Messaggio d'addio per i «suoi» ragazzi

Messaggio d'addio per i «suoi» ragazzi GIOVANI Lottando contro le sue condizioni, Giovanni Paolo II ha rivolto le sue ultime parole alle migliaia di ragazzi per i quali è stato una guida: loro sono rimasti a cantare in piazza San Pietro fino alla fine Messaggio d'addio per i «suoi» ragazzi «Vi ho cercato, siete venuti da me e per questo vi ringrazio» Maria Corbi RQiV.i Le uhime parole del Papa sono state dedicate ai suoi «giovani», quei ragazzi con cui duetto in un happening di gioia e fede nel Giubileo del Duemila. A San Giovanni scherzò sulla sue età: «Ho 80 anni, voi mi volete giovane». E a San Pietro i ragazzi arrivati da tutto il mondo con i loro colori, con i loro sogni, la loro fede, alla fine del discorso, lo implorarono: «Resta con noi». Un canto di gioia allora, una preghiera di speranza oggi che Giovanni Paolo n liba lasdati. Sono stati tutta la giornata di ieri h, assiepati sotto le finestre degh appartamenti privati del Pontefice, a piazza San Pietro, stretti insieme, attenti che le loro candele non si spegnessero, come se quella fioca luce fosse il segno della loro speranza: «Resta con noi». Il Papa è vicino, nemmeno cento metri in linea d'aria, chissà se ha potuto sentire queUe voci che intonano Alleluja e invocano Maria. Ma lui sa che i suoi giovani sono stati h a sostenerlo in questo momento di addio e il suo ultimo sforzo, dettato in piccole frasi, è per loro: «Vi ho cercato, adesso voi siete venuti da me e per questo vi ringrazio». L'ultimo sforzo, prima della fine. Parole raccolte da chi lo assiste e che mettono il punto nel lungo discorso intrecdato dal Papa con le nuove generazioni. E' a loro che ha affidato un compito importante : portare la pace e la fede nel mondo. «Giovani del mondo, voi siete la mia gioia e la mia corona», gridò cinque anni fa Giovanni Paolo n. «Siete il cuore giovane deha Chiesa, andate in tutto il mondo e portate la pace, siate testimoni del nuovo millennio». Mai nessun Papa ha stretto a se i ragazzi come Karol Wojtyla. Una inclinazione del carattere ma anche la consapevolezza della necessità di seminare fede e pace in un mondo invaso dalla guerra. Luca, venticinque anni, viene dalla provincia di Taranto, un lungo viaggio in treno per essere sotto queste finestre illuminate. Tutta la notte di veglia a sgranare il Rosario e la mattina è ancora lì con gh occhi puntati in alto. ((Ho perso mio padre quattro anni fa e adesso provo lo stesso dolore. I miracoli sono possibili e io spero in questo. Lui deve rimanere perché in questo mondo è la sola garanzia per tutti)). Quando la sera danno la notizia della morte Luca è ancora h. Sono tanti, di tanti paesi i ragazzi che non hanno voluto saperne di abbandonare la piazza. La notte è tutta per loro. E anche quella dopo. Hanno portato coperte di lana su cui si accucciano, gambe conserte, per la veglia. Il silenzio è irreale quando la notizia dell'ultimo respiro del Papa raggiunge l'immensità della folla. Annamaria ha portato i suoi figli di sedici e tredici anni. «Quando stava morendo Papa Giovanni ero molto piccola, ma mia madre mi portò qui ed è un'immagine ancora scolpita nella mia mente. Vogho regalare a loro il ricordo di questa comunione di anime, di quest'aria colma di preghiera». Ci sono anche bambini che guardano con occhi colmi di stupore l'enormità deha piazza, l'enormità delle emozioni che vi si provano. Alice ha solo otto anni, nel primo pomeriggio di ieri fissava la finestra del terzo piano come se da un momento all'altro dovesse comparire il Papa: «Ho pregato tanto perché non muoia)). La mamma la corregge: «A Papa non muore, va a