Storace: Berlusconi? Nel 2006 serve un altro candidato di Mattia Feltri

Storace: Berlusconi? Nel 2006 serve un altro candidato Storace: Berlusconi? Nel 2006 serve un altro candidato «La colpa della sconfitta è del governo. Non intendo candidarmi al Campidoglio perché non vorrei faretra un anno un'altra campagna elettorale avendo contro Veltroni e anche il premier» intervista Mattia Feltri ROMA PRESIDENTE Storace (giusto chiamarlo ancora cosi, visto che ieri era al lavoro in Regione), lei ha perso il Lazio a vantaggio del centrosinistra. Quale errore ha commesso? «Probabilmente avrei dovuto strillare di più quando il govemo ha fatto quel pasticcio sugli aumenti agli statali. Confuso, fuori tempo, dannoso». E basta? «Sicuramente avrei dovuto strillare di più a proposito della devolution. E' passata come una bandiera della Lega. Intendiamoci, non è che non condivida la devolution, anche se è migliorabile... E' una riforma istituzionale in cui non c'è traccia di presidenzialismo... Ma sono i modi, il messaggio che passa...». La sua sconfitta è dunque dipesa dal governo? «Guardi, io ho preso un milione e mezzo di voti, soltanto 30 mila in meno rispetto al 2000. Le liste che mi sostengono ne hanno presi un milione e 300 mila, 200 mila in meno dì me. Questi sono i numeri. L'alternativa è dire che io ho governato male. Ma pure D'Alema ha ammesso che ho governato bene». Anche Walter Veltroni sostiene che lei ha pagato un prezzo alla Lega. «Quello che dice Veltroni mi è indifferente». Beh, ma dice una cosa a lei favorevole. «Adesso la dice. Prima mi ha denunciato. Io non voglio avere nulla a che fare con chi vuole mandarmi in galera. Non voglio rivolgere mai più la parola a Veltroni». Però anche lei ha denunciato Alessandra Mussolini. «E infatti con la Mussolini non ci parliamo. Ma la differenza è che Alessandra non rappresenta un'istituzione. Io rappresentavo la Regione Lazio». Torniamo al governo. Si sente tradito da Berlusconi? «Tradito no. Sono stati commessi errori ma è inutile tornarci sopra. Bisogna guardare avanti. Oggi il tema è rianimare la speranza». In che modo? «Eh, bisogna capire perché si è perso in undici regioni. A meno che non si pensi che in tutte le undici regioni abbia perso Storace». Lei insiste: è tuia sconfitta polìtica che riguarda direttamente Berlusconi. «Insomma, io sono curioso di capire che cosa farà adesso il centrodestra. Sono curioso di vedere se avremo coraggio, oppure se sì continuerà con la tecnica del sissignore. Se non cambìerà nulla, vorrà dire che si è giunti a una conclusione: ha perso solo Storace». Vuol dire che la leadership di Berlusconi non è più fuori discussione? «Un conto è la leadership, un conto la premiership. La leadership appartiene al capo del maggior partito della coalizione, e siccome il maggior partito della coalizione resta Forza Italia, sarebbe stolto mettere in discussione la leadership dì Berlusconi». Però non deve più candiarsi premier, giusto? «Se vuole candidarsi premier deve affrontare immediatamente gli elettori». Riassumiamo: se Berlusconi ritiene di essere ancora vìncente, faccia la crisi di governo e le elezioni anticipate. Sennò concluda la legislatura ma poi ceda il passo a un altro. Corret¬ to? «Io esprìmo il mio gusto». E a chi dovrebbe cedere il passo? «Questo sì vedrà. E' prematuro». Dovete ragionarci sopra. «Devono ragionarci sopra». Devono? E perché, lei non c'entra? «Mah, guardi. Ieri c'è stata la riunione dei vertici di Alleanza nazionale in via della Scrofa. E' stata talmente deprìmente». Deprimente? Perché, che cosa è stato detto? «Era ima riunione privata. Quello che è stato detto riguarda solo noi. Posso dire che uscendo la mia sensazione era che fossero state dette cose deprimenti». In che senso? «Ho l'impressione che anche nel mìo partito ci sìa una scarsa consapevolezza delle cose che non vanno. E che anche il mio partito non sappia bene che cosa va fatto». Anche Fini? «A Fini ho detto quello che secondo me si dovrebbe fare. Poi, se non lo fanno...». Scusi, Storace, che cosa dovrebbe fare An secondo lei? «Gliel'ho detto. Prendere coraggio. Smetterla dì dire sempre signorsì. Porre seriamente la questione delia premiership». Vabbé, allora la voce che la vorrebbe al govemo è infondata. «Pura fantasìa. Al govemo non ci penso nemmeno. Ma scusate, a che servirebbe? Il governo ha un sacco di problemi e mica li risolviamo mettendo dentro uno e togliendo l'altro. Sarebbe soltanto ima sistemazione personale, e io tengo famìgha ma non tengo bisogno». E l'ipòtesi che lei possa sfidare Veltroni al Campidoglio? «Cosa? Ma siamo matti...». Perché? «E io dovrei, fra un anno, rimettermi in un'altra campagna elettorale contro Veltroni e contro Berlusconi? Ma neanche...». Contro Berlusconi? «E dèi. L'azione dì govemo chi la decìde? E quanto ha inciso in queste regionali?». Insomma, che cosa farà? Il consigliere regionale d'opposizione? «Mah, perché no? A meno che non mi si chieda di ricoprire un ruolo nel partito. Ma anche fi, non vedo che cosa potrei fare». E allora che farà, il disoccupato? «Direi di no. Intanto ho la mia Lista. Lo sapete che la Lista Storace ha preso più della Lista Marrazzo?». Certo, il sette contro il sei virgola sette. «Curioso no? E allora perché buttarla vìa. C'è anche ima struttura, delle gente che ci lavora, il sito internet, la radio...». Un partito. Non starà dicendo che lascia Alleanza nazionale? «No, no. Resto in An, senza dubbio. E non vogho nemmeno fare ima corrente o roba del genere. Vogho che la mia Lista diventi, anzi, continui a essere un movimento di opinione, un punto di riferimento. In fondo la Lista Storace più Alleanza nazionale nel Lazio raccolgono oltre il ventiquattro per cento. Mi sembra un dato molto interessante». Ma, in concreto, a che le serve trasformare la Lista in un movimento di opinione? «Per continuare ad avere la libertà di dire quello che penso. Non voglio diventare anch'io un "signorsì"». Perché, a Fini deve dire signorsì? «A Emi? Ultimamente l'ho visto così poco...». ÉLÉL Probabilmente ^^ avrei dovuto strillare di più quando il governo ha fatto quel pasticcio sugli aumenti agli statali, e anche a proposito della devolution Non è che non la condivida ma il messaggio che passa... 99 Il palazzo della Regione Lazio A destra Francesco Storace l'ex governatore sconfitto da Piero Marrazzo 99

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