Il Papa sereno fino all'ultimo Si è spento a poco a poco

Il Papa sereno fino all'ultimo Si è spento a poco a poco L'AGONIA Nella veglia serale monsignor Angelo Comastri cancellava anche il più sottile filo di speranza su un possibile miglioramento: «Questa sera o questa notte Cristo spalanca le porte al Pontefice» Il Papa sereno fino all'ultimo Si è spento a poco a poco Ora dopo ora l'aggravamento è stato scandito dai bollettini medici che erano sempre più allarmanti e dalle voci incontrollate sul decesso di Karol Wojtyla Marco Tosatti CITTA DEL VATICANO La vita di Giovanni Paolo n è appesa a un filo, e secondo i meclici non ci sono più speranze che la situazione, miracolosamente, possa cambiare. Ieri sera Joaquin Navarro-Valls ha letto un comunicato che gettava un'impressione cupa sulla sorte del Pontefice: «Le condizioni generali e cardio-respiratorie del Santo Padre si sono ulteriormente aggravate. Si registra un'ingravescente ipotensione arteriosa, mentre il respiro è diventato superficiale. Si è instaurato un quadro clinico di insufficienza cardio-circolatoria e renale. I parametri biologici sono notevolmente compromessi. H Santo Padre, con visibile partecipazione, si associa alla contìnua preghiera di coloro che lo assistono». Poco più tardi però fonti mediche facevano sapere che Giovanni Paolo n aveva perso conoscenza, e che un blocco renaie aveva colpito il Pontefice; anche quell'esile filo che legava il Papa al mondo estemo stava consumandosi. In serata, un'agenzia di stampa, senza conferme ufficiali, annunciava che l'encefalogramma di papa Wojtyla rivelava 1 assenza di attività elettrica cerebrale. In poco più di ventiquattro ore si è consumata questa tragica svolta nella malattia del Pontefice. La giornata di giovedì si era chiusa in un'atmosfera di ansia crescente, dopo l'annuncio - attorno alle 23 - che il Papa era stato colpito da «ama affezione altamente febbrile provocata da un'infezione documentata delle vie urinarie». La preoccupazione era appena temperata dalla notizia, di fonte ufiiciosa, che la crisi si era stabilizzata, e che il fisico del Pontefice stava reagendo alla terapia, e che sarebbero state necessarie ventiquattro ore per capùe se sarebbe potuto uscire dalla crisi. Per tutta la notte le luci nell'appartamento al terzo piano dei Palazzi Pontifici sono rimaste accese, segno evidente che medici e infermieri stavano aiutando il paziente a combattere la sua battaglia. Ma la tenue atmosfera di possibile ottimismo ha subito ieri mattina un colpo durissimo, quando alle 6,30 è giunto un secondo comunicato. «Questa mattina diceva Navarro - le condizioni di salute del Santo Padre sono molto gravi. Nel pomeriggio di ieri 31 •marzo, come già annunciato,, al Séguito Ai Tina accertata' infezione dalle vie urinarie, si è istaurato uno choc settico con collasso cardiodrcolatorio. Il Santo Padre era immediatamente soccorso dall'equipe medica di guardia nel- l'appartamento privato di Sua Santità. Venivano attivati tutti gh appropriati provvedimenti terapeutici e di assistenza cardiorespiratoria. Bra rispettata la volontà del Salito Padre di rimanere nella Sua abitazione, ove per altro era assicurata una completa ed efficiente assistenza sanitaria. Nel tardo pomeriggio di ieri si otteneva una temporanea stabilizzazione del quadro clinico che, tuttavia, nelle ore successive evolveva negativamente. La situazione del Santo Padre è attentamente monitorata e vigilata. Il Santo Padre è cosciente, lucido e sereno. Alle ore 19,17 di ieri ha ricevuto il Santo Viatico. Alle ore 06,00 di oggi, il Santo Padre ha concelebrato la Santa Messa. Il Cardinale Segretario di Stato e gh immediati collaboratori del Santo Padre, a Lui uniti in preghiera, seguono l'evolversi delle condizioni cliniche di Sua Santità». E' stato Giovanni Paolo n che ha scelto di restare «a casa» nell'ultimo, doloroso momento del suo pontificato. «Ha chiesto se era necessario andare al Gemelli», ha spiegato Navarro. Gh è stato risposto die non era necessario, e allora ha preferito restare. Era ben conscio che si trattava della fine. Lo si è capito dal racconto fatto a fine mattinata da Navarro. Dopo aver concelebrato la messa, si è ricordato che era venerdì, il giorno in cui abitualmente segue la Via Crucis; e ha chiesto che gh fossero lette le quattordici stazioni. Accompagna- va ogni «stazione» con il segno di croce. Poi ha detto di voler recitare la Liturgia delle Ore, e ha chiesto che gli venisse letta l'Ora ter^a, quella che va tlalle 9 alle,12, secondo il computo*fomano."«E' lucido, cosciente e devo dire molto, molto sereno» ha detto Navarro. Ce lo ha confermato anche padre Konrad Hejmo, il domenicano responsabile della pastorale dei polacchi a Roma. Poi, sono cominciate le visite dei collaboratori più stretti. E monsignor Angelo Comastri nel tardo pomeriggio annunciava: «Questa sera o questa notte Cristo spalanca le porte al Papa». Se ci fosse stato bisogno di ima conferma dell'estrema gravità delle condizioni del Papa, l'apertura della porta della sua stanza, gelosamente custodita nel timore di infezioni fino a due giorni fa. L'hanno visto il Segretario di Stato, il cardinale Sodano; il Sostituto della Segreteria di Stato, l'arcivescovo Sandri, la «voce» del Papa in questi giorni; il Vicario per la città di Roma, il cardinale Camillo Ruini; il «sindaco» della Città del Vaticano, il cardinale Szoka; il Prefetto della Fede, il cardinale Ratzinger; e poi il «Ministro degh esteri», l'arcivescovo Giovanni Lajolo e il vice camerlengo di santa Romana Chiesa, monsignor Paolo Sardi, e poi altri, cardinali, e persone a lui vicine. Difficile non leggere in questo mesto pellegrinaggio l'ultimo addio dei suoi a un grande Papa. La folla in preghiera in piazza San Pietro La finestra da dove il Papa si è affacciato l'ultima volta mercoledì scorso

Luoghi citati: Bra, Città Del Vaticano, Roma