Condannato per il Watergate muove accuse al Presidente

Condannato per il Watergate muove accuse al Presidente Il Consigliere della Casa Bianca Colson Condannato per il Watergate muove accuse al Presidente Pena detentiva da uno a tre anni - "Ha ostacolato la giustizia" Washington, 21 giugno. L'ex consigliere della Casa Bianca Charles Colson, dichiaratosi tempo fa «colpevole di impedimento al normale corso della giustizia in relazione al caso Ellsberg», è stato oggi condannato ad una pena compresa fra uno e tre anni di reclusione, e al pagamento di una multa di cinquemila dollari. Prima della lettura della sentenza da parte del giudice Gerhard Gesell, Colson ha fatto una dichiarazione mirante chiaramente a riversare ogni responsabilità finale del suo operato sul presidente Nixon. «Per quanto concerne le specifiche accuse — ha detto — in numerose occasioni il Presidente mi incoraggiò a disseminare informazioni destinate a danneggiare Daniel Ellsberg. Fra queste informazioni, alcune concernevano l'avvocato di Ellsberg, altre riguardavano altri personaggi vicini a Ellsberg». Daniel Ellsberg è l'ex funzionario governativo che nel 1971 fornì alla stampa i famosi «Documenti del Pentagono» sulle origini segrete della guerra nel Vietnam. Durante la fase preparatoria al processo intentatogli dal governo, la Casa Bianca cercò segretamente di screditarlo davanti all'opinione pubblica. A tale scopo, essa fece fra l'altro effettuare un'ispezione clandestina all'archivio dello psichiatra di Ellsberg, il dottor Fielding. Colson è stato condannato per la sua partecipazione all'intera operazione, ma ha potuto cavarsela relativamente a buon mercato, grazie alla sua decisione di riconoscersi volontariamente colpevole e di cooperare con le autorità inquirenti. Nei giorni prossimi, la giustizia sarà chiamata a pronunciarsi su altri personaggi chiave della vicenda, finora dichiaratisi innocenti, fra i quali l'ex consigliere della Casa Bianca, John Ehrlich. man. Va ricordato che lo scorso anno, non appena i giudici vennero messi al corrente della posizione pregiudizievole del governo, prosciolsero Ellsberg da ogni accusa, «per non luogo a procedere». Altro sviluppo odierno è stata la presentazione alla Corte suprema della risposta della Casa Bianca ad un'importante citazione del procuratore speciale del Watergate, Leon Jaworski. Alla richiesta di Jaworski che il presidente Nixon consegni agli inquirenti 64 nastri e documenti ritenuti indispensabili per far luce sui retroscena del Watergate, l'avvocato James St. Clair ha argomentato che il procuratore sta esulando dai propri compiti. Essi non prevedono la possibilità di inchieste a carico del presidente degli Stati Uniti, ha detto il legale di Nixon, dato che questa è la funzione della Camera dei rappresentanti e della, speciale procedura di « impeachment » prevista dalla Costituzione. In altri termini. St. Clair ha sostenuto che, se la Corte suprema desse ragione a Jaworski, essa consentirebbe indirettamente alla Commissione giustizia della Camera di ottenere per un'altra strada la documentazione richiesta per l'indagine sull'« impeachment » che la Casa Bianca le sta attualmente negando. « Siamo di fronte ormai ad una fusione di due procedure interamente diverse », ha detto l'avvocato della presidenza. « Una, quella penale, che coinvolge vari imputati, e l'altra che riguarda Z'impeachment del Presidente. La prima spetta ai tribunali, la seconda è di competenza del Congresso ». La Corte suprema dovrebbe decidere entro la metà del mese prossimo. (Ansa)

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