Un'impresa disperata battere ieri le Ferrari"
Un'impresa disperata battere ieri le Ferrari" Un'impresa disperata battere ieri le Ferrari" (Dal nostro inviato speciale) I Zandvoort, 23 giugno. Sante Ghedini, assistente sportivo della Ferrari, allunga il braccio verso la pista. In mano un cartello nero con una scritta gialla: « One lap », un giro alla fine. Il direttore di gare scavalca il guardrail e sventola la bandiera a scacchi bianchi e neri sul muso rosso della Ferrari di Lauda, ripetendo il gesto con quella di Regazzoni. Per il clan di Maranello è un grande momento. Lauda dice: « Una corsa veramente senza problemi. Sono partito bene e, dopo, mi sono limitato a camminare. Sono contento, perché la Ferrari ha dimostrato di essere sempre competitiva e perché sono in lizza per il titolo mondiale. Era indispensabile conquistare qualche punto. Sono convinto che vincerà il campionato chi si fermerà di meno. Guardate Fittipaldi: è dal Belgio che non vince una corsa, ma, un piazzamento dopo l'altro, è ancora davanti a me e a Regazzoni ». « Questo è il secondo gran premio che lei vince: è più contento a Zandvoort o era più soddisfatto in Spagna? ». « Qui, sia per la situazione del "mondiale", sia perché questa era una corsa più difficile, più impegnativa anche per le macchine. E' un successo che decisamente vale di più ». « Ha provato un momento di paura? ». <• Mi sono preoccupato quando ho visto Clay alle mie spalle. Speriamo — mi sono detto — che non debba duellare con lui. Oggi era il mio più pericoloso rivale, anzi l'unico. Poi la situazione si è chiarita e abbiamo entrambi compiuto tranquillamente la nostra corsa ». Ed eccoci a Regazzoni. « Ho perso il Gran Premio — afferma lo svizzero — al via: le ruote hanno pattinato e sono rimasto lì. Dopo, ho cercato di forzare un po' il ritmo, ma mi sono accorto che la vettura diventava piuttosto sottosterzante e che il rendimento delle gomme peggiorava. Mi sono accontentato del secondo posto. Sono lieto egualmente, perché ho ottenuto sei punti. Il titolo è sempre a portata di mano ». E' una situazione perfin strana, per la Ferrari, che ha due piloti in lizza per il campionato e ripartisce equamente i suoi sforzi per entrambi. Molto meglio il troppo che il niente. Infine, un giudizio dei tecnici. Giacomo Caliri e Mauro Forghieri dicono: « Dopo la Svezia, avevamo avuto un momento di paura. Questa gara dimostra, invece, che la Ferrari era meno forte solo sul particolare circuito di Anderstorp, ma che non aveva perso le sue doti. Certo è un campionato dove non si possono avere pause e ci si deve sforzare di progredire di corsa in corsa, magari con qualche soluzione nuova, come l'alettone a "V" che abbiamo montato a Zandvoort per la prima volta. La superiorità di Lauda e di Regazzoni nelle prove ci ha permesso di mettere a punto le vetture nei minimi dettagli e, infatti, tutto è andato liscio ». Fra gli avversari, il giudizio di Emerson Fittipaldi. « ie Ferrari — dichiara il brasiliano — erano oggi invincibili. Avrei potuto fare dì più solo se Lauda o Regazzoni si fossero fermati per qualche motivo ». m. fe. Zandvoort. Sventola su Niki la bandiera a scacchi Un'impresa disperata battere ieri le Ferrari" Un'impresa disperata battere ieri le Ferrari" (Dal nostro inviato speciale) I Zandvoort, 23 giugno. Sante Ghedini, assistente sportivo della Ferrari, allunga il braccio verso la pista. In mano un cartello nero con una scritta gialla: « One lap », un giro alla fine. Il direttore di gare scavalca il guardrail e sventola la bandiera a scacchi bianchi e neri sul muso rosso della Ferrari di Lauda, ripetendo il gesto con quella di Regazzoni. Per il clan di Maranello è un grande momento. Lauda dice: « Una corsa veramente senza problemi. Sono partito bene e, dopo, mi sono limitato a camminare. Sono contento, perché la Ferrari ha dimostrato di essere sempre competitiva e perché sono in lizza per il titolo mondiale. Era indispensabile conquistare qualche punto. Sono convinto che vincerà il campionato chi si fermerà di meno. Guardate Fittipaldi: è dal Belgio che non vince una corsa, ma, un piazzamento dopo l'altro, è ancora davanti a me e a Regazzoni ». « Questo è il secondo gran premio che lei vince: è più contento a Zandvoort o era più soddisfatto in Spagna? ». « Qui, sia per la situazione del "mondiale", sia perché questa era una corsa più difficile, più impegnativa anche per le macchine. E' un successo che decisamente vale di più ». « Ha provato un momento di paura? ». <• Mi sono preoccupato quando ho visto Clay alle mie spalle. Speriamo — mi sono detto — che non debba duellare con lui. Oggi era il mio più pericoloso rivale, anzi l'unico. Poi la situazione si è chiarita e abbiamo entrambi compiuto tranquillamente la nostra corsa ». Ed eccoci a Regazzoni. « Ho perso il Gran Premio — afferma lo svizzero — al via: le ruote hanno pattinato e sono rimasto lì. Dopo, ho cercato di forzare un po' il ritmo, ma mi sono accorto che la vettura diventava piuttosto sottosterzante e che il rendimento delle gomme peggiorava. Mi sono accontentato del secondo posto. Sono lieto egualmente, perché ho ottenuto sei punti. Il titolo è sempre a portata di mano ». E' una situazione perfin strana, per la Ferrari, che ha due piloti in lizza per il campionato e ripartisce equamente i suoi sforzi per entrambi. Molto meglio il troppo che il niente. Infine, un giudizio dei tecnici. Giacomo Caliri e Mauro Forghieri dicono: « Dopo la Svezia, avevamo avuto un momento di paura. Questa gara dimostra, invece, che la Ferrari era meno forte solo sul particolare circuito di Anderstorp, ma che non aveva perso le sue doti. Certo è un campionato dove non si possono avere pause e ci si deve sforzare di progredire di corsa in corsa, magari con qualche soluzione nuova, come l'alettone a "V" che abbiamo montato a Zandvoort per la prima volta. La superiorità di Lauda e di Regazzoni nelle prove ci ha permesso di mettere a punto le vetture nei minimi dettagli e, infatti, tutto è andato liscio ». Fra gli avversari, il giudizio di Emerson Fittipaldi. « ie Ferrari — dichiara il brasiliano — erano oggi invincibili. Avrei potuto fare dì più solo se Lauda o Regazzoni si fossero fermati per qualche motivo ». m. fe. Zandvoort. Sventola su Niki la bandiera a scacchi
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