Cronaca di una lunga giornata

Cronaca di una lunga giornata Cronaca di una lunga giornata (Dal nostro corrispondente) Roma, 19 giugno. Il vertice tra i quattro partiti della maggioranza si è concluso nella notte con un accordo: il governo potrà riprendere il suo lavoro fissando le tanto attese misure per attenuare il deficit della bilancia dei pagamenti, sostenere gli investimenti, difendere il livello di occupazione. I quattro partiti hanno dimostrato buona volontà, rendendosi conto che non è tempo di crisi, e hanno riconosciuto che è stata saggia la decisione di Leone di respingere le dimissioni di Rumor. L'ultima seduta del vertice non è stata facile: alle 22, quando è stato letto il documento che doveva riassumere i punti concordati, De Martino si è alzato e con voce carica d'ira ha urlato: « Qui ci state prendendo in giro, me ne vado » (Nenni, che annotava puntigliosamente la cronaca dei lavori, ha scritto sul taccuino: « Sfuriata del segretario socialista»). Rumor è corso a trattenerlo: « Non ti va il documento? Indica i punti che non risponderebbero a quanto si è detto, e vediamo dì rifarlo ». Il punto controverso era quello che lunedì aveva determinato la rottura: il credito ordinario. Il comunicato conclusivo è molto stringato. In tema di economia si limita a dire che l'accordo è stato raggiunto su una linea « che coordina e integra la manovra fiscale e quella del credito per il contenimento e la qualificazione della domanda e per il finanziamento degli investimenti produttivi e sociali ». Per la parte politica, riafferma la più ampia disponibilità del governo « ad un confronto con le forze politiche, sociali, sindacali e imprenditoriali » e l'impegno « in una decisa e convergente azione di tutti gli organi dello Stato a difesa e consolidamento delle istituzioni democratiche e repubblicane e dell'ordine pubblico contro la violenza, e in particolare l'eversione fascista, condizione irrinunciabile per una libera convivenza civile ». Nei prossimi giorni il Consiglio dei ministri definirà in modo dettagliato la linea economica, poi il governo si presenterà al Parlamento per un dibattito (pare con voto di fiducia) e andrà all'incontro con i sindacati. I segretari dei quattro partiti si sono dichiarati soddisfatti, anche se nessuno ha usato frasi impegnative. De Martino ha detto: « Ci sembra che le richieste fondamentali del psi siano state accolte ». Le maggiori difficoltà in¬ contrate dal vertice sono state di carattere economico, mentre sono stati più facili da superare quei contrasti di natura politica che erano sorti ieri sera, alla fine della prima giornata, con la dichiarazione rilasciata dal segretario socialista ai giornalisti. Egli sosteneva la «indispensabile» collaborazione con i sindacati e la « sistematica » consultazione del governo con le opposizioni. Queste richieste egli aveva fatto durante il dibattito, ma la seconda non in modo così perentorio. Aveva detto, riferiscono quelli che hanno udito, dell'opportunità di sentire anche i comunisti, così come, ad esempio, in Inghilterra il governo sulle grandi decisioni sente l'opposizione. Fuori della sala, e con stupore di tanti, invece ha parlato di « sistematiche consultazioni » allarmando democristiani, re- j pubblicani e in particolar modo i socialdemocratici. Ma la dichiarazione di De 1 Martino voleva soprattutto essere un monito rivolto alla de: in un vertice non si possono modificare le intese programmatiche di governo, ma sia chiaro che se dovessimo tornare a metterci attorno ad un tavolo per trattare la formazione di un nuovo governo quei punti diventerebbero nostre esigenze preclusive. E questa interpretazione è stata riconosciuta questa sera, sì che Tanassi ha tagliato corto, osservando che « ancora siamo al quinto governo Rumor, quando dovessimo discutere per il sesto si vedrà ». Al mattino avevamo inteso Orlandi dire a Montecitorio: « Se la de molla, noi non ci stiamo, per noi è una difficoltà insormontabile ». Era quel « sistematico », aggiunto al termine « consultaGiovanni Trovati (Continua a pagina 2 in seconda colonna)

Persone citate: De Martino, Nenni, Orlandi, Rumor, Tanassi

Luoghi citati: Inghilterra, Roma