vivere 1 cielo». Alice ci pensa ma non si convince: «Io continuo a pregare che viva qui». Logica e amore infantili che in queste ore acquistano nuova saggezza. Si sentono una «generazione orfana» di una guida, i «papaboys», come ormai li chiamano in tanti. «Siamo cresciuti con lui - dicevano ieri - e ora che se ne è andato è come se perdessimo una parte della nostra famiglia». Fabrizio, viene da Torino, ha lasciato i suoi libri da universitario per correre a Roma. Gh esami possono aspettare. Anche lui ha avuto il suo regalo dal Papa, un ricordo prezioso: «L'S dicembre - racconta - ho partecipato alla messa per l'Immacolata a San Pietro, portavo i doni. Ero molto imbarazzato, così il Papa mi fece cenno di avvicinarmi e io, allora, gh ho detto: "Sei un segno di speranza e pace per l'umanità, ti Dorto sempre nel mio cuore". Lui ia sorriso, mi ha accarezzato e ha risposto "Grazie, auguri"». Giuseppe arriva dia Città del Messico, è a Roma in vacanza. E' legato della congregazione dei legionari di Cristo. ((Ero qui a Novembre quando il Papa ci ha ricevuti per il sessantesimo anniversario dell'Ordinazione Sacerdotale del nostro padre fondatore. Marciai Madel Degollado. Allora ci invitò a continuare nella nostra opera di proclamazione del Vangelo e io terrò fede a questa promessa. Oggi perdo un nonno affettuoso, una guida, una fonte di consolazione». Sulla destra del colonnato del Bernini, davanti al portone di bronzo un gruppo di polacchi, disegna su enormi teli graffiti con spray multicolori. Uno è azzurro e dice: «Siamo tutti con te», l'altro, rosso, dice: «Grazie di cuore per tutto quello che d hai donato». C'è anche la bandiera polacca, bianca e rossa. ((Lui è la nostra roccia», dice Karol orgoglioso di questo nome. ((Per tutti i polacchi queste ore sono di assoluto dolore. Giovanni Paolo è il nostro orgoglio, un padre che d ha guidato fuori dal buio e che ha sempre veghato con i suoi occhi buoni su di noi e sulla nostra terra». Un altro dice: ((Non ci muoviamo da qui sotto perché è un modo per far sapere al Papf., che adesso stiamo con lui, così come lui è sempre stato con noi». Bernadette viene dahe Filippine, ha diciannove anni e lavora come colf in una famiglia romana: «Ho chiesto alla signora di avere la fornata libera, perché volevo venire e pregare vicino al Papa. Per noi che siamo lontane dalla nostra terra lui è sempre stato come uno di famiglia, sapevamo che c'era e che pregava per noi)). E' un miscuglio di lingue e colori ad animare piazza San Pietro. Un fiume di gente che aumenta ogni minuto le proprie fila. E che quando anche l'ultimo alito di speranza si spegne si stringe in un abbracdo di amore e rimpianto. M'inizio la polizia ha cercato di contenere questa partedpazione impedendo, per esempio, a tutti di sedersi per terra. Ma con le ore, i giorni che passavano, si è capito non sarebbe stato possibile e così alla fine hanno vigilato, lasciando che dolore e affetto sfogassero la loro potenza. C'è chi medita in circolo, unendo le mani, a piedi scalzi. Chi improvvisa deUe architetture con le fiammelle delle candele, chi lancia fiori nella fontana, chi canta con la chitarra a squarciago¬ la. Luca è sicuro che se al Papa arrivano (de nostre vod è contento. Lui non ha mai amato il silenzio e nel Duemila ha gioito e ballato con non). La memoria toma per tutti al raduno gioioso, così diverso da questo, dell'estate di cinque anni fa. Un'occasione per contarsi, per rinforzare le proprie convinziom e la propria fede. Così è anche oggi, nonostante non ci sia gioia ma apprensione e dolore. «So che non dovrei essere triste, perché questo non è altro che un momento voluto