Como: svanita ogni speranza di B. Giorgio Barberis

Como: svanita ogni speranza La squadra sconfitta dalla Reggiana per 1 a O Como: svanita ogni speranza (Dal nostro inviato speciale) Reggio Emilia, 9 giugno. Una grossa ingenuità di Casone (soffermatosi a dribblare in area anziché liberarsi della palla) ha dato la possibilità a Sacco di realizzare, battendo da distanza ravvicinata l'incolpevole Rigamonti, il gol che ha deciso Reggiana-Como, coinvolte una nella lotta per la salvezza e l'altra in quella per la promozione. L'episodio è capitato dopo trentanove minuti di gioco in cui la Reggiana si era mostrata più continua e decisa nell'azione, pur se l'occasione più clamorosa era capitata al Como, quando al 33' Callioni, liberissimo un paio di metri entro l'area, aveva lasciato partire un violentissimo tiro di destro che, dopo aver picchiato sotto la traversa, dando persino l'impressione del gol, era schizzato fuori. Tolto questo episodio, i padroni di casa, sospinti da un ottimo Donina, cui Pozzato non riusciva a mettere le briglie, si erano già rivelati più incisivi e pericolosi, cosi da costringere a due difficili parate Rigamonti, prima su tiro di Albanese (29'), poi di Donina (31'). Il ritmo maggiore della Reggiana indubbiamente deve aver impressionato il Como, sceso al « Mirabello » convinto di poter impostare la partita secondo i dettami tattici ed il ritmo a lui più congeniale. Invece, la squadra di Marchioro si è trovata di fronte un'avversaria giustamente preoccupata del solo punto di vantaggio in classifica sulla Reggina, e quindi decisa a lottare fino in fondo. Forse la Reggiana pensava di I ottenere soltanto un « pari » quan I do si è presentata in campo, ma \poi, visto come andavano le cose, e visto che poteva tentare di ottenere di più, ha giustamente premuto sull'acceleratore, comprimendo il Como nella sua metà campo. Dal canto suo, la squadra di Marchioro ha sentito forse eccessivamente questo impegno, ed ha finito con lo sbagliare più del dovuto. La formazione mandata in campo dall'allenatore lariano, con Correnti libero al posto di Savoia, chiariva fin dall'inizio come il Como avesse mire molto ambiziose. Ma non erano stati fatti i conti con i padroni di casa, e lo può testimoniare una frase detta a caldo da Correnti mentre stava rientrando negli spogliatoi: «Perdiamo anche con i pellegrini... ». In realtà quelli della Reggiana erano tutt'altro che pellegrini, bensì una squadra decisa a tutto. Così, è risultato che il ritmo (elevatissimo) è stato quello imposto dalla Reggiana e che la squadra più funzionale in ogni reparto è apparsa proprio quella che sulla carta avrebbe dovuto subire l'iniziativa dell'avversaria. Le spine nel fianco del Como sono state Donina, Passalacqua e Sacco, quest'ultimo autore di una prestazione maiuscola. Marchioro dapprima ha messo Casone su Donina, Callioni su Sacco e Pozzato su Passalacqua, ma già dopo una ventina di minuti era costretto a cambiare, spostando Casone su Sacco, Callioni sullo sgusciante Passalacqua e Pozzato su Donina. La musica, però, non è cambiata di molto. A complicare ulteriormente le cose per il Como ci ha pensato Pozzato, costretto ad uscire per un risentimento muscolare dopo soli tre minuti della ripresa. Nel momento in cui maggiormente la squadra avrebbe dovuto reagire, è così venuto a mancare il «cervello», ed il caos offensivo degli ospiti è aumentato. Il Como, infatti, nella ripresa, ha generosamente continuato ad attaccare, però sempre in maniera arruffona, senza creare autentici pericoli per Bartolini. Il «Mirabello» ha cosi spento per la seconda volta in tre anni le speranze di promozione comasca. Due stagioni fa fu all'ultima giornata che la Reggiana batté il Como, per 2-0; quest'anno è stato alla penultima, con scarto minimo ma pressoché con identiche conseguenze. E' chiaro infatti che lo spareggio con la Ternana potrebbe, sì, maturrare nell'ultima giornata, ma decisamente sarebbe il frutto di una serie favorevole di circostanze che neppure gli stessi lariani questa sera si sentivano di avallare (ossia, sconfitta degli umbri a Catania e vittoria del Como in casa con l'Ascoli). Per la Reggiana, invece, i due punti sono stati provvidenziali, visto che la Reggina ha espugnato il campo del Perugia. Per gli emiliani rimane un punto di vantaggio sui calabresi e una differenza-reti tale che domenica prossima, ad Arezzo, basterà loro un pareggio per restare in serie B. Giorgio Barberis