Quando il giovane Albert passeggiava per Pavia

Quando il giovane Albert passeggiava per Pavia Quando il giovane Albert passeggiava per Pavia LE RADICI ITALIANE DEL GRANDE FISICO IN UNA SERIE DI INCONTRI E DI MOSTRE. UNA MOSTRA AL CNR DI BOLOGNA Marco Cagnotti EINSTEIN, certo, era tedesco. Ma visse permeiti anni negb Stati Uniti. E la pìccola Svizzera ne rivendica la nazionabtà, poiché aveva anche il passaporto elvetico e pubbbeò le proprie ricerche più rivoluzionarie nel 1905 mentre lavorava a Rema. Tutto sembra, Einstein, fuorché itabano. Errore: un profondo legame affettivo e culturale lo legava all'Itaba. Legame che si era creato negb anni dell'adolescenza, durante le vacanze estive che a partire dal 1895 il giovane Albert trascorreva a Pavia, dove il padre possedeva una fabbrica dì apparecchi elettromeccanici vicino al Navigbo. A Pavia Ein¬ stein forse ha scritto il suo primo saggio scientifico: "Intorno allo stato delle ricerche siili' etere nei campi magnetici". Ecco perché Pavia ha organizzato, in occasione dell'Anno Mondiale della Fisica proclamato dall' Unesco, un congresso intemazionale, il primo e più importante incontro in Itaba sulla teoria della relatività, dal titolo "Spacetime in Action: 100 years of Relativity" (29 marzo-2 aprile). Sono stati cinque giorni di intensi neb'Aula del '400 dell' Università, con i più bei nomi della ricerca in fìsica deba gravitazione. I seminari hanno spaziato dalla cosmologia alla teoria delle stringhe, dalle onde gravitazionab ai buchi neri: tutto lo spettro debe ricerche fighe della relatività e dei tentativi di concibarla con l'altra grande teoria fisica del XX secolo, la meccanica quantistica. E poi la parte divulgativa e storica, con tre conferenze rivolte al grande pubbbeo. Inoltre la figura di Einstein è stata discussa in tutti i suoi aspetti (scientifico, culturale, rebgioso e pobtico) anche in un ciclo di conferenze organizzato dal Collegio Borromeo che si concluderà alla fine di aprile. Gb organizzatori hanno pòi voluto mescolare la conoscenza scientifica con l'arte. Ecco abora la personale "Cosmology and the art of intuition" (aperta al Collegio Cairoli fino al 20 aprile dabe 17 alle 19,30, tranne i festivi) di Jean-Pierre Luminet, cosmologo-pittore del CNRS francese; e la mostra "Art and Geometry" debo scultore pavese Carlo Mo, che ha dedicato la sua ultima opera prima della morte, "L'ultimo racconto", proprio agli scienziati riuniti a Pavia. Ed ecco il francobollo per celebrare l'Anno Mondiale deba Fisica, disegnato dal relativista Mauro Carfora, uno degb organizzatori del convegno, e presentato daU' Ente Poste Itabane il 29 marzo. Non è tutto, a Pavia in dodici mesi molte manifestazioni possono ancora trovare spazio. Una mostra organizzata dal Dipartimento di Fisica "A. Volta" con il Max Planck Institut di Berlino e al Deutsches Museum di Monaco, dal titolo "Einstein ingegnere dell'universo", aprirà il 12 maggio nella capitale tedesca e si trasferirà poi a Pavia il 25 ottobre. Anche Bologna, per iniziativa dell'Area di Ricerca del Cnr (via Gobetti 101), con la mostra «Emmeciquadro», conferenze, incontri per le scuole e per gb insegnanti, celebra il centenario dei tre fondamentali lavori di Einstein del 1905 e r«Anno mondiale deba Fisica». Si inizia domenica 10 aprile abe 15,30 con una conversazione di Piero Bianucci dal titolo «Il nostro Einstein quotidiano» e si chiude domenica 17 con una conferenza di Enrico Bellone, direttore del mensile «Le Scienze», su «Einstein scienziato e filosofo». Info: 051-639.8093 e nel sito www.bo.cnr.iVsettimana2005