Accoltella la moglie per la strada "Mi tradiva con un altro uomo"

Accoltella la moglie per la strada "Mi tradiva con un altro uomo" Drammatico epilogo nel sangue di un matrimonio fallito Accoltella la moglie per la strada "Mi tradiva con un altro uomo" La donna, 33 anni, grave all'ospedale, è stata aggredita mentre andava a trovare le due figlie, ospiti dei nonni - "Non voleva tornare da me" ha spiegato l'uomo alla polizia, consegnando il coltello ■ Altro fatto: ferito in un club privato «Ho dato una coltellata a mia moglie perché mi tradiva»: con queste parole un uomo, visibilmente emozionato, le mani sporche di sangue, si b presentato ieri poj meriggio al maresciallo I Mannino del commissariato Barriera di Milano. Consegnando il coltello a serramanico, lungo 12 centimetri, il feritore ha aggiunto: «Adesso mia moglie è ancora lì, per terra, in via Elvo angolo via Saana». Il maresciallo Mannino si è precipitato sul posto, dove un gruppo di curiosi commentava l'episodio. La donna non c'era più, un'auto l'aveva portata al pronto soccorso dell'Astanteria Martini. Le sue condizioni sono gravi: il referto medico parla di «ferita da punta e taglio penetrante nella regione addominale». La prognosi è riservata. Protagonisti del dramma, Luigina Vogric, nata a Gorizia 33 anni fa, e Giancarlo Bodo, 30 anni, abitanti in via Leinì 35. Hanno due figlie. Delfina e Loredana, di 8 e 5 anni. Lui, fino a qualche tempo fa, lavorava come autista in un'impresa di pompe funebri, lei era operaia in un laboratorio meccanico. Ma non andavano d'accordo, forse a causa del carattere dell'uomo che i familiari definiscono «violento». Dopo alcuni tentativi di riconciliazione, la donna ha deciso di separarsi ed è andata ad abitare in casa di una sorella, in corso Francia. Le due bambine sono state affidate ai genitori della Vogric, che abitano in via Soana 22. Il Bodo non si era rassegnato a questa soluzione, ed accusava la moglie di avergli fatto perdere il lavoro e di averlo abbandonato per fuggire con un altro uomo. Ieri pomeriggio la Vogric, come tutte le domeniche, è andata a trovare le figlie in casa dei genitori. Il marito, che conosceva le sue abitudini, l'attendeva in via Soana angolo via Elvo. Come l'ha vista, le si è fatto incontro: «Allora, sei proprio decisa a non tornare piti da me?» le ha detto, con voce alterata. La moglie ha cercato di allungare il passo: «Lasciami in pace, non ne voglio più sapere di te, e del tuo modo di fare». Secondo Giancarlo Bodo, avrebbe anche aggiunto una parola un po' «pesante» nei suoi confronti. L'uomo, allora, estratto il coltello dalla tasca dei pantaloni, si è avventato sulla donna e l'ha colpita ull'addome, con furia. Mentre accorrevano i primi passanti, il Bodo si allontanava di cor- sa. Al commissariato Milano ha fatto il nome e cognome del presunto rivale. «Mi sono rovinato per lei» ha continuato a ripetere mentre veniva trasferito in carcere. — Sparatoria in un club privato, ieri all'alba. Un giovane, ferito da due colpi di pistola al piede e alla spalla sinistra è stato ricoverato all'Astanteria Martini, con prognosi di 40 giorni. Come sempre accade in questi episodi, le indagini della polizia urtano contro un muro di silenzio e di complicità. Nessuno parla, nessuno ricorda o ha visto. E' accaduto alle 5,30 nel « Lory club » di via Banfo 67. Vi si accede passando da un bar, attraverso una scala a chiocciola che porta in un sotterraneo. Una stanza arredata semplicemente, con un biliardo nel mezzo che — secondo la polizia — servirebbe come tavolo da gioco per le partite ai dadi e alle carte. Che cosa sia successo, come si è detto, non si sa. Il dott. Rosa della « mobile » ha interrogato il ferito — Gabriele Balconetti, 29 anni, via Palazzo di Città 12 — ma non è riuscito a saper nulla del fatto. «Non so cosa sia accaduto — ha detto il falconetti — stavo camminando in strada, diretto a casa, quando qualcuno mi ha sparato ». Il proprietario del « Lory club », Giuseppe Pierro, 33 anni, ha ammesso dopo qualche incertezza: « Nel bar, a quell'ora, si trovavano una quindicina di persone. Credo volessero giocare ai dadi, ma non si mettevano d'accordo. C'è stata una lite, non so altro ». In poche ore gli agenti sono riusciti a mettere insieme l'elenco dei giocatori e sono andati a cercarli a casa: non ce n'era uno, tutti scomparsi. Tra questi, comunque, si trova il feritore del Balconetti il quale, nel frattempo, è stato dichiarato in arresto per favoreggiamento personale. Luigina Vogric, la donna accoltellata, ed il marito Giancarlo Bodo arrestato - Gabriele Balconetti ferito nel club privato: il sopralluogo della polizia Accoltella