Como: svanita ogni speranza La squadra sconfitta dalla Reggiana per 1 a O Como: svanita ogni speranza (Dal nostro inviato speciale) Reggio Emilia, 9 giugno. Una grossa ingenuità di Casone (soffermatosi a dribblare in area anziché liberarsi della palla) ha dato la possibilità a Sacco di realizzare, battendo da distanza ravvicinata l'incolpevole Rigamonti, il gol che ha deciso Reggiana-Como, coinvolte una nella lotta per la salvezza e l'altra in quella per la promozione. L'episodio è capitato dopo trentanove minuti di gioco in cui la Reggiana si era mostrata più continua e decisa nell'azione, pur se l'occasione più clamorosa era capitata al Como, quando al 33' Callioni, liberissimo un paio di metri entro l'area, aveva lasciato partire un violentissimo tiro di destro che, dopo aver picchiato sotto la traversa, dando persino l'impressione del gol, era schizzato fuori. Tolto questo episodio, i padroni di casa, sospinti da un ottimo Donina, cui Pozzato non riusciva a mettere le briglie, si erano già rivelati più incisivi e pericolosi, cosi da costringere a due difficili parate Rigamonti, prima su tiro di Albanese (29'), poi di Donina (31'). Il ritmo maggiore della Reggiana indubbiamente deve aver impressionato il Como, sceso al « Mirabello » convinto di poter impostare la partita secondo i dettami tattici ed il ritmo a lui più congeniale. Invece, la squadra di Marchioro si è trovata di fronte un'avversaria giustamente preoccupata del solo punto di vantaggio in classifica sulla Reggina, e quindi decisa a lottare fino in fondo. Forse la Reggiana pensava di I ottenere soltanto un « pari » quan I do si è presentata in campo, ma \poi, visto come andavano le cose, e visto che poteva tentare di ottenere di più, ha giustamente premuto sull'acceleratore, comprimendo il Como nella sua metà campo. Dal canto suo, la squadra di Marchioro ha sentito forse eccessivamente questo impegno, ed ha finito con lo sbagliare più del dovuto. La formazione mandata in campo dall'allenatore lariano, con Correnti libero al posto di Savoia, chiariva fin dall'inizio come il Como avesse mire molto ambiziose. Ma non erano stati fatti i conti con i padroni di casa, e lo può testimoniare una frase detta a caldo da Correnti mentre stava rientrando negli spogliatoi: «Perdiamo anche con i pellegrini... ». In realtà quelli della Reggiana erano tutt'altro che pellegrini, bensì una squadra decisa a tutto. Così, è risultato che il ritmo (elevatissimo) è stato quello imposto dalla Reggiana e che la squadra più funzionale in ogni reparto è apparsa proprio quella che sulla carta avrebbe dovuto subire l'iniziativa dell'avversaria. Le spine nel fianco del Como sono state Donina, Passalacqua e Sacco, quest'ultimo autore di una prestazione maiuscola. Marchioro dapprima ha messo Casone su Donina, Callioni su Sacco e Pozzato su Passalacqua, ma già dopo una ventina di minuti era costretto a cambiare, spostando Casone su Sacco, Callioni sullo sgusciante Passalacqua e Pozzato su Donina. La musica, però, non è cambiata di molto. A complicare ulteriormente le cose per il Como ci ha pensato Pozzato, costretto ad uscire per un risentimento muscolare dopo soli tre minuti della ripresa. Nel momento in cui maggiormente la squadra avrebbe dovuto reagire, è così venuto a mancare il «cervello», ed il caos offensivo degli ospiti è aumentato. Il Como, infatti, nella ripresa, ha generosamente continuato ad attaccare, però sempre in maniera arruffona, senza creare autentici pericoli per Bartolini. Il «Mirabello» ha cosi spento per la seconda volta in tre anni le speranze di promozione comasca. Due stagioni fa fu all'ultima giornata che la Reggiana batté il Como, per 2-0; quest'anno è stato alla penultima, con scarto minimo ma pressoché con identiche conseguenze. E' chiaro infatti che lo spareggio con la Ternana potrebbe, sì, maturrare nell'ultima giornata, ma decisamente sarebbe il frutto di una serie favorevole di circostanze che neppure gli stessi lariani questa sera si sentivano di avallare (ossia, sconfitta degli umbri a Catania e vittoria del Como in casa con l'Ascoli). Per la Reggiana, invece, i due punti sono stati provvidenziali, visto che la Reggina ha espugnato il campo del Perugia. Per gli emiliani rimane un punto di vantaggio sui calabresi e una differenza-reti tale che domenica prossima, ad Arezzo, basterà loro un pareggio per restare in serie B. Giorgio Barberis

Luoghi citati: Arezzo, Catania, Como, Reggio Emilia