"Monca la colla, il voto è valido?,,

"Monca la colla, il voto è valido?,, Uno sguardo ai seggi: alcune piccole perplessità degli elettori "Monca la colla, il voto è valido?,, In questa consultazione la scheda non va sigillata, basta piegarla - Altri dubbi : la trasparenza della carta / torinesi sono affluiti alle urne nella prima giornata del referendum con la compostezza che abitualmente contraddistingue l'esercizio del voto. Nella nostra città non si sono verificati gravi episodi di confusione o disturbo. Ma nelle prime votazioni del dopoguerra scarseggiavano i locali e c'erano pochi seggi. Gli elettori erano costretti a fare lunghe code e l'attesa provocava tensione, soprattutto tra i più anziani che erano anche i più emozionati. Poi l'organizzazione elettorale è migliorata. Da anni le code ai seggi non si vedono più. Gli elettori sono più esperti e non c'è emozione. E' stato così anche ieri nelle 1597 sezioni della città, di cui 28 negli ospedali e 55 in luoghi di cura. Giornata tranquilla, affluenza regolare: maggiore il numero dei votanti al mattino; minore nelle prime ore del pomeriggio; au mento dell'afflusso alle urne dalle 17,30 alle 20; breve pausa per la cena e poi ripresa delle votazioni con affluenza continua sino alle 22, ora di chiusura dei seggi. Un po' di disorientamento è stato provocato dal fatto che questa volta la scheda non deve essere sigillata come nelle precedenti occasioni. Basta piegarla senza chiuderla con la colla. Qualche perplessità ha suscitato la notizia, diffusa dai giornali, che alcuni presidenti insediando il seggio sabato avevano osservato che la carta della scheda lasciava trasparire i due simboli, «Sì» e «No». Il ministero ha subito autorizzato i presidenti a far piegare la scheda in otto, decidendolo però prima dell'apertura dei seggi. Ma né la mancanza della colla, né la piegatura della scheda ha provocato delle contestazioni. I componenti dei seggi si sono comportati tutti in modo da assicurare la massima regolarità e segretezza del voto. L'episodio più increscioso è stato un atto di teppismo. Nella notte tra sabato e ieri quasi tutti ì manifesti ufficiali, affissi all'esterno delle sezioni elettorali, con le norme sull'esercizio del voto sono stati strappati e resi illeggibili da ignoti vandali. A conoscenza del fatto, l'assessore del Comune Alabiso ha immediatamente mandato i vigili urbani a sostituire i manifesti manomessi. Il Comune ha dovuto anche occuparsi di proteste di cittadini che avevano il certificato elettorale, ma per votare in altro Comune. Alcuni si sono presentati ai seggi e sono stati subito respinti. Per altri l'irregolarità è stata scoperta quando già erano entrati nella cabina ed il presidente ha dovuto richiamarli e spiegare l'equivoco, il che ha suscitato qualche discussione. Una scheda è stata imbussolata prima di scoprire l'errore. Può darsi che ve ne siano altre. Ma ciò non influirà sull'esito delle votazioni, perché quegli elettori non potranno votare due volte avendo il certificato annullato. • Numerosi i giovani fra i membri delle sezioni elettorali. Nel seggio di San Vito, presidente (anzi, presidentessa) e segretario sono due fidanzati di 23 anni. Carla Picco e Luciano Mittone hanno deciso di passare la domenica fra schede e urne. « La ragione principale per cui faccio questo lavoro, — dice la ragazza — è di guadagnare qualche soldo. Inoltre penso anche che possa essere una esperienza interessante ». Per il fidanzato le ragioni sono più o meno le stesse, con in più il desiderio dì non separarsi dalla compagna. A questo seggio la massima affluenza di elettori è stata alle 11,30, al termine della messa nella attigua chiesa di San Vito. • Il seggio più tranquillo è stato probabilmente il 293, di via Toselli 1. « Sembrava di essere in convento. — Dice la presidente Cristina Cona —. Dall'apertura fino alle 11 sono venute a votare solo suore. Saranno state almeno un'ottantina e si sono comportate in maniera veramente esemplare ». • Non tutti so7io entrati in cabina con idee ber. precise. Qualcuno ha aspettato dì essere davanti alla scheda per un ultimo esame di coscienza. «Un signore anziano è rimasto in cabina per quasi mezz'ora, — racconta Edoardo Tonelli, vicepresidente della sezione 406 —. Lo sentivamo borbottare e alzare la voce come se discutesse con qualcuno. Finalmente è uscito e, sempre bofonchiando parole incomprensibili, ci ha consegnato la scheda. Certamente non ha votato a cuor leggero ». • In un'altra sezione una donna voleva portare in cabina i tre figli. « Ormai sono grandi (il più grande aveva al massimo 7 o 8 anni) ed è ora che imparino come si vota ». Quando il presidente ricordato I che il voto è segreto l'ha presa come un'offesa: « Non ho niente da nascondere io. Non mi vergogno certo a far sapere ai miei figli come la penso ». E' stata necessaria tutta la pazienza dei membri del seggio per convincerla a entrare da sola in cabina. • Alla sezione 190, presso la scuola Offidani in vìa Verdi 25, un'anziana signora si rifiutava di restituire la scheda. Il presidente ci ha raccontato: « Diceva che era illegale, perché le altre volte aveva dovuto incollarla. Si è finalmente convinta quando ha visto che gli altri elettori non facevano storie. Mentre se ne andava ha però detto che avrebbe fatto dei controlli e, se aveva ragione lei, ci avrebbe denunciati ». ttlMl 17 imm Alla scuola De Amicis di Nichelino una bimba vuole entrare in cabina con la madre "Monca la colla, il voto è valido?,, Uno sguardo