Il programma di fusione fra "Peugeot,, e "Citroen,, di Alberto Cavallari

Il programma di fusione fra "Peugeot,, e "Citroen,, Nasce un nuovo gigante dell'automobile Il programma di fusione fra "Peugeot,, e "Citroen,, "La direzione del futuro super-gruppo — dice il comunicato — sarà affidata a Peugeot" - In Francia si parla di "salvataggio" della Citroen (Dal nostro corrispondente) Parigi, 25 giugno. La decisione della Citroen di fondersi con la Peugeot, annunciata ieri sera, è giudicata «irreversibile» anche se gli aspetti giuridici e finanziari del progetto devono ancora essere discussi. Il comunicato ufficiale dice infatti che «la direzione del futuro supergruppo automobilistico verrà affidata a Peugeot», e la stampa francese ne deduce che Francois Michelin. l'azionista principale della Citroen ha stavolta definitivamente capitolato. Il giornale finanziario Les Echos scrive che le difficoltà finanziarie l'hanno convinto a cedere un potere più volte rifiutato «ad altri possibili partners, tra cui la Fiat». Tutti i quotidiani parlano di «salvataggio». Il super-gruppo Peugeot-Citroèn — se si realizza — sarà la seconda industria automobilistica francese (dopo Renault) e la quarta europea (dietro Volkswagen, Fiat, Renault). Ma uno degli aspetti più interessanti della fusione è che la formazione del più grande gruppo privato automobilistico di Francia non porta a una dissoluzione dei rapporti associativi esistenti tra Peugeot e l'industria di Stato Renault. Il comunicato ufficiale dice che «le dimensioni del futuro gruppo permetteranno di riunire i mezzi finanziari necessari alle due industrie, senza che Peugeot debba limitare le sue attività tradizionali, comprese quelle legate all'associazione esistente tra Peugeot e la Regie Nationale des Usines Renault». Si avranno così due effetti importanti della concentrazione Verrà a diminuire la debolezza della Peugeot verso la Renault, e sorgerà un legame tra il nuovo colosso privato e il colosso di Stato. Molte ipotesi La gestione di questo lego me apre oggi parecchie ipote- j si. Il Figaro scrive che «secondo l'evoluzione della congiuntura politica si può pensare che la concentrazione non porti solo alla creazione del più grande gruppo privato di j Francia, ma anche a un ravvicinamento Peugeot - Citroen - ' Renault». L'associazione Renault-Peugeot, citata nel co- \ municato ufficiale, continua ad essere fortemente attiva e Les Echos si chiede se attraverso il riavvicinamento provocato dalla fusione «non stia per nascere una sorta di General Motors francese», basata su marche diverse, indipendenza di reti distributive, ma su produzioni integrate. Citroen e Peugeot coprono insieme il 12 per cento del mercato europeo, il 36 per cento di quello francese. L'insieme Citroen - Peugeot - Renault coprirebbe il 22 per cento del mercato europeo. Tralasciando i futuribili, il progetto di fusione PeugeotCitroen è comunque il seguente: è stato fissato che le 1 due industrie elaboreranno entro il primo novembre '74 un programma dettagliato «in vista di raggiungere l'obiettivo nelle migliori condizioni» e che — fin d'ora — una società comune sia creata per preparare «modi e mezzi» del la concentrazione costituen done il perno. Solo all'inizio della seconda fase (e cioè dopo il primo novembre) ver- ranno precisate le partecipa-1 zioni dei due gruppi a questa società nella quale «fino a quel momento Michelin avrà una partecipazione largamente preponderante». In base al comunicato si distinguono dunque due momenti. Nel primo, una società finanziata prevalentemente da Michelin, principale azionista della Citroen, preparerà la fusione. Nel secondo, la fu sione darà invece vita a un \ «insieme coerente la cui dire zione sarà assicurata dalla Peugeot e nel quale la Michelin resterà presente al suo fianco». Nonostante gli aspetti giuridici e finanziari siano do discutere, è già quindi prevista una evoluzione dei rapporti tra le due industrie a favore di Peugeot. Michelin prevarrà solo nella società incaricata della gestazione del super-gruppo. Crisi energetica La fusione (vista con favore dal governo francese) è stata decisa «per l'evidente interesse di procedere a una concentrazione dell'industria automobilistica francese, resa necessaria dall'evoluzione del mercato mondiale e soprattutto dagli effetti della crisi del petrolio ». L'obiettivo finale dei due gruppi è di costituire un « insieme coerente che attraverso diversità di gamme e di modelli, costruiti in base alle richieste espresse dalla clientela attraverso reti indipendenti, raggiunga una dimensione sufficiente a rafforzare ciascuna delle due marche, con caratteri propri, su tutti i mercati». / giornali, nelV'esaminare le cause e gli obiettivi della fusione, scrivono però che «anche la degradazione della situazione italiana ha contribuito alla creazione di un grande gruppo automobilistico francese che in futuro potrebbe avere le stesse possibilità della Fiat». La decisione di Michelin di accettare una fusione rifiutat'j altre volte è motivata dalla crisi della Citroen che, in die- ì ci anni, ha perso il 10 per cento d'immatricolazioni in Francia a causa della gamma incompleta dei suoi modelli, de' loro invecchiamento nonostante l'originalità tecnica, e di una criticata politica commerciale. La concentrazione corona comunque una serie di «matrimoni mancati», che iniziano nel 1963, con un protocollo d'intesa PeugeotCitroen, rotto nel 1965 a causa dell'alleanza Peugeot-Renault. In seguito la Citroen stipulò un accordo (ottobre 1968) di cooperazione con la Fiat, giunto nel '70 alla formazione di una holding, dissolta nel 1973. Ma vi furono anche trattative con la Volvo (tramite Berliet, il cui maggior azionista è Citroen) e, si dice, con la Ford. I sindacati hanno deplorato che l'annuncio della fusione sia stato dato senza preavvertire le organizzazioni di fabbrica. Gli osservatori economici scrivono che la fusione è una vistosa conseguenza della crisi petrolifera. Alberto Cavallari

Persone citate: Francois Michelin, Michelin

Luoghi citati: Francia, Parigi