghesia di commercianti e intellettuali. Una profonda crisi politica sta annullando la tradizionale opposizione tra «rossi» (per cui non ha più senso una battaglia fatta in nome del « progresso ») e i « bianchi» (ormai organizzatori e monopolizzatoli di quelle istanze sociali, che erano un tempo campo di battaglia degli avversari). Crisi, più che politica, ideologica, che Impone un ripensamento dt quella problematica del « benessere» e della «felicità» ancor tanto distante in molte aree del mondo e peraltro a noi cosi prossima. Il saggio di Morin può essere molto discusso, specie per i limiti di un'analisi che trascura troppo spesso i condizionamenti « a monte ». Ma è una lettura viva, affascinante, che coglie il concrèto (persóne, odori, paesaggi...), e. che ci stimola a un confronto continuo con noi stessi, con la nostra realtà sociale e la nostra autobiografia di emergenti (appena emergenti) dall'Italia contadina. Clara Gallini dell'Università di Cagliari EDGAR MORIN: Metamorfosi di 'Plodémet, « Il Saggiatore », L. 2500.

Persone citate: Clara Gallini, Morin

Luoghi citati: Italia