Una legge per la montagna

Una legge per la montagna Iniziativa parlamentare annunciata da Fanfani in Senato Una legge per la montagna Il documento, presentato da 24 senatori, intende affrontare i problemi economicosociali delle zone - E' stato elaborato dall'assessorato alla montagna della provincia di Torino - Approvato il disegno legislativo dall'Uncem e dall'Associazione bonifiche Nell'ultima seduta del Senato, prima di annunziare le dimissioni del governo, il presidente Fanf ani comunicò all'assemblea la presentazione di una proposta di legge per 10 sviluppo sociale ed economico della montagna. Il documento, firmato dal sen. Mazzoli e sottoscritto da altri 23 senatori democristiani (Medici, Spagnola, Trabucchi, Segnane, Belotti, Baldini, Tiberi, Torelli, Dalvit, Berthet, Brugger, Pasquale Valseceli!, Cengarle, De Zan, Venturi, Treu, Murmura, Coppo, Del Nero, Zugno, De Vito, Spigaroli, Bartolomei), era stato giudicato ampiamente positivo anche dal vicepresidente della Camera, on. Lucifredi. Si tratta di una proposta di legge elaborata dall'assessorato alla montagna della provincia di Torino, e i prin- j cipi che la ispirano furono accolti con voto formale dal Consiglio nazionale dell'Unione dei Comuni ed enti montani il 16 giugno scorso. La firma del sen. Medici, presidente dell'Associazione delle bonifiche, garantisce inoltre 11 valido appoggio di quell'organismo. In certo senso l'iniziativa parlamentare si trova in concorrenza con un disegno di legge già approvato dal Consiglio dei ministri, che in sostanza ripropone una proroga rielaborata della vecchia legge 991 a favore dei territori montani. La proposta dei senatori de intende invece affrontare i problemi economico-sociali della montagna secondo una visione completamene rinnovata, tenendo conto di tutti i dibattiti a livello periferico e nazionale. Ecco i principali punti previsti dalla proposta di legge: 1) effettiva ristrutturazione della montagna, attraverso l'identificazione di zone omogenee a cura dei Comitati regionali per la programmazione economica, che costituisca la « Carta della montagna italiana»; 2) formazione di un Comitato di ministri, con a capo il presidente del Consiglio o un suo delegato, dei dicasteri interessati all'economia della montagna; 3) istituzione in ogni. zona montana di una Comunità costituita dai Comuni, dall'Amministrazione provinciale e dagli eventuali enti consortili locali; 4) affidamento alle Comunità montane dell'elaborazione di un programma di sviluppo per ogni zona, da inquadrare nella programmazione economica regionale; questi piani locali 'di sviluppo verranno finanziati, sulla scorta' di programmi annuali, con il 60 per cento delle somme a disposizione del Comitato interministeriale; 5) utilizzando il 40 per cento dei fondi disponibili, potenziare la realizzazione di opere pubbliche di bonifica montana. E' previsto un finanziamento di 300 miliardi per un quinquennio (60 miliardi all'anno). L'aw. Gianni Oberto, presidente della Provincia di Torino e vice-presidente dell'Unione nazionale1 dei comuni e degli enti montani, regge anche l'assessorato alla montagna. Ci ha dichiarato: «La presentazione della proposta di legge formulata dal senatore prof. Mazzoli è il primo, decisivo passo per affrontare in modo organico i problemi della montagna italiana. Un primo passo importante, che ci auguriamo porti presto all'approvazione delle Camere una legge attesa da tempo dagli amministratori e dalle popolazioni montane ». L'iniziativa si ispira al principio del decentramento e della valorizzazione delle autonomie locali, prosegue l'aw. Oberto: «Rappresenta la sintesi dell'ampio dibattito svoltosi nel paese negli ultimi anni, al quale ha largamente contribuito la nostra Provincia promuovendo da tempo incontri ad alto livello, anche al Salone internazionale della montagna. L'ampia collaborazione offerta dall'assessorato al sen. Mazzoli dimostra che abbiamo dato ai problemi montani un'impostazione non soltanto locale. E l'approvazione del Consiglio nazionale dell'Uncem e dell'Associazione delle bonifiche conferma la validità della proposta di legge per i grossi problemi affrontati dal Paese ». L'aw. Oberto conclude: « 1 montanari italiani, attraverso la diretta espressione negli enti locali, diventeranno non soltanto i soggetti passivi di una politica per la montagna, ma contribuiranno a creare e a realizzare tale politica. L'impegno richiesto con questa proposta di legge alle Regioni e alle Comunità montane, da un lato costituisce una delle prime norme-quadro dell'ordinamento regionale e dall'altro, esaltando . l'autonomia dei poteri lucali, inserisce in profondità i cittadini della montagna nel prevedibile processo dello sviluppo economico-sociale delle loro regioni ». h. a.

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