la moglie per la strada "Mi tradiva con un altro uomo" Drammatico epilogo nel sangue di un matrimonio fallito Accoltella la moglie per la strada "Mi tradiva con un altro uomo" La donna, 33 anni, grave all'ospedale, è stata aggredita mentre andava a trovare le due figlie, ospiti dei nonni - "Non voleva tornare da me" ha spiegato l'uomo alla polizia, consegnando il coltello ■ Altro fatto: ferito in un club privato «Ho dato una coltellata a mia moglie perché mi tradiva»: con queste parole un uomo, visibilmente emozionato, le mani sporche di sangue, si b presentato ieri poj meriggio al maresciallo I Mannino del commissariato Barriera di Milano. Consegnando il coltello a serramanico, lungo 12 centimetri, il feritore ha aggiunto: «Adesso mia moglie è ancora lì, per terra, in via Elvo angolo via Saana». Il maresciallo Mannino si è precipitato sul posto, dove un gruppo di curiosi commentava l'episodio. La donna non c'era più, un'auto l'aveva portata al pronto soccorso dell'Astanteria Martini. Le sue condizioni sono gravi: il referto medico parla di «ferita da punta e taglio penetrante nella regione addominale». La prognosi è riservata. Protagonisti del dramma, Luigina Vogric, nata a Gorizia 33 anni fa, e Giancarlo Bodo, 30 anni, abitanti in via Leinì 35. Hanno due figlie. Delfina e Loredana, di 8 e 5 anni. Lui, fino a qualche tempo fa, lavorava come autista in un'impresa di pompe funebri, lei era operaia in un laboratorio meccanico. Ma non andavano d'accordo, forse a causa del carattere dell'uomo che i familiari definiscono «violento». Dopo alcuni tentativi di riconciliazione, la donna ha deciso di separarsi ed è andata ad abitare in casa di una sorella, in corso Francia. Le due bambine sono state affidate ai genitori della Vogric, che abitano in via Soana 22. Il Bodo non si era rassegnato a questa soluzione, ed accusava la moglie di avergli fatto perdere il lavoro e di averlo abbandonato per fuggire con un altro uomo. Ieri pomeriggio la Vogric, come tutte le domeniche, è andata a trovare le figlie in casa dei genitori. Il marito, che conosceva le sue abitudini, l'attendeva in via Soana angolo via Elvo. Come l'ha vista, le si è fatto incontro: «Allora, sei proprio decisa a non tornare piti da me?» le ha detto, con voce alterata. La moglie ha cercato di allungare il passo: «Lasciami in pace, non ne voglio più sapere di te, e del tuo modo di fare». Secondo Giancarlo Bodo, avrebbe anche aggiunto una parola un po' «pesante» nei suoi confronti. L'uomo, allora, estratto il coltello dalla tasca dei pantaloni, si è avventato sulla donna e l'ha colpita ull'addome, con furia. Mentre accorrevano i primi passanti, il Bodo si allontanava di cor- sa. Al commissariato Milano ha fatto il nome e cognome del presunto rivale. «Mi sono rovinato per lei» ha continuato a ripetere mentre veniva trasferito in carcere. — Sparatoria in un club privato, ieri all'alba. Un giovane, ferito da due colpi di pistola al piede e alla spalla sinistra è stato ricoverato all'Astanteria Martini, con prognosi di 40 giorni. Come sempre accade in questi episodi, le indagini della polizia urtano contro un muro di silenzio e di complicità. Nessuno parla, nessuno ricorda o ha visto. E' accaduto alle 5,30 nel « Lory club » di via Banfo 67. Vi si accede passando da un bar, attraverso una scala a chiocciola che porta in un sotterraneo. Una stanza arredata semplicemente, con un biliardo nel mezzo che — secondo la polizia — servirebbe come tavolo da gioco per le partite ai dadi e alle carte. Che cosa sia successo, come si è detto, non si sa. Il dott. Rosa della « mobile » ha interrogato il ferito — Gabriele Balconetti, 29 anni, via Palazzo di Città 12 — ma non è riuscito a saper nulla del fatto. «Non so cosa sia accaduto — ha detto il falconetti — stavo camminando in strada, diretto a casa, quando qualcuno mi ha sparato ». Il proprietario del « Lory club », Giuseppe Pierro, 33 anni, ha ammesso dopo qualche incertezza: « Nel bar, a quell'ora, si trovavano una quindicina di persone. Credo volessero giocare ai dadi, ma non si mettevano d'accordo. C'è stata una lite, non so altro ». In poche ore gli agenti sono riusciti a mettere insieme l'elenco dei giocatori e sono andati a cercarli a casa: non ce n'era uno, tutti scomparsi. Tra questi, comunque, si trova il feritore del Balconetti il quale, nel frattempo, è stato dichiarato in arresto per favoreggiamento personale. Luigina Vogric, la donna accoltellata, ed il marito Giancarlo Bodo arrestato - Gabriele Balconetti ferito nel club privato: il sopralluogo della polizia

Persone citate: Giancarlo Bodo, Giuseppe Pierro, Mannino

Luoghi citati: Gorizia, Milano