Shooting Silvio, il presidente nel mirino di Franco Giubilei

Shooting Silvio, il presidente nel mirino PARTITO IL TOUR CHE CERCA FINANZIAMENTI PER UNA NUOVA PELLICOLA Shooting Silvio, il presidente nel mirino Franco Giubilei corrispondente da BOLOGNA Lo «Shooting Silvio» tour, dove Silvio è il presidente del consiglio Berlusconi e shooting vuol dire sparare, ma anche filmare, è partito ieri da Bologna e prossimamente toccherà Roma, Milano, Torino e Trieste. Lo scopo di questa serie di incontri è raccogliere i fondi necessari a finanziare un film in cui il premier viene sequestrato e ucciso da uno squilibrato che, in fondo in fondo, ne invidia lo strapotere mediatico. A tenere a battesimo un progetto in cui si fondono intenti provocatori e creatività ieri c'erano, oltre all'autore del soggetto e regista Berardo Carboni, due docenti universitari e Piero Ricca, quello che diede pubblicamente del «buffone» al cavaliere. «Voglio che sia chiaro che noi non istighiamo in alcun modo alla violenza - ci tiene a precisa¬ re Carboni -. Il protagonista del film, un giovane scrittore falhto molto ricco ed eccentrico, quando si accorge che il suo hbro è un flop decide di rapire Berlusconi e poi finisce per ucciderlo, prima di cadere a sua volta sotto i colpi delle guardie. E si comporta così perché è disperato». Se si entra nel sito del film www.shootingsilvio.com, dove la sagoma di un cadavere dise- rita col gessetto troneggia nelhome page, l'obiettivo degli autori si manifesta: «Il film è anche una provocazione, perché shooting vuol dire sia filmare che sparare - spiega il regista -, ma la storia non dà affatto la sensazione di condividere le azioni del sequestratore. E' sì un modo per attirare l'attenzione, ma anche per affrontare il problema-Berlusconi in quanto fenomeno mediatico». D'altra parte il premier compare nella sceneggiatura in carne e ossa, anzi, in pixel e fotogrammi, dato che il film prevede un uso massiccio di immagini vere, per gran parte inedite, del presidente del consiglio (fra i collaboratori c'è anche un autore di «Blob», ndr). Un po' come in «Forrest Gump», dove Tom Hanks si ritrovava fianco a fianco dei presidenti americani, da Kennedy a Nixon. Aggiunge il regista, che per la sceneggiatura è stato aiutato da Daniele Malavolta e Carlo Durante, che intomo all' operazione c'è un grande interesse: «Finora ci hanno contattato associazioni culturali e altri enti da una ventina di città, a Torino andremo a presentare il progetto all'Hiroshima mon amour. Sul sito, attivo solo da un mese, abbiamo già avuto 20mila contatti. Ci servono pochissimi soldi per riuscire a fare questo film: 60 mila euro cui si aggiungono i 20 mila messi a disposizione dal produttore Pier Francesco Aiello».

Luoghi citati: Bologna, Milano, Roma, Torino, Trieste