ai seggi: alcune piccole perplessità degli elettori "Monca la colla, il voto è valido?,, In questa consultazione la scheda non va sigillata, basta piegarla - Altri dubbi : la trasparenza della carta / torinesi sono affluiti alle urne nella prima giornata del referendum con la compostezza che abitualmente contraddistingue l'esercizio del voto. Nella nostra città non si sono verificati gravi episodi di confusione o disturbo. Ma nelle prime votazioni del dopoguerra scarseggiavano i locali e c'erano pochi seggi. Gli elettori erano costretti a fare lunghe code e l'attesa provocava tensione, soprattutto tra i più anziani che erano anche i più emozionati. Poi l'organizzazione elettorale è migliorata. Da anni le code ai seggi non si vedono più. Gli elettori sono più esperti e non c'è emozione. E' stato così anche ieri nelle 1597 sezioni della città, di cui 28 negli ospedali e 55 in luoghi di cura. Giornata tranquilla, affluenza regolare: maggiore il numero dei votanti al mattino; minore nelle prime ore del pomeriggio; au mento dell'afflusso alle urne dalle 17,30 alle 20; breve pausa per la cena e poi ripresa delle votazioni con affluenza continua sino alle 22, ora di chiusura dei seggi. Un po' di disorientamento è stato provocato dal fatto che questa volta la scheda non deve essere sigillata come nelle precedenti occasioni. Basta piegarla senza chiuderla con la colla. Qualche perplessità ha suscitato la notizia, diffusa dai giornali, che alcuni presidenti insediando il seggio sabato avevano osservato che la carta della scheda lasciava trasparire i due simboli, «Sì» e «No». Il ministero ha subito autorizzato i presidenti a far piegare la scheda in otto, decidendolo però prima dell'apertura dei seggi. Ma né la mancanza della colla, né la piegatura della scheda ha provocato delle contestazioni. I componenti dei seggi si sono comportati tutti in modo da assicurare la massima regolarità e segretezza del voto. L'episodio più increscioso è stato un atto di teppismo. Nella notte tra sabato e ieri quasi tutti ì manifesti ufficiali, affissi all'esterno delle sezioni elettorali, con le norme sull'esercizio del voto sono stati strappati e resi illeggibili da ignoti vandali. A conoscenza del fatto, l'assessore del Comune Alabiso ha immediatamente mandato i vigili urbani a sostituire i manifesti manomessi. Il Comune ha dovuto anche occuparsi di proteste di cittadini che avevano il certificato elettorale, ma per votare in altro Comune. Alcuni si sono presentati ai seggi e sono stati subito respinti. Per altri l'irregolarità è stata scoperta quando già erano entrati nella cabina ed il presidente ha dovuto richiamarli e spiegare l'equivoco, il che ha suscitato qualche discussione. Una scheda è stata imbussolata prima di scoprire l'errore. Può darsi che ve ne siano altre. Ma ciò non influirà sull'esito delle votazioni, perché quegli elettori non potranno votare due volte avendo il certificato annullato. • Numerosi i giovani fra i membri delle sezioni elettorali. Nel seggio di San Vito, presidente (anzi, presidentessa) e segretario sono due fidanzati di 23 anni. Carla Picco e Luciano Mittone hanno deciso di passare la domenica fra schede e urne. « La ragione principale per cui faccio questo lavoro, — dice la ragazza — è di guadagnare qualche soldo. Inoltre penso anche che possa essere una esperienza interessante ». Per il fidanzato le ragioni sono più o meno le stesse, con in più il desiderio dì non separarsi dalla compagna. A questo seggio la massima affluenza di elettori è stata alle 11,30, al termine della messa nella attigua chiesa di San Vito. • Il seggio più tranquillo è stato probabilmente il 293, di via Toselli 1. « Sembrava di essere in convento. — Dice la presidente Cristina Cona —. Dall'apertura fino alle 11 sono venute a votare solo suore. Saranno state almeno un'ottantina e si sono comportate in maniera veramente esemplare ». • Non tutti so7io entrati in cabina con idee ber. precise. Qualcuno ha aspettato dì essere davanti alla scheda per un ultimo esame di coscienza. «Un signore anziano è rimasto in cabina per quasi mezz'ora, — racconta Edoardo Tonelli, vicepresidente della sezione 406 —. Lo sentivamo borbottare e alzare la voce come se discutesse con qualcuno. Finalmente è uscito e, sempre bofonchiando parole incomprensibili, ci ha consegnato la scheda. Certamente non ha votato a cuor leggero ». • In un'altra sezione una donna voleva portare in cabina i tre figli. « Ormai sono grandi (il più grande aveva al massimo 7 o 8 anni) ed è ora che imparino come si vota ». Quando il presidente ricordato I che il voto è segreto l'ha presa come un'offesa: « Non ho niente da nascondere io. Non mi vergogno certo a far sapere ai miei figli come la penso ». E' stata necessaria tutta la pazienza dei membri del seggio per convincerla a entrare da sola in cabina. • Alla sezione 190, presso la scuola Offidani in vìa Verdi 25, un'anziana signora si rifiutava di restituire la scheda. Il presidente ci ha raccontato: « Diceva che era illegale, perché le altre volte aveva dovuto incollarla. Si è finalmente convinta quando ha visto che gli altri elettori non facevano storie. Mentre se ne andava ha però detto che avrebbe fatto dei controlli e, se aveva ragione lei, ci avrebbe denunciati ». ttlMl 17 imm Alla scuola De Amicis di Nichelino una bimba vuole entrare in cabina con la madre

Persone citate: Carla Picco, Cristina Cona, De Amicis, Edoardo Tonelli, Luciano Mittone

Luoghi citati: Comune Alabiso, Nichelino