L'Urss annuncia manovre militari con i missili lungo i confini cinesi di Ennio Caretto

L'Urss annuncia manovre militari con i missili lungo i confini cinesi L'Urss annuncia manovre militari con i missili lungo i confini cinesi Tutta la frontiera (lunga circa 10 mila km) è presidiata e in stato d'allarme - La tensione fra le truppe è acuta • La «Komsomolskaya Pravda» accenna a contrasti e gesti di indisciplina dei soldati sovietici Ceausescu a Mosca per firmare il patto di amicizia? (Dal nostro corrispondente) Mosca, 2 luglio. Manovre militari sovietiche sono in corso nei punti strategici dell'intera frontiera con la Cina. Quattro giorni . dopo aver annunciato « esercitazioni tattiche » nel distretto del Transbaikal, in Siberia, li quotidiano deUe forze armate, «Stella Rossa», dà oggi notizia di altre esercitazioni nel distretto orientale, quello che si spinge Ano al Pacifico. Vi partecipano anche reparti missilistici, in appoggio a truppe motocorazzate e a unità Beree. « Stella Rossa » pubblica nelle pagine interne la fotografia di autocarri su cui sono montate piccole batterie di missili a breve portata. In primo piano,' il comandante del reparto, R. Ciuceiko, immerso nell'esame di una carta topografica con un altro ufficiale e un soldato. La didascalia dice: « Ecco una sezione militare delle unità missilistiche, una delle più avanzate... impegnata in esercitazioni tattiche » E' la terza volta in due mesi, esattamente dall'8 maggio, che Stella Rossa riferisce di manovro militari sovietiche alla frontiera con la Cina. In , a ù , o a io e precedenza esercitazioni si erano t '.te nel distretto orientale in pieno Inverno. I sanguinosi scontri sull'Ussuri per l'isola Damanskij scoppiarono nella prima metà di marzo, quando la superficie del fiume era ancora ghiacciata. La notizia odierna conferma che tutto l'arco dei confini, 10 mila chilometri circa, è presidiato e in stato d'allarme. I comandanti dei tre distretti militari, il generale Nicolai Liahsenko, del Turkestan nell'Asia Centrale, il generale Piotr Belik, del Transbaikal e il generale Oleg Losik, del Pacifico, hanno chiesto e ottenuto ingenti rinforzi. I loro quartieri generali, rispettivamente Tashkent, Chita 6 Kabarovsk, sono in diretto e quotidiano collegamento con le stazioni principali di confine, a cui a loro volta fanno capo tutte le altre. Notizie ufficiose dicono che ogni fortificazione è stata rafforzata, e che lavori fervono anche all'interno del territorio sovietico, so-, prattutto intorno agli aeroporti, alla ferrovia Transiberiana e alle grandi vie di comunicazione tra le città. Sia sulle « esercitazioni tattiche » sia sugli altri dispositivi di difesa, mancano particolari. Tutte queste iniziative contribuiscono tuttavia a rendere tesa l'atmosfera. Non si sa se a Kabarovsk siano ancora in corso i negoziati per la navigazione dei grandi fiumi di frontiera cino-sovieticl, o se essi siano stati temporaneamente sospesi. Sono incominciati di.j settimane fa, ma non s'è più avuta nessuna informazione. I quotidiani ripetono che il territorio sovietico è inviolabile ed esaltano l'attività delle loro truppe. Un'insolita corrispondenza della Komsomolskaya Pravda da una località imprecisata di frontiera sembra però indicare che alcuni soldati trovano la tensione eccessiva. Scrive il giornale: « Certuni, pochi, non seguono il regolamento, ma devono obbedire, per non finire in cella di rigore... Sicuramente; non possono mancare i contrasti, ma essi vengono superati con spiegazioni reciproche, o con la forza dell'autorità». E' la prima volta che la stampa di Mosca fa capire che esistono difficoltà di carattere disciplinare anche in questi corpi scelti. La Komsomolskaya Pravda esorta i soldati a essere sempre vigili e calmi, a non perdere mai l'autocontrollo per non fare scoppiare incidenti. Continuano le critiche a Mao Tse-tung. La Literaturnaya Gazeta dedica oggi un lungo articolo alla frattura creatasi in seno all'esercito cinese in seguito alla politica « antisovietica » di Pechino. Il settimanale afferma che la commissione militare del Comitato centrale, per ristabilire la disciplina, ha formato speciali unità « di difesa dèlie sinistre », con poteri illimitati e funzioni di polizia. Queste unità avrebbero ini' ziato purghe sanguinose tra le forze armate. Ufficiali e soldati ostili a Mao verrebbero mandati alla « rieducazione », cioè in campi di concentramento a regime forzato, in aree montagnose e desertiche, da cui pochi uscirebbero vivi. Interi reggimenti sarebbero trasferiti e iarcccrtnabttmpmldsbzpstntttrpn«zchisRcscnpappfIpszèliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii aiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiaddirittura disarmati per paura che organizzino o partecipino a rivolte. La divisione dell'esercito cinese sarebbe cosi profonda che tra unità rivali scopperebbero vere e proprie battaglie. Secondo la Literaturnaya Gazeta, il 18 maggio, a Lhasa, la capitale del Tibet, alcune di esse hanno dato vita a un terribile scontro, con missili, artiglieria, mezzi motocorazzati. Nella provincia di Yunnan, la primavera dello scorso anno, l'ex commissario militare della capitale e l'ex primo segretario del partito, avrebbero comandato un'insurrezione, formando delle bande partigiane, e portando con sé grossi reparti dell'esercito. La loro organizzazione, nota come « Forze di frontiera dello Yunnan occidentale», sarebbe ancora in vita. Le truppe maoiste non riuscirebbero a sconfìggerla. Ennio Caretto

Persone citate: Ceausescu, Chita, Mao, Nicolai Liahsenko, Oleg Losik, Piotr Belik

Luoghi citati: Asia Centrale, Cina, Mosca, Pechino, Siberia, Tibet, Urss