da Dio», dice Consuelo, spagnola di Valencia, che porta i capelh lunghi e ricd stretti da un elastico con tante piccole medaghette appese: «Le ho messe io, sono ritratti deha Madonna che mi protegge». Federico, Manuel, Antonio sono arrivati a Roma qualche giorno fa per la^ta dei «cento giorni)) prima della maturità. Vengono da Milano e si sono fermati. ((Donnivamo in un albergo, abbiamo finito i soldi e adesso siamo accampati sulla piazza, come tutti, donniamo qui». «Credenti? Si lo siamo, moderatamente. Ma questo Papa per noi ha significato soprattutto pace. Ci ha capito, era giovane come noi, nonostante la malattia e gh anni». Alle 21,55 l'addio tanto temuto. Il silenzio è rotto dagh applausi. Le parole del Papa ai suoi ragazzi rimbombano nel vuoto lasciato dal dolore: «Vi ho cercato, adesso voi siete venuti da me e per questo vi ringrazio». E sì imprimono come un ultimo sigiho. ^|fe Venite giovani. Avvicinatevi a Cristo "™ Redentore dell'uomo. Lasciatevi abbracciare dal ministero del Figlio dell'uomo Cristo, la Chiesa, il mondo aspettano la testimonianza delle vostre vite, fondate sulla verità che Cristo ci ha rivelato Vi incoraggio perché siate sempre testimoni dell'amore di Dio, seminatori di speranza e costruttori di pace 99 ijLiaL Liberatevi dalla schiavitù del potere "^ del denaro, del piacere, e della carriera. Non deludete Cristo Non abbiate paura a essere santi Andate per l'Europa per annunciare la buona Novella. Questo è il miglior regalo che potete fare alla società Non vi adeguate alla mediocrità Presentatevi con coraggio e umiltà al mondo: la santità porta alla libertà ttS &L& Conosco i giovani e so che essi ^^ vanno alle questioni di fondo Probabilmente la domanda che volete pormi è questa: "Chi sono io secondo te, secondo il Vangelo che tu annunci? Qual è il senso della mia vita e il mio destino?" La mia risposta è semplice ma di enorme portata: tu sei un palpito del cuore di Dio Hai un valore infinito. Tu conti per Dio nella tua irripetibile individualità 4^9 ^éb Car' aiTI'c'' a"a vostra vo9''a ™" di essere felici il vecchio Papa, carico di anni ma giovane dentro, risponde con una parola che ha 2000 anni "Beati...". L'insegnamento di Gesù è un annuncio di gioia: l'uomo è fatto per la felicità. La vostra sete di felicità dunque è legittima. Per questa vostra attesa Cristo ha A ^ la risposta, fidatevi di Lui Qtt BUENOS AIRES. Le parole del Pontefice a1 giovani in occasione della Giornata mondiale della gioventù in Argentina ili 2 aprile 1987 SANTIAGO DE COMPOSTELA. Discorso in occasione della IV Gmg celebrata a Santiago de Compostela, l'otto agosto 1999. KAZAKHSTAN. Discorso ai giovani del Kazakhstan, durante la visita del Pontefice agli studenti dell'università di Astana il 23 settembre 2001. TORONTO. Festa di accoglienza dei giovani per la Gmg di Toronto. Il discorso del Papa si è tenuto all'Exhibition Place, giovedì, 25 luglio 2002 Migliaia di ragazzi, I Papa-Boys, ieri hanno «tifato» in piazza San Pietro per il Papa che con loro ha sempre avuto un rapporto speciale ^^ Nella serata di ieri, probabilmente avendo in mente i ragazzi e questo forse perché gli erano state segnalate le persone che erano in piazza, ha detto una frase e dalle sue parole, Dronunciate a più riprese, si è potuto ricostruire: "vi ho cercato, adesso voi siete venuti da me e per questo vi ringrazio". Sono parole interrotte ^^ varie volte, ma che ha pronunciato 55 [dal bollettino medico letto ieri mattina dal portavoce del Vaticano NAVARRO VALLS]

Persone citate: Bernini, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Karol Wojtyla, Maria Corbi, Novembre, Papa Giovanni, Valencia