L'hooligan pentito è venuto a chiedere scusa di Giulia Zonca

L'hooligan pentito è venuto a chiedere scusa UNO DEI GIOVANI CHE 20 ANNI FA PROVOCARONO GLI SCONTRI MORTALI HA INCONTRATO LORENTINI, PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE VITTIME DELL'HEYSEL L'hooligan pentito è venuto a chiedere scusa «Il rimorso per quei morti bastava. Poi è nato il bisogno di incontrare questa persona» retroscena Giulia Zonca NESSUNO ha mai chiesto scusa, 20 anni è niente che somigliasse a del vero rammarico per 39 vite perse. LHeysel, non è stato né dimenticato, né ricordato, è stato messo via con vergogna e imbarazzo. Uno giornalista francese dell'Equipe, Jean-Philippe Leclaire, ha messo insieme un libro die esce in questi giorni, più racconto che inchiesta, su quella notte del 1985. Raccogliendo brandelli di ricordi ha incontrato Terry Wilson, un ex hooligan che in quel massacro stava innegabilmente dalla parte dei cattivi. A stabilirlo è stato un tribunale, Wilson è stato condannato a 5 anni, era uno dei 14 «tifosi» del Liverpool ritenuti colpevoli sui 26 arrestati. Ha scontato solo 9 mesi, ma la sua vita è cambiata, stravolta dal senso di colpa. Ora ha 38 anni, ha i capelli biondi corti e l'aria di uno che non è riuscito a crescere sereno. A guardarlo è difficile dargli un'età, come se il tempo si fosse solo accumulato senza essere vissuto e la sua faccia fosse rimasta molto simile a quella da adolescente che aveva quella notte. La faccia di uno che non è mai riuscito ad andare oltre i suoi errori. Dice che solo Dio lo ha aiutato a gestire quel peso sulla coscienza, dice che non riesce nemmeno a descrivere quello che ha fatto, ma grazie a un cacciatore di memorie ia trovato il modo di chiedere scusa. Sabato è partito per l'Italia e ieri ha incontrato Otello Lorent ini, presidente dell'associazione vittime delTHeysel e padre di Roberto, morto nel settore Z mentre cercava di prestare soccorso a un ragazzo che non riusciva a respirare. Leclaire ha chiesto a Lorentini se era in grado di perdonare e lui ha risposto: «Nessuno mi ha mai chiesto perdono». Ieri Terry Wilson ci ha provato. Se lo abbia ricevuto è un'altra questione. Lorentini non vuole parlarne: «Pazzesco, in 20 anni non mi ha mai cercato nessuno e ora provate a spremermi anche emozioni che non sono ancora in grado di definire. E tutto perché c'è una partita di Champions League. No, per ora è un fatto privato. Questo ragazzo è venuto qui e gh ho parlato, ma è qualcosa di troppo forte perché io possa raccontarlo subito. E' stata una conversazione intensa e io ho bisogno di qualche giorno per elaborarla». Wilson, dopo due decenni, ha capito quello che il senso di colpa non poteva spiegargli: «Queste persone stanno ancora soffrendo, in un modo che non mi sarei mai potuto immaginare, quando mi hanno raccontato la storia di Lorentini mi sono reso conto di come quella tragedia fosse ancora viva», lo confessa al sito del Liverpool dove spiega perché ha deciso di affrontare un viaggio a ritroso che lo avrebbe riportato davanti a dò che ha provato a rimuovere per tutto questo tempo. «Non ho cercato di dare un nome e una storia a quei morti, il numero mi bastava, era un rimorso fin troppo grande da portarsi dietro. Quando qualcun altro mi ha costretto a guardare dentro una vita vera, ho sentito il bisogno di incontrare questa persona. So che per quante scuse io possa chiedere non servirà a molto, ma muovermi, andare a casa Lorentini mi sembrava un modo di avvicinarci alla riconciliazione, a un senso di pace che fino a qui non abbiamo davvero cercato. Non abbiamo neppure pensato fosse possibile». Non è un destino singolo, i tifosi dd Liverpool presenti in quello stadio, ma anche chi non c'era e che ha dovuto gestire quel!' imbarazzo, quel senso di responsabilità non diretta, non ha mai fatto i conti con IHeysel. Da qualsiasi parte d arrivi ad Anfield d è investiti dal ricordo di Hillsborough (lo stadio di Sheffield dove nel 1989 morirono 96 tifosi del liverpool schiaedati dalla folla che era più del doppio della capienza limite). C'è un memorial, un bradere sempre acceso, un monumento di marmo con il nome di chi perse la vita in quel disastro ed è impossibile non sbattere contro uno di questi simboli. Le tracce dell'Heysel sono confinate nel museo del club e solo in questi giorni gli ingled, che hanno scaedato i violenti ma non i fantasmi, provano a tirarle fuori. Un'immagine della tragedia avvenuta nel settore «Z» dello stadio Heysel di Bruxelles il 29 maggio 1985 in cui persero la vita ben 39 persone

Persone citate: Leclaire, Lorentini, Otello Lorent, Philippe Leclaire, Terry Wilson

Luoghi citati: Anfield, Bruxelles, Italia, Liverpool, Sheffield