Havelange presidente rompe l'attuale assetto della Fifa?

Havelange presidente rompe l'attuale assetto della Fifa? Havelange presidente rompe l'attuale assetto della Fifa? (Dal nostro inviato speciale) Francoforte, 12 giugno. Fino a quando l'attuale assetto mondiale della Fifa potrà reggere? La domanda diventa inevitabile dopo l'elezione del brasiliano Joao Havelange, 59 anni, persona facoltosa ma non ricca a miliardi come qualcuno l'ha dipinta, alla presidenza del massimo organismo calcistico al posto di Stanley Rous. La lunga campagna propagandistica di Havelange (pare che sia stato in 89 Paesi) assieme alla nuova forza del calcio mondiale, cioè l'Africa (come entità numerica naturalmente e non tecnica), hanno portato ad un capovolgimento della situazione a favore delle nazioni calcisticamente meno evolute, ma che ora si vedono in una posizione di predominio su quelle alle quali si deve il merito dell'attuale popolarità del calcio. Havelange ha promesso molto ed ora vorrebbe mantenere, realizzando un campionato del mondo a pari forze fra l'Europa ed il resto delle nazioni aderenti alla Fifa con criteri che ovviamente i dirigenti del Vecchio Continente non potranno accettare. Nel suo discorso di martedì sera Havelange ha portato avanti il suo programma, ma l'impressione di molti è che abbia bluffato ben sapendo che uno dei suoi punti principali, quello dell'ampliamento dei prossimi mondiali argentini da 16 a 20 squadre, non è realizzabile in quanto a decidere sarà il comitato esecutivo della Fifa che è composto da 16 membri di cui 8 europei, più il presidente anch'esso europeo. Questi sono pronti a respingere il progetto di Havelange, anche se sussiste qualche dubbio sul voto francese. In questo caso, annullato cioè l'ampliamento dei mondiali (che porterebbe in caso contrario ad un declassamento della manifestazione, specie se saranno presenti altre nazioni come l'Australia e lo Zaire), Havelange potrebbe portare avanti iniziative a carattere gio¬ vanile, organizzando il campionato del mondo « Under 20 » che tanto gli interessa, così come la Coppa Intercontinentale per vincitori di Coppa. Una manifestazione che sotto l'egida della Fifa potrebbe rivelarsi molto più interessante e seria dell'attuale e insignificante Coppa Intercontinentale. Havelange dice che soltanto giocando ai mondiali le nazioni meno progredite potranno migliorare. Il discorso è diverso, soltanto migliorando in casa propria, facendo cioè campionati veri ed aumentando il numero dei tesserati e dei praticanti, si otterranno quei benefici che più tardi verranno espressi a livello di nazionale. L'Europa sta per ora a guardare: se sarà costretta farà per conto suo. Auguriamoci che non succeda, perché due campionati del mondo potrebbero anche significare la fine di una manifestazione che sinora ha lasciato agli sportivi ricordi indimenticabili. g. g.

Persone citate: Havelange, Joao Havelange, Stanley Rous

Luoghi citati: Australia, Europa, Francoforte, Vecchio Continente, Zaire