CACCIA AL RE Tutti contro SuperRossi. Biaggi, stavolta o mai più di Enrico Biondi

CACCIA AL RE Tutti contro SuperRossi. Biaggi, stavolta o mai più DOMENICAAJEREZ COMINCIA IL MONDIALE: NUOVA SFIDA ALLA YAMAHA DEL FENOMENO CACCIA AL RE Tutti contro SuperRossi. Biaggi, stavolta o mai più Enrico Biondi SETTE mesi fa, sul circuito di Phillip Island in Australia, fece il giro d'onore e salì sul podio mostrando, raggiante, una maglietta tutta bianca con una grande scritta al centro: «Che Spettacolo». Un modo semplice per festeggiare ima delle imprese più esaltanti del motociclismo mondiale. Valentino Rossi, quel giorno, non solo vinse la gara, umiliando il rivale diretto e nemico dichiarato nell'ultimo mese, lo spagnolo Gibernau, ma si laureò per la sesta volta campione del mondo riuscendo nell'impresa di scendere da vincitore su una moto stellare (la Honda) e di rivincere il titolo su una Yamaha, che sino a qualche mese prima veniva additata da tutti come un «ferro da stiro» con le ruote, capace solo di prenderle di santa ragione dai cugini. Impresa straordinaria che solo un campione di razza superiore poteva permettersi. E domenica prossima, sul magnifico circuito andaluso di Jerez de la Frontera, il Motomondiale versione 2005 riapre la sfida e ripropone il motivetto di sempre: tutti contro Valentino Rossi, tutti contro il campione, nella speranza che il pesarese sia stanco di vincere e lasci qualche briciola di gloria anche agli altri. Però.che il Folletto di Tavul- lia sia stanco è ipotesi da non prendere neppure in considerazione. È giovane (è nato a Pesaro il 16 febbraio del 1979 ed ha quindi 26 anni) nel pieno della sua maturazione tecnica, guadagna un sacco di soldi e si diverte un mondo. Fuori discussione anche la sua sazietà di vittorie. Quando perde si arrabbia come un bufalo (vedi Barcellona lo scorso mese, quando per aver fallito l'assalto alla Bmw messa in palio sferrò un pugno sul serbatoio della sua Yamaha): lo immaginate nei panni di uno che guarda gli altri lottare senza provarci? No, quindi almeno da questo punto di vista i tifosi possono stare tranquilli. L'unico aspetto che Rossi farà bene a non sottovalutare è che quest'anno non potrà più contare sull'effetto sorpresa: li avrà tutti contro, nessuno escluso, come un branco di lupi famelici. Lui, nei lunghi mesi di test invernali, non ha fatto una piega, più preoccupato a trovare il giusto assetto sulla sua Yamaha nuova di zecca che a guardarsi attorno, alla ricerca dell'avversario di turno. E adesso che si va a cominciare non è ancora a posto al cento per cento, ma si è portato avanti con il lavoro e professa grande ottimismo. In pratica, come sempre ha fatto in questi anni. Rossi chiede ai suoi una moto il più possibile competitiva e ben assettata. Tutto ciò che manca ce lo mette lui, a modo suo. E a questo punto qualcuno, alle sue spalle, comincia già a mugugnare temendo il peggio. E quando si parla di mugugni, il pensiero corre subito a Max Biaggi. Il romano è arrivato a un bivio visto che non avrà neppure uno straccio di alibi: adesso è diventato pilota ufficiale Honda, posto che solò pocbi eletti posso ambire di raggiungere nella loro carriera. O vince o di lui si ricomincerà a dire (e a scrivere) ciò che da tempo sono in molti a pensare. Che cioè è stato un grande, ma ha avuto la sfortuna di nascere nell'era di Valentino. Il vizietto di lamentarsi, comunque, non se lo è tolto neppure adesso. Dopo i primi test, andati benissimo, ecco che la sua Honda, improvvisamente, comincia a non essere più perfetta come prima. Tempi alti. discussioni (ohti, che lui smentisce) con il compagno di squadra Hayden, tensione con la Casa Madre. Insomma, il modo peggiore per cominciare un mondiale. Anch^jperchè l'unica Honda ad andajjésinale è la sua: quelle di Melandri (che bella sorpresa il pilota di Ravenna, se solo riuscisse a essere più cistante in gara lo vedremmo tra gli outsiders), Hayden, Gibernau, Tamada e Barros sembrano orologi. Mistero fitto. E intanto, Valentino gongola: sa che prima o poi anche il romano sarà della partita, ma avere in questo momento un avversano in meno non