Giovanni Paolo II 1978-2005 di Marcello Sorgi
Giovanni Paolo II 1978-2005 Giovanni Paolo II 1978-2005 L'UOMO CHE SFIDÒ LA STORIA Marcello Sorgi T A scomparsa di Papa WojtyA-'la coghe la Chiesa in un momento difficile, non diverso da quello che ventisette anni fa portò alla sua elezione e alla nomina, imprevedibile in quel momento, di un pontefice non italiano. La lunga agonia pubbhca, questi ultimi giorni, i messaggi disperati e silenziosi dalla finestra a cui il Papa s'era ancora affacciato mercoledì, sono serviti a dare non solo il senso di un Calvario e l'esempio di un sacrificio sconvolgente nella sua intensità. Hanno mostrato anche la grandezza della Chiesa, così sofferente e ripiegata nel dolore del suo sovrano, e insieme la debolezza di fronte alla sua mancanza, e al peso della futura missione del cattolicesimo nel mondo moderno. Ventisette anni fa, quando Wojtyla spuntò, a sorpresa, davanti ai fedeli raccolti a San Pietro, si capì subito che era stato scelto guardando lontano. «Non abbiate paura», disse il nuovo Papa ai suoi concittadini polacchi in uno dei suoi primi incontri. La Polonia allora custodiva in sé una sintesi unica dei totalitarismi e delle oppressioni che avevano caratterizzato il Novecento: era stata Auschwitz, era diventata il simbolo del capitolo più tragico del nazismo, ed era ancora uno dei satelhti del sistema comunista sovietico che sovrastava metà del mondo. Ma in realtà, come si sarebbe compreso dopo, quello di Wojtyla era un messaggio .universale, rivolto all'Oriente ateo delle dittature e all'Occidente laico e secolarizzato del capitalismo e delle società scristianizzate. Roma e l'Italia politica che aveva (e ha) nel Vaticano un imprescindibile punto di riferimento, e una larga sfera di influenza, certo gli apparvero anguste. Ma non la Roma dei primi cristiani, della sedia di Pietro e della fondazione della Chiesa. Amava Gerusalemme, come dimostrò fin dai suoi primi pellegrinaggi, e perorava una sorta di affratellamento con la religione ebraica. Il misticismo era il suo rifugio, ma di nuovo seppe sorprendere tutti riabilitando Galileo Galilei. Inoltre in lui fortissima, benché sempre negata, era la consapevolezza del suo ruolo politico, che gh creò dei nemici e ne fece un obiettivo per gh avversari. Infaticabile nella sua missione, instancabile predicatore e fortissimo comunicatore avvezzo all'uso dei media, Giovanni Paolo II non si lasciò fiaccare dall'attentato del 1981, né si rassegnò dopo r89 della caduta del Muro di Berlino, 0 dopo la frana, che seguì di lì a poco, di tutto il mondo comunista. Anzi, le sue encicliche più significative, le meditazioni più cupe, le preghiere più sconfortate, accompagnano il passaggio violento da un secolo all'altro, dalla prima alla seconda guerra del Golfo, dall'Intifada al perdono chiesto umilmente - e platealmente - al Muro del Pianto, alla sfida alla mafia stragista dei primi Anni Novanta. A quel punto, forse, a Giovanni Paolo II, il mondo sembrò irrimediabilmente condannato, rassegnato, perfino abbandonato alla sua rovina; forse il Papa pensò di non farcela, si sentì colpevole come gh altri, come tutti., e l'I 1 settembre del 2001, l'attentato islamico alle Torri gemelle, con la terribile strage degh innocenti nel nome del terrore e di un altro dio, lo trovò indebolito e tremante, anche se non arreso. «Dobbiamo pensare l'impensabile», così cercò di farsi forza. Ora che questo straordinario Papa è uscito di scena, molte cose resteranno di lui e della sua fede, a cominciare dall'intima devozione alla Madonna e al timore della volontà divina, celebrato nell'accettazione del terzo mistero di Fatima e del destino doloroso che lo riguardava. Mentre della sua vita terrena rimarrà la vicenda di un uomo che aveva avuto il coraggio di sfidare la storia: «Non morirò del tutto, gran parte di me sfuggirà alia funebre dea», aveva detto ima volta, citando un verso splendido, e amaro, deUe Odi di Orazio. Giovanni Paolo II 1978-2005 Una foto del Papa durante la visita a Maribor in Slovenia del 2000, scattata da Gabriel Bouys dell'Associated Press. SERVIZI DI Buccheri, Caprara, Ferrua, Galeazzi, Grignetti, Magri, Martini, Mastrolilli, Passarini, Ruotolo e Sisci DA PAG. 2 A PAG. 17
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Appello del Papa «Emanuela torna»
- La Missione reduce dal Giappone ricevuta dal Capo del Governo
- «Liberate Ali Agca se volete Emanuela»
- Un'auto urta contro lo schiacciasassi muore un giovane, altro gravissimo
- «Emanuela Orlandi è viva»
- An «preoccupa» la Grecia
- La fine della guerra
- I reduci: «Non dimenticate i dispersi»
- Il Congresso della resistenza inaugurato a Padova
- L'astuto armeno Anastasio Mikoyan il solo dirigente scampato a tutte le bufere
- Ucciso insegnante di ginnastica
- Furono in tre a uccidere Pasolini?
- «CORREVO DA MIO MARITO PERO' NON SAPEVO SE ERA VIVO»
- L'on. Amendola nuovamente ferito in un'aggressione tra Montecatini e Pistoia
- Appello del Papa «Emanuela torna»
- STAMPA SERA
- Auto salta la corsia Muoiono 2 fratelli
- Rubano un'auto per rincasare 4 arrestati
- Due morti e 5 feriti per un frontale
- 21 aerei nemici abbattuti nei periodo di otto giorni
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- S'uccide con l'auto contro un rimorchio l'industriale del tessile Zegna Baruffa
- "Varsavia deve arrendersi"
- Ucciso insegnante di ginnastica
- Annientato da Monzon abbandona la boxe
- Furono in tre a uccidere Pasolini?
- L'orrenda visione nella sala della Banca
- Il giovane uxoricida e nascosto nei boschi che circondano Druent?
- «CORREVO DA MIO MARITO PERO' NON SAPEVO SE ERA VIVO»
- Grace Kelly ha pagalo
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy