Tre "piste,, per l'auto imbottita di esplosivo

Tre "piste,, per l'auto imbottita di esplosivo Tre "piste,, per l'auto imbottita di esplosivo Gli investigatori ritengono più probabile che si tratti di delinquenti comuni, senza legami politici Firenze, 28 giugno. Le indagini per far luce sulla posizione dei due giovani romani, Umberto Simoni, 25 anni, e Alvaro Peressini di 22, arrestati l'altra sera vicino a Prato mentre erano su una «Fiat 500» carica di armi ed esplosivo, proseguono in tre direzioni diverse. A Prato vengono condotte da Corrado De Niase, procuratore della Repubblica: a Firenze dal sostituto procuratore della Repubblica Carlo Casini e a Roma dai carabinieri e dagli agenti della questura per accertare i collegamenti e i rapporti che i due avevano nella capitale. La vettura con a bordo i due giovani venne fermata da una pattuglia dei carabinieri verso le 21 di mercoledì mentre percorreva la via di Canneto, una strada di campagna poco lontana dalla linea ferroviaria Firenze-Bologna. I due esibirono i documenti e dissero che stavano cercando una fonte per rifornirsi d'acqua, ma i carabinieri della pattuglia vollero ispezionare l'interno della vettura e sotto lo schienale posteriore venne alla luce coperto da una lastra metallica un piccolo arsenale: un ordigno composto di circa un chilogrammo di esplosivo per mina, un detonatore e una miccia a lenta combustione (per il disinnesco è stato necessario l'immediato intervento di un artificiere dei carabinieri), un mitra Sten con pallottola in canna e caricatore con 20 colpi, tre pistole, una delle quali di grosso calibro, e carica, 300 cartucce, alcuni detonatori, quattro passamontagna, cinque paia di guanti neri, patenti di guida false, .una piasta topografica di Roma con l'indicazione della posizione di alcuni istituti di credito; otto mazzi di chiavi Trasferiti ieri al carcere fiorentino delle «Murate», Simoni e Peressini sono stati interrogati a lungo dai magistrati, ma almeno per il momento non hanno dato alcuna spiegazione a proposito dell'esplosivo e delle armi. L'inchiesta del dottor Casini mira anche a stabilire eventuali connessioni fra la posizione dei due romani e l'attentato dinamitardo compiuto il 21 aprile scorso sulla « direttissima » Firenze-Bologna, vicino a Vaiano di Prato. Come è noto un ordigno fece saltare un tratto di binario e, solo perché il segnale automatico di blocco scattò prima del passaggio del treno direttissimo Bologna-Roma, non si ebbero conseguenze gravissime. Accertamenti vengono svolti anche in relazione alla rapina avvenuta l'altro ieri sul vagone postale del direttissimo Roma-Torino. Anche gli investigatori fiorentini ritengono che i due giovani siano delinquenti comuni; ambedue risulterebbero non impegnati in alcun settore politico. Nella loro auto e negli abiti che indossavano non è stata trovata alcuna foto relativa al Cartocci, ma soltanto pagine di un quotidiano. (Ansa) I due arrestati a Firenze

Persone citate: Alvaro Peressini, Canneto, Carlo Casini, Casini, Peressini, Simoni, Umberto Simoni