Per gli spagnoli finita la «mala suerte» I tifosi costringono Anquetil a pedalare

Per gli spagnoli finita la «mala suerte» I tifosi costringono Anquetil a pedalare Per gli spagnoli finita la «mala suerte» I tifosi costringono Anquetil a pedalare Il successo di Diaz.ha interrotto la serie di disavventure dei ciclisti iberici - L'asso francese percorre le tappe un giorno prima: voleva in alcuni tratti salire in macchina, ma i fischi del pubblico l'hanno obbligato a restare in bicicletta (Dal nostro inviato speciale) Divonne-les-Bains, 5 luglio. Per i ciclisti spagnoli, il successo di Mariano Diaz sul traguardo djl Divonne-lesi Bains ha segnato la fine di un incubo. Sembrava un Tour maledetto questo, per i pedalatori iberici che, dalla partenza da Roubaix ad oggi, non avevano fatto altro che accumulare disgrazie: dapprima reliminazione del loro miglior scalatore, Aurelio Gonzales, per una stupida caduta nella tappa di Mulhouse, poi un analogo incidente che ha imposto un irrimediabile ritardo ad Ocaria, il migliore «cronoi man » spagnolo. Oggi poi la formazione della Kas, che aveva già pagato con il ritiro di Gonzales il suo tributo alla sfortuna, si è vista raddoppiare l'« handicap » per una nuova caduta che ha tolto di gara l'anziano Gomez Del Moral. Dalmacio Langarica, direttore sportivo della Kas, allargava le braccia in un gesto di sconforto: « Una des grada jamas vista » diceva, ed il suo collega Pedro Machain, responsabile della Fagor di Ocana, era perfettamente d'accordo con lui. Improvvisamente il segno della « mala suerte » si è dissolto ed il ciclismo spagnolo, per merito di Mariano Diaz e dei suoi compagni di squadra Momene e Lopez Rodriguez, ben piazzati nella volata del gruppo, ha vissuto la sua prima giornata di gloria. Le due squadre iberiche riprendono a sperare anche se il forfait di Aurelio Gonzales, lo scalatore « numero uno » della Spagna, provoca un forzato ridimensionamento di ogni ambizione. Tutti aspettavano, sulle montagne, l'offensiva della « legione spagnola », affidando un ruolo importante, nell'economia della corsa, alla vivacità dei vari Galera, Diaz, Castello, San Miguel, Galdos. Si sperava soprattutto in Francisco Galdos, un giovane venuto al Tour con la fresca fama della « rivelazione » e considerato, forse con eccessivo entusiasmo, il successore di Federico Bahamontes. Le disgrazie in serie avevano intaccato notevolmente il morale delle due squadre iberiche. Il colpo di mano di Mariano Diaz ha comunque interrotto la serie negativa e gli spagnoli attendono con fiducia le Alpi ed i Pirenei per recitare, anche senza Gonzales, il ruolo che la tradizione assegna loro. Ai margini della corsa, uri episodio divertente: Jacques Anquetil è statò tradito dalla sua ancor vivissima popola¬ rità. L'anziano fuoriclasse normanno, com'è noto, precede di un giorno il cammino del Tour percorrendo in bicicletta lo stesso tracciato su cui la corsa si snoderà ventiquattr'ore dopo. Alla sera, abbandonata la tenuta ciclistica, si trasforma in commentatore radiofonico, per Radio Lussemburgo, facendo pronostici e considerazioni sulla tappa del giorno successivo, in base alla sua diretta' esperienza in bicicletta. Jacques sperava di poter alleggerire il suo compito li|.mitandosi a-, i pedalare^, nei tratti più significativi di ogni tappa é coprire il resto del percorso in macchina. Ma ogni giorno molta gente è sulle strade del Tour per attendere il suo passaggio: Anque¬ til, dopo il primo boato di delusione di chi lo aveva visto transitare comodamente seduto in macchina, si è arreso ed ha deciso di rispettare integralmente ì patti. «Poco male — ha detto il normanno — forse questo allenamento volontario ma non troppo costituisce il sistema meno antipatico per prepararsi adeguatamente ai Campionati del Mondo ». Nei suol pronostici per Radio, Lussemburgo, Jacques Anquetil non aveva comunque azzeccato le previsioni sull'an- fatti un percorso dèi genere non avrebbe potuto provocare ima severa selezione. E invece... Gianni Pignata

Luoghi citati: Lussemburgo, Mulhouse, Ocaria, San Miguel, Spagna