I tassì salgono, a Wall Street con prudenza

I tassì salgono, a Wall Street con prudenza LA RIPRESA DELL'INFLAZIONE SPINGE LA FED A PROSEGUIRE LA STRETTA CREDITIZIA I tassì salgono, a Wall Street con prudenza Gli esperti: «Preferiamo le Borse europee e il Giappone» SUI mercati finanziari americani l'ombra più grossa è la ripresa dell'inflazione, che sta spingendo la Federai Reserve a proseguire, e probabilmente ad accelerare nei prossimi meeting estivi, la stretta creditizia. L'economia sta andando forte, il Pil sarà ben sopra il 30Zo medio nel 2005, la disoccupazione si manterrà nella fascia del 50Zo. I tassi d'interesse del dollaro sono ora già al 2,75"!^ (erano l'I?*) un anno fa), ma finora la manovra monetaria non ha frenato i consumi, sia quelli privati sia quelli per gli investimenti da parte delle corporation, come nota lo strategista della Barclays Capital Larry Kantor. Wall Street è sempre molto sospettosa quando i tassi salgono, e la prevalenza dei gestori è prudente sul futuro delle azioni americane, giudicate più care di quelle europee e giapponesi. E' tempo per un amphamento della quota cash nei portafogli, dice Kantor, e per una attenta selezione tra i settori per quella quota di titoli americani che, pur sottopesati, non possono mancare in un portafoglio diversificato. John Blin, di Apt, ha disegnato per «Tuttosoldi» una «mappa del rischio», che va tenuta presente per investire con consapevolezza: consumi di base, salute e energia presentano la minor volatilità; high tech, finanziari e telecom la maggiore. Tra le voci ottimistiche a Wall Street spicca quella di Ed Yardeni, capo delle strategie d'investimento per Aok Associates, secondo il quale il prezzo medio delle 500 azioni dello Standard fr Poor's è adeguato oggi agli utili aziendali. Neppure l'elevato prezzo del petrolio, per Yardeni, è motivo dì preoccupazione: «Non deprimerà l'economia, perché è il riflesso della forte domanda in tanta parte del mondo, specialmente in Cina». Kantor e Yardeni sono sicuramente d'accordo nel considerare le azioni un investimento migliore dei bond. Per la Barclays, entro fine anno il rendimento del titolo pubblico a IO anni a reddito fisso raggiungerà il 507o, dall'at¬ tuale 4,500Zo: significa, automaticamente, che le quotazioni dei bond già in circolazione si abbasseranno. Se i tassi del dollaro cresceranno e faranno rincarare le rate dei mutui variabili e di quelli di nuova creazione, il mercato della casa potrebbe risentirne? Chi dice che il mattone statunitense è in piena bolla per gli aumenti delle quotazioni degli ultimi anni ne è convinto. Ma il mercato Usa è molto regionalizzato: investirvi adesso con l'euro ancora molto forte può essere un buon affare, è la convinzione di Guido Pompilj, consulente di New York del fondo immobiliare italiano Sorgente. een.2005 Mar. 2005 II " " | Mp^*"*^ UN ANNO DI BORSA IN AMERICA^ JU^\ 9500 -1 -J ! ) : t—t-^ M39.2004 Lug.2004 Set 2004 Nov. 2004 Gen. 2005 Mar. 20O5 uw— ——-——————-——-—-—-—. . — _.™^.. .., ......_..., e cosi ii Nasdaq ^VM%rVj> jtAjjtL. 1600 -J i :—1 [■ k Mag.2004 Lug.2004 Set. 2004 Nov. 2004 Gen. 2005 Mar. 2005 LE STRATEGIE DEI GESTORI FORUM A CURA DI GLAUCO MAGGI

Persone citate: Guido Pompilj, John Blin, Kantor, Larry Kantor, Yardeni

Luoghi citati: Cina, Giappone, New York, Usa