Quanto si è speso

Quanto si è speso Quanto si è speso E' finito ieri il campionato del mondo più caro per il calcio italiano. Lo sapevamo già prima che cominciasse. Avevamo calcolato scrupolosamente le spese da affrontare senza poter prevedere anche le dosi di amarezza che avremmo trovato negli stadi della Germania. Il 6 aprile a Roma il dottor Dario Borgogna, segretario generale della Federazione calcio, aveva detto ai giornalisti: «Mai un'edizione dei mondiali è risultata tanto costosa per la squadra azzurra. Questo anche a causa della progressiva rivalutazione del marco nei confronti della lira ». La «spedizione» in Germania doveva costare all'incirca 200 milioni di lire. La cifra segnata nel bilancio preventivo va ora ridotta perché gli azzurri sono tornati a casa prima: e la Federazione risparmierà anche i soldi dei premi ai giocatori, legati ad una eventuale «buona posizione» finale e per tradizione alquanto cospicui. In Messico, ai mondiali di quattro anni fa, il secondo posto fruttò circa 12 milioni ai nostri calciatori, titolari e riserve. Stavolta sono stati spesi solo i soldi per i cosiddetti «gettoni di presenza»: un «gettone» significa 350 mila lire a testa per chi va in campo con la maglia azzurra, volta per volta (una partita dura 90 minuti, quindi oltre 3500 lire per minuto di gioco). Abbiamo dovuto anche cancellare le prenotazioni negli alberghi dove i «nostri» dovevano prepararsi alle partite dei turni finali: al «Gut Hohne», sito a Metzkausen presso Duesseldorf (con annesso campo di golf) e al «Bachmair-am-See» sul lago Tegern, a 50 chilometri da Monaco. Sono alberghi di lusso, come il «Mon Repos» di Ludwigsburg dove la squadra ha aspettato le tre partite di qualificazione, nel quale una camera a due letti costa circa 30 mila lire al giorno (compresa la prima colazione). C'è stata qualche spesa imprevista. Come i tre milioni e mezzo indispensabili per noleggiare un aereo e portare da Milano a Stoccarda il signor Tommaso Maestrelli, allenatore della Lazio e «secondo papà» dell'irascibile Chinaglia. Come i cinque milioni spesi per prenotare tutti i posti sul volo ^carda-Milano di stamane e tornare a casa prima del tempo previsto. Ma è stata solo una «mossa tattica», il rientro è stato rinviato, oggi ci sarà una confe¬ renza-stampa al « Mon Repos », gli azzurri potrebbero tornare stasera o domani. Visto che, ovviamente, anche le entrate sono diminuite (il Comitato organizzatore divide fra tutte le squadre gli incassi e gli introiti della tv secondo percentuali legate alle partite giocate) il bilancio economico della Nazionale è da rifare su nuove basi. Non sappiamo ancora quanto è effettivamente costato per persona il «soggiorno» in Germania: la comitiva ufficiale era composta da 47 persone (22 giocatori, i tecnici, tre massaggiatori, un cuoco, due magazzinieri, tre impiegati della segreteria eccetera), il «costo previsto» era di 100 mila lire al giorno pro-capite. Sono stati rvesi male questi soldi? Può darsi. Certo fanno più amarezza, ora, le «uscite finanziarie» dei nostri tifosi: circa 50 mila italiani sono andati a Monaco e Stoccarda per incitare la squadra. E 220 sono arrivati addirittura dal Canada. Antonio Tavarozzi I campionati proseguono con otto squadre suddivise in due gironi di semifinale. Le vincitrici dei due gironi si batteranno per la finalissima. GIRONE A: Germania Est, Brasile, Argentina, Olanda. GIRONE B: Germania Ovest, Jugoslavia, Svezia, Polonia. (Tutte le notizie e i servizi degli inviati da pag. 9 a pag. 14) Quanto si è speso Quanto