Una sorpresa
Una sorpresa Una sorpresa (Segue dalla 1" pagina) sono stati esaminati a fondo i problemi, forse nuovi, per il conferimento dell'incarico, e quelli del non accoglimento delle dimissioni di Rumor: soluzione poi prescelta. Risulta che Fanfani aveva declinato la designazione unanime del suo nome fatta ieri sera dal direttivo dei deputati de e che aveva proposto al Capo dello Stato, nell'ordine, I le candidature di Rumor, Colombo, Piccoli. La delegazione democristiana aveva sostenuto al Quirinale la formula di centro - sinistra, co-1 me Fanfani ha chiaramente I indicato nelle successive di-1 chiarazioni ai giornalisti. Ha ricordato, in tono ammonitore, che la grave situazione del Paese non richiedeva «divaricazioni su questioni di principio», ma un sostegno dei propositi di Rumor e Colombo, per ricercare tutti insieme e in reciproca fiducia un accordo capace di fronteggiare con efficacia la «minacciosa inflazione» e la raccolta delle risorse per finanziare. «La de ha difeso questa linea — ha spiegato Fanfani — proprio per prevenire la minaccia spaventosa della disoccupazione, la carenza preoccupante di prodotti nazionali e di materie prime importate, il rifiuto di ulteriori crediti al nostro Paese, l'ulteriore svalutazione della moneta con ripercussioni ingiuste e gravi sulle pensioni, sulle retribuzioni più basse, sui prezzi già elevati». «Richiamando questi concetti — ha proseguito, riferendosi ai problemi che si pongono per risolvere la crisi — non avanziamo preclusioni a migliorarli, anzi riteniamo che debbano essere ripresentati ad un più sereno confronto con le proposte dei partiti di maggioranza (ecco la conferma del centro - sinistra, n.d.r.) e con i rilievi di quelli d'opposizione, oltre che delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali per trovare una risposta giusta ai problemi veri del nostro Paese». Il segretario de ha ribadito che «attorno a questa risposta giusta si dovrà definire una alleanza democratica capace di dare al nuovo governo uomini esperti disposti ad agire prontamente». «Ma una nuova alleanza democratica — ha precisato Fanfani — che nelle attuali difficoltà si proponga dì superarle senza pregiudicare il perseguimento di quegli obiettivi di progresso e di giustìzia che, oltre a dare benessere a tutti, in tutti i cittadini consolideranno la fiducia nei nostri ordinamenti democratici, presidio di libertà e garanzia sicura contro gli orditori di trame politiche e i ribaldi di ogni risma». Molto preoccupate le considerazioni fatte ai giornalisti da La Malfa, che era stato ricevuto con Reale e Spadolini dal Presidente prima dei delegati democristiani. «Ho avuto l'onore di esprimere il crescente allarme del partito repubblicano per la situazione economica e sociale del Paese, ma anche i dubbi sulla capacità delle forze politiche maggiori di affrontarla in maniera adeguata». Dopo questa premessa, La Malfa ha sparato a zero: «La crisi non è piovuta dal cielo, ma è derivata dagli errori che la de e il psi come forze di governo, e il pei come maggiore forza di opposizione, hanno commesso ». Il segretario del pri ha concluso: «In tali condizioni, ed in base alle deludenti esperienze fatte dal partito anche di recente, i gruppi parlamentari e la direzione hanno deciso che il pri non partecipi direttamente al governo, ma appoggi quel governo che presenterà un serio e rigoroso piogramma atto ad arrestare la caduta del Paese e mostri soprattutto di saperlo attuare». Da queste indicazioni si trae l'atteggiamento dei repubblicani: una posizione d'attesa, che potrà diventare di appoggio al governo sulla base d'un giudizio del pri in materia di programma e, successivamente, nei vari stadi della sua attuazione. Lamberto Fumo
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