La Coppa ha rischiato di saltare all'aria I giocatori dello Zaire volevano ritirarsi

La Coppa ha rischiato di saltare all'aria I giocatori dello Zaire volevano ritirarsi Le scelte "politiche,, della Fifa sono un assurdo tecnico La Coppa ha rischiato di saltare all'aria I giocatori dello Zaire volevano ritirarsi La squadra africana era amareggiata per i nove gol incassati dalla Jugoslavia partita vinta per 2-0, mentre conta di fare numerose reti per qualificarsi In questo modo, il Brasile avrebbe avuto Vidinic ha convinto i suoi a rimanere (Dal nostro inviato speciale) Francoforte, 20 giugno. Per un attimo la Coppa del Mondo, che già traballa parecchio qi anto a organizzazione, ha rischiato di saltare all'aria. 1 calciatori dello Zaire, amareggiati per una troppo severa reprimenda ricevuta per telefono dal generale Mobutu dopo i nove gol incassati dalla Jugoslavia (pare che il Capo dello Stato abbia parlato di « vergogna nazionale »), volevano tornarsene a casa. Una decisione clamorosa per un campionato mondiale, nel quale mai sinora si è registrato un forfait, ma se la cosa si sarebbe risolta per lo Zaire con una brutta figura pubblica, la classifica del secondo gruppo avrebbe ricevuto una botta notevole. Il regolamento della Fifa parla di eventuali forfait soltanto prima che la manifestazione finale inizi, non contempla nemmeno il caso di ritiro durante la competizione conclusiva. Di certo, la partita BrasileZaire sarebbe stata assegnata ai « cariocas », ma soltanto per 2 a 0 e questo punteggio li avrebbe posti in perfetta parità con la Scozia (che ha vinto ugualmente per 2 a 0 sul campo contro gli africani), dando quindi un valore più che mai decisivo al punteggio di Jugoslavia-Scozia, senza che i brasiliani potessero farci qualcosa. Se poi, come qualche dirigente sostiene, sarebbero state annullate tutte le gare dello Zaire, allora il Brasile avrebbe già finito il suo girone con due punti (I due 0 a 0 contro scozzesi e slavi) e tutto sarebbe stato ancora legato al risultato di Scozia-Jugoslavia, che se chiusa ancora sullo 0 a 0 avrebbe creato parità perfetta fra le tre rivali e costretto a scegliere per sorteggio le semifinaliste. Un pasticcio enorme, paventato dai brasiliani, i quali con una serie di gol contro lo Zaire contano di andare al turno successivo. Un pasticcio paventato anche dalla Fifa, colpevole di aver aperto il campionato del mondo a squadre che sono molto bene accette sul piano del •c colore », ma nulla hanno da dire In fatto di football e soprattutto snaturano la competizione (come Haiti, non solo lo Zaire) scoppiando alla seconda partita dopo aver speso tutto nella prima, a danno di chi è loro avversario nella gara di esordio. Il neo presidente Havelange, il quale ha promesso dal prossimo « mondiale » due squadre africane e due dell'est euroasiatico, già cominciava a tremare quando l'opera di persuasione del trainar Vidinic è riuscita a convincere I suoi baldi atleti a mettere da parte l'amarezza ed a cercare una rivalsa, almeno sul piano del gioco, contro il Brasile. Il caso sembra quindi composto, praticamente non si è neppure aperto, ma c'è molto malumore nel quadro del girone. La presenza dello Zaire non ha certo giovato alla rego¬ larità dell'esito sportivo di questo gruppo. Willie Osmond, il trainer della Scozia, è addirittura Inviperito. « Gli africani beccheranno un sacco di gol dal Brasile — dice — così a noi rimane solo la carta di battere la Jugoslavia, una impresa difficilissima. Il pareggio non ci serve, lo sento. Andremo fuori dai mondiali senza avere perso una partita e senza aver subito una rete. Se è la legge della Coppa del Mondo, mi pare una legge assurda ». Per la Jugoslavia Miljanic non ha fatto commenti, anche se ha ammesso che Io Zaire affrontato da loro non era quello che aveva contenuto a lungo gli scozzesi. Quanto a Zagalo si è limitato a dire: « Noi vogliamo soltanto giocare le partite che hanno disputato gli altri. Alla fine si faranno i conti ». I tre tecnici sono alle prese con le decisioni per l'ultimo turno del gruppo. Osmond ha il problema di sostituire l'infortunato Morgan e quello di marcare Bajevic, il quale con ogni probabilità sarà affidato ad Holton. Nel clan scozzese c'è aria di rassegnazione malgrado le dichiarazioni ufficiali ancora improntate all'ottimismo. Tutti sanno che battere la Jugoslavia sarà ben difficile, corre voce che i dirigenti abbiano già prenotato i biglietti dell'aereo per lunedì, ben contenti se dovessero spostarne la data. La Jugoslavia non dovrebbe cambiare la formazione, mentre i brasiliani presenteranno una o due novità. Certamente Paulo Cesar Carpegiani al posto di Piazza per dare una impronta più offensiva alla squadra, e forse Edu in luogo di Mirandinha, il quale ha troppo deluso nella gara con la Scozia. Su Mirandinha, Zagalo ha commentato: a E' un ragazzo», senza insistere nella polemica della utilizzazione o meno del centravanti del San Paolo. I « cariocas », in attesa del match di sabato a Gelsenkirchen, si sono trasferiti ad Esseri in un altro albergo ridotto a fortezza come quello di Hofhein. A Francoforte sono rimasti i tifosi, sempre turbolenti ed amareggiati, e buona parte del seguito semi-ufficiale. Gerson, il giocatore che tanta parte ha avuto nella vittoria sugli azzurri In Messico, ha detto: « A questo punto non so se augurarmi che il Brasile venga eliminato. La squadra non gira, mi preoccupa. Temo vada incontro ad un disastro nel girone semifinale ». Bruno Perucca Lo jugoslavo Bajevic

Persone citate: Bajevic, Bruno Perucca, Gerson, Havelange, Holton, Osmond, Paulo Cesar Carpegiani, Willie Osmond