guasta, cosìpotràmeglio controllare da vicino Gibernau, diventato «lo spione» dopo i fatti del Qatar e l'unico, al momento, in grado di contrastarlo. Se Biaggi è un grosso punto interrogativo, le Ducati (tutte, ufficiali o private) non sono certo da meno. Le moto della Casa madre hanno scelto coperture Bridgestone dopo anni di Michelin e i risultati non arrivano. Peccato, proprio ora che la nuova Desmosedici stava dando qualche soddisfazione dopo il flop dello scorso armo. Capirossi, da buon soldatino, tace e professa ottimismo, ma sia lui che Checa, il suo compagno (dolorante per giunta), non è che si divertano molto. Honda contro Yamaha, dunque: in 7 contro lui solo, il Valentino nazionale. Il resto, come sempre, è puro contomo con un'attenzione particolare a due altri piloti italiani che si affacciano nella motoGp: il piemontese Roberto Rolfo (su una Ducati versione 2004) e il lombardo Franco Battaini (su una fantomatica e per era mai vista Blata Wcm 6 cilindri). In bocca al lupo a entrambi. Ne hanno bisogno. Il romano riparte con isoliti tormenti: la sua Honda non va Gibernau oggi è l'unico avversario pericoloso Rolfo e Battaini i «deb» MOTOGP GLI SFIDANTI iteaaa i Nato a Roma il 26-6-1971 Quattro titoli mondiali nella classe 250, da anni è alla ricerca della definitiva consacrazione nella classe regina. Quest'anno è pilota ufficiale Honda e non ha più alibi. OUTSIDER Nato a Shikoku il 4-11-1976 Vive a Verona, corre per un team italiano e ha a disposizione una Honda semiufficiale. Lo scorso anno ha vinto due gran premi, dimostrando dì meritarsi la fiducia della casa madre. ■-•m*il^;l Natoa Barcellona il 15-12-1972 Profondamente maturato nel corso degli ultimi anni, fa della regolarità il suo cavallo di battaglia. Soffre li marcamento stretto in pista ma è l'unico vero antagonista del campione di Tavullia. Nato a Castel San Pietro il 4-4-1973 Tutto cuore, grinta e grande professionalità. Il piccolo romagnolo non si tira mai indietro ed è stato l'unico finora a far vincere alla Ducati un Gran Premio (Barcellona 2003). CLASSE 125 Si punterà decisamente sui giovani e per questo motivo è stato vietato ai piloti Under 28 dì iscriversi al campionato. Ciò comporterà una lotta serrata tra ragazzini desiderosi di emergere. Ma c'è anche un ritorno importante: quello di Manuel Poggiali. OUTSIDER La Spagna negli ultimi anni ha realizzato un progetto legato ai giovani che sta dando i suoi frutti. Moltissimi i «campioncini» potenziali (Nleto, Terol, Simon, Espargaro). L'unico handicap della 125: la decisione Doma di «aprire» a piloti di ogni nazionalità che abbasserà il livello tecnico. FAVORITI nato a Cattolica il 20/01/1987 Un combattente nato. Nel motomondiale ha uno sponsor d'eccezione: Valentino Rossi, che stravede per lui. La sua taglia (62 kg per 175 cm di altezza) è notevole e potrebbe essere un handicap. MATTIA PASINI nato a Rimini ÌI13/08/1985 E' stato tra i più veloci e concreti nella serie di test invernali. Corre quest'anno per il team di Francesco lotti che ha deciso di seguire le orme dei «colleghi» Seedorf (Milan) e Roberto Carlos (Real Madrid) che gestiscono un altro team di 125. CLASSE 250 novità' , :ÉHQfM(ntÈSA E' la più povera dal punto d! vista tecnico. Proprio per questo motivo le case costruttrici pensano di modificare il regolamento e introdurre moto a 4 tempi di 400 ce. Il 2005 sarà ancora una sfida Honda-Aprilia nonostante l'arrivo della Fantic Motor FAVORITI i OUTSIDER Su tutti Alex De Angelis. Il pilota di San Ma'rino (ma di scuola tutta italiana) ha dimostrato lo scorso anno di essere tra i migliori. Sempre nelle prime posizioni, avrebbe bisogno di una vittoria per sbloccarsi. Alle sue spalle il francese De Puniet e gli spagnoli Lorenzo e Barberà. nato a Sabadell il 29/09/1 CSb. Campione del mondo in carica, come Poggiali ha conquistato il titolo al r anno della 250. Classe autentica, ha già un futuro scritto . nella MotoGp. W*KiiÉW Nato a Rafaela (Argentina) il 12/09/1978. Il campione argentino è l'unico in grado di poter contrastare l'egemonia dello spagnolo. Per questo motivo l'Aprilia gli ha dato una moto «stellare».