Difficile compito di Alberto Cavallari

Difficile compito Difficile compito (Dal nostro corrispondente) Parigi, 19 maggio. Valéry Giscard d'Estaing ha vinto le presidenziali francesi. Le cifre, ancora da affinare, gli assegnato il 51 per cento. La sinistra unita di Mitterrand è giunta al 49, battuta per un soffio. I risultati confermano che la battaglia è stata « muro contro muro », decisa da un pu gno di elettori, forse quat trocentomila. Il voto conferma la divisione della Francia in due blocchi politici (centro-destra e sinistra unita) uguali per dimensione e per forza, e che il terzo presidente della Quinta Repubblica dovrà mediare questa contrapposizione drammatica Giscard d'Estaing è chiara mente il presidente della metà dei francesi. Ha il difficile compito, ora, di diventare il presidente di tutti. Se il primo turno ha estromesso il gollismo dall'Eliseo, questo secondo turno ha bruciato ogni « terza forza» dal panorama politico, e ha registrato la fine della mediazione politica che il gollismo rappresentava. La «nuova maggioranza » presidenziale di Giscard d'Estaing si regge sopra tutto il cartello di « centro destra» e assorbe la vecchia opposizione dei centristi e dei riformatori. All'opposizione c'è il blocco della sinistra unita passata dal 46,70 per cento delle legislative dell'anno scorso al 49 circa di stasera. La sinistra ha già detto stasera che « tutte le promesse sociali e le riforme dovranno essere mantenute, e subito ». Questo è il prezzo del consenso, o di parte del consenso, che la nuova gestione politica post-gollista deve conquistarsi. Sullo sfondo della crisi economica, si delinea quindi già la battaglia che inizia appena finita quella elettorale. Il « bipolarismo » ha generato un conflitto, portando a coincidere gli schieramenti politici con la lotta di classe. Saprà il terzo Presidente uscire dal conflitto cristallizzato nell'elezione? Lo scontro frontale ha mobilitato i francesi come non è avvenuto mai da quando esiste il suffragio universale, ed è stato raggiunto il record del 12,60 per cento di astensioni soltanto. Ma lo sforzo dei due campi contrapposti non ha modificato la situazione, e la Francia è emersa spaccata in due, con precisione e violenza. La vittoria di Giscard d'Estaing affidata alle piccole cifre, esprime tutta la tensione con cui le due France si sono battute, e in cui restano contrapposte. La sinistra unita ha conpiuta un'altra avanzata rispetto al primo turno portando Mitterrand dal 43,24 al 49 circa. Essa ha assorbito i voti delle diverse liste di sinistra, e una piccola fascia (forse l'uno per cento) dei voti di Chaban Delmas. Ma il centro-destra ha contrapposto a questa avanzata l'unità di tutte le sue forze confermando i risultati del primo turno. Ora il problema per la maggioranza presidenziale è di governare avendo contro una forza di sinistra radicalizzata da un successo sfumato per poco. Come ha detto il leader comunista Marchais stasera «vi saranno grandi battaglie, domani ». La Francia esce dal gollismo ed entra nell'instabilità. Il nuovo presidente e i vincitori della battaglia elettorale dispongono della vecchia maggioranza parlamentare, ma di una esigua maggioranza presidenziale. Non sarà facile governare senza il consenso dell'altra metà del Paese uscito sconfìtto dallo scontro. E' facile prevedere che Giscard d'Estaing sarà il presidente dei tempi difficili. Giscard d'Estaing ha dichiarato stasera nel suo primo messaggio alla televisione che «si poteva sperare in un margine più largo», rivolgendo un saluto al suo antagonista «sfortunato» e riconoscendogli « un ruolo da giocare nel presente e nel futuro della Francia». Il nuovo Presidente ha detto che «comincia un'epoca nuova per la Francia che si aspetta un cambiamento e che non sarà delusa». Alberto Cavallari A pag. 3: la figura e il programma del nuovo Presidente. Difficile compito Difficile