Guerra all'uomo (con struggimento)

Guerra all'uomo (con struggimento) Nuovi racconti d'una malinconica Simone de Beauvoir Guerra all'uomo (con struggimento) "Femminile plurale": un brioso e divertente romanzo delle sorelle Groult « Donna non si nasce, si diventa », aveva scritto Simone de Beauvoir nel Secondo sesso, che è del 1949. A vent'anni di distanza, il tema della condizione femminile nella società matrimoniale è ripreso, ma il tono è un altro: Monique, la protagonista, è ancora la schiava del sistema organizzato dal maschio, la succuba delle infedeltà del mari- to, docile per paura della solitudine e dell'inutilità che l'aspetta fuori della compagine matrimoniale; solo che il giudizio dell'autrice si è fatto più cauto, si direbbe addirittura che sia ormai più di partecipazione che di condanna Infatti, la parte bella questa volta non è riserbata alla donna libera, aggressiva ambiziosa e sicura che è l'amante del marito, ma a Monique, la moglie tradita; che accetta di dividere Maurice piuttosto che di perderlo, e dolorosamente cerca di rintracciare le ragioni di una sconfitta: il « mistero mascolino » accanto al « mistero femminile ». Condotto con la tecnica del diario, apparentemente alla maniera di tanta « presse du coeur », Una donna spezzata rinfresca la trama decrepita dei rapporti fra coniugi alla soglia della vecchiaia, con straordinaria maestria di stile in cui i principi si fondono con i ! sentimenti questa volta sen- za apparente polemica; e la rinfresca in profondità accomunandola a un'altra crisi: della donna che, mentre cerca uno spazio più libero nella società, riconosce che quello spazio è vuoto se non sia occupato dall'uomo, il « compagno ». La « struttura ontologica comune », di cui si parla nel Secondo sesso, sarebbe dunque sul punto di essere rinnegata, o solamente riesaminata sotto la prospettiva della vecchiaia che cambia luce alle cose? E' quel che fa presumere il secondo rac¬ conto del volume, il più poeticamente intenso. L'età della discrezione, in cui due coniugi anziani assistono impotenti alla disgregazione del loro legame affettivo e intellettuale, e riescono poi a riannodarlo di fronte alla angoscia comune della vecchiaia imminente. Scendendo a considerazioni meno filosoficamente impegnate, resta che in un paese divorzista come la Francia « i beati desiderano eternamente ciò che posseggono », secondo la frase di Sant'Agostino che serve da epigrafe ad un romanzo delle sorelle Benoite e Flora Groult. In altre parole: le mogli non si rassegnano a perdere il marito, anche se infedele, e il marito infedele non chiede di meglio che di rimaner legato, senza troppo impegno, al vincolo matrimoniale. Femminile plurale è romanzo del più puro spirito francese: lontano dalla problematica della De Beauvoir, si lancia nella dialettica tradizionale delle doppia coppia (moglie e marito, marito e amante) con un brio stilistico e inventivo che è assai più di un eccellente mestiere. Nel diario delle due protagoniste, il maschio è covato, idolatrato, e messo sotto accusa: egocentrico, ingenuo, pasticcione, incapace di scegliere veramente, ignaro degli sguardi ironici deìte sue donne che seguono con affettuoso distacco la sua amorose avventura. La letteratura femminile si sta vendicando della letteratura maschile dei secoli scorsi. Ed è vendetta compiuta con molta chiaroveggenza e un'ironia che non esclude la comprensione. « Uomo, amico mio! », invocava Colette, la maestra impareggiabile di tutte. Luigi Bàccolo SIMONE DE BEAUVOIR: Una donna spezzata, ed. Einaudi, pagine 247, L. 1800. B. e F. GROULT: Femminile plurale, ed. Bompiani, pagine 338, lire 1800.

Persone citate: Colette, De Beauvoir, Einaudi, Flora Groult, Groult, Simone De Beauvoir

Luoghi citati: Francia