si è speso E' finito ieri il campionato del mondo più caro per il calcio italiano. Lo sapevamo già prima che cominciasse. Avevamo calcolato scrupolosamente le spese da affrontare senza poter prevedere anche le dosi di amarezza che avremmo trovato negli stadi della Germania. Il 6 aprile a Roma il dottor Dario Borgogna, segretario generale della Federazione calcio, aveva detto ai giornalisti: «Mai un'edizione dei mondiali è risultata tanto costosa per la squadra azzurra. Questo anche a causa della progressiva rivalutazione del marco nei confronti della lira ». La «spedizione» in Germania doveva costare all'incirca 200 milioni di lire. La cifra segnata nel bilancio preventivo va ora ridotta perché gli azzurri sono tornati a casa prima: e la Federazione risparmierà anche i soldi dei premi ai giocatori, legati ad una eventuale «buona posizione» finale e per tradizione alquanto cospicui. In Messico, ai mondiali di quattro anni fa, il secondo posto fruttò circa 12 milioni ai nostri calciatori, titolari e riserve. Stavolta sono stati spesi solo i soldi per i cosiddetti «gettoni di presenza»: un «gettone» significa 350 mila lire a testa per chi va in campo con la maglia azzurra, volta per volta (una partita dura 90 minuti, quindi oltre 3500 lire per minuto di gioco). Abbiamo dovuto anche cancellare le prenotazioni negli alberghi dove i «nostri» dovevano prepararsi alle partite dei turni finali: al «Gut Hohne», sito a Metzkausen presso Duesseldorf (con annesso campo di golf) e al «Bachmair-am-See» sul lago Tegern, a 50 chilometri da Monaco. Sono alberghi di lusso, come il «Mon Repos» di Ludwigsburg dove la squadra ha aspettato le tre partite di qualificazione, nel quale una camera a due letti costa circa 30 mila lire al giorno (compresa la prima colazione). C'è stata qualche spesa imprevista. Come i tre milioni e mezzo indispensabili per noleggiare un aereo e portare da Milano a Stoccarda il signor Tommaso Maestrelli, allenatore della Lazio e «secondo papà» dell'irascibile Chinaglia. Come i cinque milioni spesi per prenotare tutti i posti sul volo ^carda-Milano di stamane e tornare a casa prima del tempo previsto. Ma è stata solo una «mossa tattica», il rientro è stato rinviato, oggi ci sarà una confe¬ renza-stampa al « Mon Repos », gli azzurri potrebbero tornare stasera o domani. Visto che, ovviamente, anche le entrate sono diminuite (il Comitato organizzatore divide fra tutte le squadre gli incassi e gli introiti della tv secondo percentuali legate alle partite giocate) il bilancio economico della Nazionale è da rifare su nuove basi. Non sappiamo ancora quanto è effettivamente costato per persona il «soggiorno» in Germania: la comitiva ufficiale era composta da 47 persone (22 giocatori, i tecnici, tre massaggiatori, un cuoco, due magazzinieri, tre impiegati della segreteria eccetera), il «costo previsto» era di 100 mila lire al giorno pro-capite. Sono stati rvesi male questi soldi? Può darsi. Certo fanno più amarezza, ora, le «uscite finanziarie» dei nostri tifosi: circa 50 mila italiani sono andati a Monaco e Stoccarda per incitare la squadra. E 220 sono arrivati addirittura dal Canada. Antonio Tavarozzi I campionati proseguono con otto squadre suddivise in due gironi di semifinale. Le vincitrici dei due gironi si batteranno per la finalissima. GIRONE A: Germania Est, Brasile, Argentina, Olanda. GIRONE B: Germania Ovest, Jugoslavia, Svezia, Polonia. (Tutte le notizie e i servizi degli inviati da pag. 9 a pag. 14)

Persone citate: Chinaglia, Dario Borgogna, Hohne, Tommaso Maestrelli