compito (Dal nostro corrispondente) Parigi, 19 maggio. Valéry Giscard d'Estaing ha vinto le presidenziali francesi. Le cifre, ancora da affinare, gli assegnato il 51 per cento. La sinistra unita di Mitterrand è giunta al 49, battuta per un soffio. I risultati confermano che la battaglia è stata « muro contro muro », decisa da un pu gno di elettori, forse quat trocentomila. Il voto conferma la divisione della Francia in due blocchi politici (centro-destra e sinistra unita) uguali per dimensione e per forza, e che il terzo presidente della Quinta Repubblica dovrà mediare questa contrapposizione drammatica Giscard d'Estaing è chiara mente il presidente della metà dei francesi. Ha il difficile compito, ora, di diventare il presidente di tutti. Se il primo turno ha estromesso il gollismo dall'Eliseo, questo secondo turno ha bruciato ogni « terza forza» dal panorama politico, e ha registrato la fine della mediazione politica che il gollismo rappresentava. La «nuova maggioranza » presidenziale di Giscard d'Estaing si regge sopra tutto il cartello di « centro destra» e assorbe la vecchia opposizione dei centristi e dei riformatori. All'opposizione c'è il blocco della sinistra unita passata dal 46,70 per cento delle legislative dell'anno scorso al 49 circa di stasera. La sinistra ha già detto stasera che « tutte le promesse sociali e le riforme dovranno essere mantenute, e subito ». Questo è il prezzo del consenso, o di parte del consenso, che la nuova gestione politica post-gollista deve conquistarsi. Sullo sfondo della crisi economica, si delinea quindi già la battaglia che inizia appena finita quella elettorale. Il « bipolarismo » ha generato un conflitto, portando a coincidere gli schieramenti politici con la lotta di classe. Saprà il terzo Presidente uscire dal conflitto cristallizzato nell'elezione? Lo scontro frontale ha mobilitato i francesi come non è avvenuto mai da quando esiste il suffragio universale, ed è stato raggiunto il record del 12,60 per cento di astensioni soltanto. Ma lo sforzo dei due campi contrapposti non ha modificato la situazione, e la Francia è emersa spaccata in due, con precisione e violenza. La vittoria di Giscard d'Estaing affidata alle piccole cifre, esprime tutta la tensione con cui le due France si sono battute, e in cui restano contrapposte. La sinistra unita ha conpiuta un'altra avanzata rispetto al primo turno portando Mitterrand dal 43,24 al 49 circa. Essa ha assorbito i voti delle diverse liste di sinistra, e una piccola fascia (forse l'uno per cento) dei voti di Chaban Delmas. Ma il centro-destra ha contrapposto a questa avanzata l'unità di tutte le sue forze confermando i risultati del primo turno. Ora il problema per la maggioranza presidenziale è di governare avendo contro una forza di sinistra radicalizzata da un successo sfumato per poco. Come ha detto il leader comunista Marchais stasera «vi saranno grandi battaglie, domani ». La Francia esce dal gollismo ed entra nell'instabilità. Il nuovo presidente e i vincitori della battaglia elettorale dispongono della vecchia maggioranza parlamentare, ma di una esigua maggioranza presidenziale. Non sarà facile governare senza il consenso dell'altra metà del Paese uscito sconfìtto dallo scontro. E' facile prevedere che Giscard d'Estaing sarà il presidente dei tempi difficili. Giscard d'Estaing ha dichiarato stasera nel suo primo messaggio alla televisione che «si poteva sperare in un margine più largo», rivolgendo un saluto al suo antagonista «sfortunato» e riconoscendogli « un ruolo da giocare nel presente e nel futuro della Francia». Il nuovo Presidente ha detto che «comincia un'epoca nuova per la Francia che si aspetta un cambiamento e che non sarà delusa». Alberto Cavallari A pag. 3: la figura e il programma del nuovo Presidente.

Persone citate: Chaban Delmas, Giscard D'estaing, Marchais, Mitterrand

Luoghi citati: Francia, Parigi