Resta in carcere la "banda 22 ottobre"
Resta in carcere la "banda 22 ottobre" Ordinanza definitiva della Corte di Cassazione Resta in carcere la "banda 22 ottobre" Le "Brigate rosse" ne avevano chiesto la scarcerazione in cambio della libertà del magistrato Sossi E' stata accolta l'istanza del procuratore generale Coco contro l'ordinanza della corte d'appello di Genova (Dalla redazione romana) Roma, 18 giugno. La banda «22 ottobre» resterà in carcere. Oggi a mezzogiorno la prima sezione penale della Cassazione (presidente Giovanni Rosso) ha annullato senza rinvio l'ordinanza della corte d'assise d'appello di Genova che il 20 maggio scorso aveva concesso la libertà provvisoria a Mario Rossi, Augusto Viel, Rinaldo Fiorani, Silvio Malagoli, Gino Piccardo, Giuseppe Battaglia, Cesare Maino e Aldo De Scisciolo, condannati perché ritenuti responsabili del rapi¬ mento del giovane Sergio Gadolla e dell'uccisione del fattorino Floris. Le «Brigate rosse», che avevano rapito il sostituto procuratore Mario Sossi di Genova, ne avevano chiesto la scarcerazione in cambio della liberazione del magistrato. Sossi era stato rapito, sotto casa, la sera del 18 aprile. Il legale della famiglia, Marcellini, aveva inoltrato l'istanza che chiedeva la libertà provvisoria per Mario Rossi (condannato all'ergastolo) e per i suoi. La corte di Genova l'accolse, ma l'ordinanza non fu eseguita perché il procuratore generale di Genova si oppose. Il 23 maggio Mario Sossi venne liberato a Milano. Le indagini sul rapimento sono ancora in corso, ma, oggi, la parte tecnico-giudiziaria si è conclusa: la Cassazione, dopo una brevissima seduta, ha accettato l'opposizione di Coco. Il p.g., anche dopo la liberazione di Sossi, si era rifiutato di firmare l'ordine di scarcerazione della banda «22 ottobre», sostenendo che non si poteva dare esecuzione all'ordinanza perché il governo aveva ribadito fermamente il i i 2 n o l suo rifiuto a consentire l'espatrio al gruppo, come richiesto dalle «Brigate rosse», e perché anche l'ambasciata di Cuba presso il Vaticano si era rifiutata di ospitarli. Coco, prendendo lo spunto dal fatto che nella motivazione dell'ordinanza di libertà provvisoria si parlava di «incolumità personal?» di Sossi, aveva detto che questa incolumità non era affatto assicurata, anche a liberazione avvenuta. Da notare che dopo il rilascio di Mario Sossi delle fantomatiche «Brigate rosse» non si è più saputo nulla.
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