Il Cile è per i tedeschi dell'Est la nazionale quasi "fantasma" di Tito Sansa

Il Cile è per i tedeschi dell'Est la nazionale quasi "fantasma" Il Cile è per i tedeschi dell'Est la nazionale quasi "fantasma" Non viene nominata sui giornali per motivi politici - A Berlino si giocherà con pochissimo pubblico: lo stadio è nella parte Ovest; oltre 60 mila biglietti invenduti Soltanto 3026 "privilegiati" hanno avuto il permesso di passare al di là del "muro" (Dal nostro inviato speciale) Berlino, 17 giugno. Lo stadio Olimpico di Berlino, dove la squadra della « DDR » giocherà domani sera contro il Cile la partita forse decisiva per il secondo posto nel girone numero uno, si trova nel bel mezzo della Germania Orientale. Ma ha il difetto di trovarsi a Berlino Occidentale, al di là del » muro • invalicabile per i tedeschi dell'Est, al di là dei reticolati e delle torrette con mitragliere. Per cui si avrà domani sera l'assurda situazione che i tedeschi orientali, pur avendo uno stadio in casa, raggiungibile in venti minuti di metropolitana o di sopraelevata, giocheranno in trasferta. Soltanto 3026 privilegiati — ex calciatori, allenatori, funzionari, stakanovisti, tutti selezionati dal partito — avranno il privilegio di recarsi allo stadio per sostenere la propria squadra. Saranno in minoranza, che le simpatie dei berlinesi occidentali — trovatisi a scegliere fra i fascisti di Santiago che non conoscono e i comunisti di casa — andranno ai sudamericani, anche perché una vittoria dei rossi (di maglia) conviene di più alla squadra della Germania Occidentale. La partita si svolgerà dinanzi a uno stadio quasi vuoto. Oltre 60 mila biglietti (un primato, dice l'organizzazione) sono ancora invenduti. L'interesse dei berlinesi (occidentali) per l'incontro è minimo. Interesse vi sarebbe da parte dei berlinesi orientali, ma non possono venire. Domando a due giornalisti dello « Sportecho » (gli ex calciatori Thiemann della Dynamo e il nazionale Noeldner, che nel 1969 giocò anche contro l'Italia): » Perché non comperate in blocco trenta-quaranta mila biglietti e domani sera non invadete lo stadio olimpico per incoraggiare la vostra squadra? In fondo si tratta soltanto di rinforzare i treni della sopraelevata, che sono gestiti da voi ». Mi rispondono che ci sono difficoltà tecniche e che la squadra sentirà comunque l'aria di casa ». Domani sera dunque si giocherà in una sorta di vuoto pneumatico: semivuoto l'enorme catino dello stadio, semivuoti i posti dei giornalisti (sono 600, ma solo 220 sono stati prenotati). Un cameriere nella Alexanderplatz mi confida che « sosteniamo certamente tutti la nostra squadra, ma siamo preparati al peggio. In questo caso le nostre simpatie andranno per Beckenbauer e compagni, che qui da noi sono come di casa ». Con prudenza la cosa mi viene confermata dagli ex calciatori Noeldner e Thiemann: « Siamo tutti tedeschi ». Di politica non vogliono sentir parlare. Il fatto che l'Unione Sovietica non abbia voluto giocare a Santiago contro la squadra della « giunta » militare non li interessa. A Berlino Est non vi è indizio alcuno della « lebbre calcistica » che nella Germania Occidentale ha contagiato anche le donne di casa e i vecchietti. Il quotidiano del partito Neues Deutschland dedica oggi la prima pagina alla « gioia di vita per il giubileo della Ddr » e alla « gioventù che agisce nello spirito dei costruttori della diga del Sosat »; nella rubrica sportiva il titolo annuncia soltanto la vittoria della squadra polacca. Del Cile si parla soltanto per parlarne male, da un mese ogni giorno il giornale ha una rubrica fissa in cui si protesta contro la giunta militare di Pinochet e si invita alla lotta per la liberazione di Luis Corvalan. La squadra di calcio del Cile non viene nominata, sui giornali non esiste la partita di domani, è come se avvenisse contro un fantasma. Soltanto gli ex calciatori ne parlano, non possono evadere le domande. E dicono: « Li conosciamo bene, in Cile li abbiamo battuti due volte, a Lipsia abbiamo vinto per 5 a 2, ma a Magdeburgo, nel 1970, ci hanno battuto per 1 a zero ». Altri tempi: allora a Santiago c'era Attende, gli incontri fra i cileni e i tedeschi orientali avvenivano nello spirito dei popoli socialisti ». Domani sera comunque i tedeschi della «Ddr» avranno un doppio compito, uno sportivo e uno politico: battere i cileni per qualificarsi (essendo data quasi per scontata la sconfitta con la Germania Occidentale), batterli per dimostrare la superiorità del socialismo sul fascismo. L'incontro tra i paladini dell'ortodossia comunista e quelli del più fascista dei regimi avverrà a Berlino Occidentale, per anni punto focale della guerra fredda Ira Occidente e Oriente. Ed è consolante, benché ridicolo, visto da qui dietro il « muro », pensare che la vittoria dell'uno o dell'altro « sistema » verrà affidata una volta tanto non alle mitraglie ma alle gambe di giovani atleti. Tito Sansa GERMANIA EST: Croy; Kische, Weise; Bransch, Waetzlich, SparI wasser; Irmscher, Pommerenke, Hoffmann, Streich, Vogel. CILE: Vallejos: Garcia, Figueroa; Ouintano, Arias, Valdes: Rodriguez, Reinoso, Farias, Ahumada, Paez. Arbitro: Angonese (Italia). L'asso Sparwasser