Isco: previsioni meno negative

Isco: previsioni meno negative Isco: previsioni meno negative Le anticipazioni a tutto agosto parlano di buona attività produttiva e prezzi in aumento, ma con un ritmo meno elevato (Nostro servizio particolare) Roma, 20 giugno. Si conoscono oggi i risultati di aprile della consueta inchiesta congiunturale condotta presso le industrie italiane dall'Iseo e « Mondo Economico », in collaborazione con gli uffici della Cee: dalle risposte trasmesse dalle aziende, lo studio rileva che nel mese in questione l'attività produttiva è stata complessivamente in progresso su marzo, rimanendo immutate le giacenze (giudicate dalle aziende normali o inferiori al normale); le previsioni a tutto agosto parlano di mantenimento dell'attuale situazione positiva, mentre i prezzi di vendita dovrebbero ulteriormente salire, ma con un ritmo meno elevato di quello calcolato agli inizi dell'anno. Dall'esame dei singoli fenomeni aziendali, l'Iseo nota che il livello degli ordini e della domanda in generale è stato giudicato « alto » o « normale » dal 78 per cento delle aziende, basso dal 22 per cento, con un saldo (pari a +3) ulteriormente ridimensionato rispetto al +14 e al + 10 del gennaio e febbraio, e al +5 di marzo. La cedenza sarebbe soprattutto da collegare alla domanda interna, « alta » o « normale » nel 77 per cento delle imprese e «bassa» nel 23 per cento. Il livello della produzione è stato giudicato alto o normale dal 78 per cento delle aziende e « basso » dal 22 per cento, con un lieve miglioramento rispetto a marzo (saldo — 10, contro —15). Le giacenze di prodotti finiti in magazzino sono state indicate normali dal 51 per cento delle ditte (52 per cento in marzo); le situazioni di scorte inferiori al normale o nulle sono rimaste diffuse, incidendo, come nel mese precedente, per il 34 per cento. Scorte in eccedenza sono state denunciate dal 15 per cento (14% in marzo). Le previsioni per i successivi tre-quattro mesi danno, relativamente agli ordini e alla domanda in generale — indicati stabili dal 63 per cento delle imprese, in aumento dal 22 per cento e in flessione dal 15 per cento — un sostanziale proseguimento delle tendenze in atto. Spunti evolutivi sono attesi per la produzione, prevista nel breve periodo allargarsi o quanto meno mantenere i livelli attuali da parte del 91 per cento delle aziende, con saldo di +20. I prezzi di vendita sono previsti ancora in diffuso aumento, pur se « un ulteriore lievissimo ridimensionamento ha contraddistinto l'area delle previsioni in questo senso », passate dal 75 per cento di febbraio e dal 70 per cento di marzo al 67 per cento di fine aprile-inizio maggio. Prezzi stabili sono indicati dal 31 per cento delle ditte; in diminuzione solo dal 2 per cento. e. p.

Luoghi citati: Roma