Camilla, marcia nuziale comindata 35 anni fa di Maria Corbi

Camilla, marcia nuziale comindata 35 anni fa DOMANI IL SI' CON CARLO NEL MUNICIPIO DI WINDSOR Camilla, marcia nuziale comindata 35 anni fa Sono stati la sua forza di carattere, l'umorismo e la capacità di ignorare le critiche a portarla a un passo dalla corona reale Maria Corbi LONDRA Quando la chiamano «vecchia trota», alza le spalle, quando le danno del «rottweiler», soprannome affibbiatole dalla rivale Diana, soiride, con quella risata a bocca aperta che lascia vedere tutti i denti perfettamente incapsulati. Di Camilla Parker Bowles si può dire tutto, e si è detto anche di più, ma certamente non si può negare la sua forza di carattere, il suo senso dell'umorismo, quella capacità innata di fregarsene del giudizio degh altri. Doti che l'hanno portata a un passo dalla corona. Quando domani Camilla entrerà nel municipio di Windsor per dire sì al suo Carlo, suonerà una marcia nuziale iniziata molti anni fa, esattamente nel 1970, quando la signorina Shand, nome da ragazza, incontrò gli occhi, il rossore, la solitudine del principe di Galles. Ma per capire come una donna non bella, non elegante, non di stirpe reale, a cui il senso della parola «glamour» è totalmente sconosciuto, abbia potuto stregare così il futuro re di Inghilterra (sempre che lo diventi) bisogna tornare indietro nel tempo, a quando la sposa era una bambina che non amava le bambole e si rotolava nel fango con i suoi inseparabili cani, nel giardino di «The Laines», sontuosa dimora di famiglia in stile Tudor, sulle colline del Sussex. Mamma Rosalind era disperata per questa figlia che assomigliava a un maschio e che a furia di montare a cavallo e di tirar calci ad un pallone si ritrovava dei polpacci da giocatore di footbaU. Camilla cresceva libera, immersa in uno snobismo campagnolo; una vita tra battute di caccia e pigri pomeriggi davanti al fuoco, con un armadio pieno di pantaloni lisi e giacche di Tweed, dove lavarsi non era un obbligo e le toppe sul golf una certezza. A scuola Camilla non eccelleva, anzi era proprio ciuccia, a sentire i biografi. Ma questo non importava a mamma e papà Bruca, ex ufficiale del XII Lanceri prestato al commercio dei vini pregiati. Camilla cresceva serena e sicura si sé, tratto del carattere che le è servito anni dopo a sfiancare la sua rivale Diana, insicura e tormentata. I suoi compagni di gioco sono la sorella minore Annabel e il fratello Mark, giramondo e playboy, sposato con l'attrice Clio Goldsmith che in questi giorni di assedio telefonico, risponde fingendo di essere la domestica. Camilla odia l'idea di abbandonare il Sussex per Londra, ma i genitori sono irremovibili: le due ragazze devono ricevere una educazione adeguata in una scuola per signorine a South Kensmgton e prepararsi all'ingresso in società. Tra la folla di ragazze-bene del collegio Camilla è fuori luogo, goffa e sciatta. Ma presto fa capire a tutte le sue compagne belle e chic che le sue doti alternative la faranno comunque diventare la reginetta della festa (una fissazione già da allora). La ragazza ha carattere, spirito, modi spicci e porta il twin-set con la collana di perle nello stesso modo di un giaccone Barbour da caccia. Non è timida e con i ragazzi è intraprendente. Adora baciare e si esercita con passione in questa pratica ai balli della scuola dove [a ricordano emergere da qualche cespu^Uo con il rimmel sfatto e i capelli arruffati. Uno dei suoi fidanzati dell'epoca, il miliardario Kevin Burke (industria farmaceutica) ha detto di lei: «E' stato il periodo più bello della mia vita e ho avuto accanto la miglior compagna che si potesse avere, mai di malumore. Sapeva come divertirsi». Probabilmente anche Carlo darebbe la stessa spiegazione della sua infatuazione per Camilla iniziata su un campo di Polo, un vero colpo di fulmine (la leggenda vuole che lei guardandolo dritto negh occhi gli abbia detto: «I nostri trisnonni sono stati amanti, noi che cosa aspettiamo?»). Una storia d'amore impossibile quella tra la troppo poco nobile signorina Shand e il principe del Galles, lei lo sa e così mentre Carlo è in missione ai Caraibi con la Marina reale accetta la corte di Andrew Parker Bowles, famiglia di proprietari terrieri introdotti a corte. Si fidanza e si sposa. Camilla sembra aver trovato la felicità, di nuovo in campagna, nel suo ruolo di moglie e di madre. Con Carlo i rapporti non si interrompono, lei è sempre capace di farlo divertire e di fallii seguire i suoi consigli. Il principe subisce una vera fascinazione, adora questa donna così diversa dalle altere fanciulle che lo hanno sempre costretto a frequentare. E' succube del temperamento di Camilla, una debolezza che né sua madre la regina, né i sudditi gli hanno mai perdonato. Il resto si sa, la tresca sentimentale tra i due riprende, ed è Camilla che sceglie la vei^ine adatta a stargli accanto come moglie. Diana Spencer sembra perfetta, tùnida e debole. Non avrebbe dovuto dare troppo fastidio al loro rapporto. Non è così. Diana diventa un'icona glamour, amata dal mondo intero, quasi una santa nonostante i molti amanti. H ciclone Lady D travolge Carlo e Camilla, colpevoli defla sua infelicità. Così pensavano gli inglesi e così la pensano ancora. Camilla anche con il vestito da sposa rimarrà la strega che ha fatto mangiare la mela avvelenata a Biancaneve. Tra le doti di Camilla, nella foto con Carlo, l'innata allegria

Luoghi citati: Galles, Inghilterra, Londra