Invaghito della zia entra in casa sua e spara cinque rivoltellate al marito

Invaghito della zia entra in casa sua e spara cinque rivoltellate al marito Un siciliano di 25 anni nel centro di Alessandria Invaghito della zia entra in casa sua e spara cinque rivoltellate al marito Il giovane già in Sicilia perseguitava la donna di 24 anni - Quando i coniugi si sono trasferiti al Nord li ha seguiti - Lo zio è ferito gravemente, due commissari hanno arrestato lo sparatore (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 29 giugno. Vittorio Parisi, un siciliano venticinquenne che invaghitosi di una zia da alcuni mesi la sta perseguitando, nel tardo pomeriggio di oggi, piombato in casa della donna, ha cercato di ucciderle il marito sparandogli contro cinque colpi con un'automatica calibro 6,35. L'uomo, Giovanni Parisi, 36 anni, abitante ad Alessandria in via Ghilini 36, un palazzo proprio di fronte alla questura, ha riportato ferite a una spalla, a un fianco e a una mano sul lato destro; è ricoverato in osservazione all'ospedale. Lo sparatore, dopo aver costretto ad indietreggiare con la minaccia della rivoltella il dott. Maddalena e il dott. Gravina, due commissari della questura, è stato poi da questi affrontato decisamente in strada, bloccato, disarmato e arrestato. Vittorio Parisi, nativo e abitante a Niscemi (Caltanissetta), da qualche tempo si è invaghito della ventiquattrenne Concetta Pennino, moglie di un suo zio, Giovanni Parisi. A Niscemi la donna era continuamente ossessionata dalle profferte amorose del nipote: per questo i coniugi Parisi avevano deciso di trasferirsi ad Alessandria, dove sono nati i loro due figli. Nel gennaio, però, l'innamorato, saputo il loro indirizzo, era piombato ad Alessandria. Lo zio lo aveva notato e aveva avvertito i carabinieri. Il giovane, sorpreso appostato presso la casa di Giovanni Parisi con un coltello in tasca, era stato arrestato. Otteneva poi la libertà provvisoria e veniva rinviato a Niscemi. Neppure quattro mesi dopo, all'inizio di aprile, era nuovamente in città. Incontrata per strada la zia Concetta Pennino, la invitava ad una passeggiata. La donna, per timore di vendette, accettava, ma non cedeva alle richieste del giovane, che allora la picchiava. Nuova denuncia per lesioni e percosse e nuova diffida a tornare ad Alessandria. Tutto inutile. Oggi Vittorio Parisi, pochi minuti prima delle 19, ha salito le scale di via Ghilini 36, e ha suonato alla porta degli zii. Ha aperto Giovanni Parisi. Senza un attimo di esitazione, Vittorio, che impugnava una rivoltella, ha cominciato a far fuoco. Lo zio ha afferrato una scacciacani sperando di spaventarlo, ma inutilmente: l'innamorato respinto ha continuato a sparare, ferendo lo zio in più parti. In questura, nel loro ufficio, vi erano i dottori Maddalena e Gravina. Hanno udito il primo colpo, le urla di aiuto di una donna — era la Pennino —, poi altre esplosioni. Sono usciti e hanno salito le scale dell'edificio da dove provenivano le esplosioni. Sul primo pianerottolo, pistola in pugno, il dottor Maddalena si è trovato di fronte Vittorio Parisi: «Ferma o sparo — ha urlato il giovane fuori di sé —, voglio andarmene via o uccido tutti». Vi erano altre persone sui pianerottoli: una sparatoria poteva provocare vittime. Il dott. Maddalena e il dott. Gravina sono allora indietreggiati, uscendo dal portone; il siciliano di corsa è uscito, sempre brandendo la pistola e minacciando « di uccidere tutti ». Per la strada vi era parecchia gente, curiosi incoscienti che si fermavano alle finestre o davanti ai portoni: il pericolo di una sparatoria era evidente. Vittorio Parisi ha percorso alcuni metri di via Ghilini camminando all'indietro e tenendo sotto il tiro dell'arma i due commissari. Il dott. Maddalena l'ha seguito, cercando di convincerlo a buttare la pistola. Poi, visti inutili tutti i tentativi, con un balzo è saltato addosso al giovane, ingaggiando una violenta colluttazione e riuscendo a disarmarlo. Intanto arrivava il dott. Gravina e il feritore veniva bloccato e portato in questura, dove è stato dichiarato in arresto. f. m. Vittorio Parisi