Ciombè morto in carcere ad Algeri

Ciombè morto in carcere ad Algeri Scompare il promotore della secessione congolese Ciombè morto in carcere ad Algeri Slroncato (secondo la versione ufficiale) da una crisi cardiaca - Aveva 50 anni Nel '67 era slato rapilo in aereo da mercenari e consegnalo all'Algeria - Il Congo lo aveva condannato a morie, l'eslradizione non era stala concessa (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 30 giugno. Moisè Ciombè è morto oggi, dopo due anni di prigionia, in un campo di concentramento non lontano da Algeri. Era nelle mani del governo di Bumedien, a cui lo avevano consegnato i mercenari che — il 1° luglio 1967 — l'avevano rapito, impossessandosi del bireattore privato sul quale volava da Palma di Maiorca a Ibiza. Ciombè era un prigioniero piuttosto imbarazzante: il governo congolese lo reclamava per poterlo impiccare, mentre grossi gruppi finanziari europei erano disposti a offrire, sottobanco, un grosso pacco di milioni per ottenerne la liberazione. E' morto, si afferma nelle notizie giunte a Bruxelles nella tarda mattinata, « per crisi cardiaca ». Sarà comunque effettuata un'autopsia. Lascia la moglie e nove figli, che si trovano in esilio in Belgio. Ciombè aveva 50 anni. Fino al 1960 aveva fatto parlare di sé soltanto per certe sue disavventure economiche. Aveva studiato in una scuola protestante e — fatto eccezionale per un abitante dell'allora colonia belga — aveva ottenuto il diploma di maestro e di contabile. Si era gettato negli affari senza troppo successo: nel 1954, infatti, fece fallimento. Ciombè aveva sposato la figlia del Mwata Yamvo, cioè del gran capo del popolo Lunda: in altre parole aveva messo le basi concrete per diventare lui stesso un capo popolo. L'occasione per lasciare i libri a partita doppia fu, per Ciombè, l'indipendenza concessa al Congo dal Belgio nel 1960. I belgi si erano decisi tardi, e a malincuore, ad abbandonare la colonia: le ricchezze minerarie del Katanga soprattutto — rame, ma anche plutonio e altri metalli pregiati — continuavano a far gola agli europei. Ciombè, che abitava proprio in Katanga, seppe speculare su questa situazione e cercò di ottenere uno statuto di autonomia per la propria regione. Complottando con gli uni e con gli altri, accettando alleanze e denari, senza esitare di fronte a nessuna acrobazia politica, per due anni riuscì a creare un'illusione di indipendenza per il Katanga. L'intervento dell'Orni mise fine, provvisoriamente, ai suoi maneggi. Ma Ciombè aveva gettato solidamente le basi di alleanze che dovevano permettergli di svolgere un ruolo di primo piano in Africa. Aveva infatti moltiplicato i suoi legami con la grande industria e con i grandi finanzieri di Bruxelles. Per tutta la vita Moisè Ciombè non riuscirà a salvarsi dall'accusa di essere al servizio del capitale europeo, strumento per consentire agli europei di continuare a sfruttare le ricchezze della sua terra natale. Vittima e artefice dei cento complotti che hanno scosso la vita politica congolese, Ciombè è stato piU volte primo ministro a Léopoldville, sempre accolto come trionfatore, come l'uomo che avreb be riportato la pace e la prosperità: il presidente Kasavubu lo richiamò dall'esilio di Madrid, nel 1964, per affidargli la responsabilità del governo. Ma intanto lo avevano soprannominato « Monsieur Argent », e il settimanale Jeune Afrique scriveva: « Noi accusiamo Moisè Ciombè di aver ordinato, il 17 gennaio 1961, l'assassinio di Patrice Lumumba ». Quando il generale Mobutu, nel '65, prese il potere con un colpo di Stato, Ciombè partì per una vacanza in Europa: non sarebbe mai più tornato in Congo. Mobutu lo condannò a morte in contumacia come traditore. Per non compromettersi, il governo belga vietò a Moisè di soggiornare a Bruxelles: «gli andò nell'ospitale Madrid. Si hanno le prove che aveva assoldato centinaia di mercenari ' bianchi, che li faceva addestrare in campi militari in Francia, in Portogallo, nell'Angola. Aveva perfino aerei da bombardamento e da trasporto a disposizione. E molto denaro. Fu rapito — esattamente due anni fa — proprio quando tutto era pronto per un intervento in Congo. A catturarlo, secondo alcuni, furono gli agenti della Cia. Secondo altri, furono mercenari al soldo di Mobutu. Fu portato in Algeria, mentre in Congo si erigeva la forca. Ma Bumedien esitò a lungo, infine decise di non consegnarlo a Mobutu. Pochi giorni fa il Daily Sketch ha scritto che Algeri stava negoziando la liberazione di Ciombè: qualcuno era disposto a pagare 90 milioni di franchi belgi, un miliardo e 125 milioni di lire. L'ex contabile di Elisabethville è morto prima che l'accordo fosse concluso. Forse non è un caso. Sandro Doglio Moisè Ciombè (Tel. A.P.)

Persone citate: Algeri, Moisè Ciombè, Patrice Lumumba, Sandro Doglio Moisè