Nuove perdite della lira deprezzamento al 18,8% di Giulio Mazzocchi

Nuove perdite della lira deprezzamento al 18,8% Nuove perdite della lira deprezzamento al 18,8% Il valore della nostra moneta ha perso tra martedì e ieri altri 0,13 punti - L'accordo per il prestito del Fondo monetario prevedeva un deprezzamento del 17 % per il '74 - Le possibilità della Banca d'Italia I st'ànnV^sèguendb il "calcolo /Nostro servìzio particolare) Roma, 12 giugno. Questa sera il valore estero della lira è del 18,80 per cento inferiore a quello del 9 febbraio '73, ultimo giorno della difesa monetaria. La perdita tra ieri e oggi, nel calcolo della Banca d'Italia riferito ai valori del '72, è quindi pari ad altri 0,13 punti. Nel calcolo di « 24 Ore », riferito alle medie del '71, il valore odierno sfiora una perdita del 24 per cento sul 9 febbraio '73. Il punto di riferimento da tener presente è l'accordo per il prestito del Fondo monetario internazionale, nel quale venne definito « realistico » un valore della lira di —17 per cento per tutto que- 1 defla Ban7a& diralia). lT de" finizione venne data sul fini. re di febbrai0: 0ra la «quota i 17)) è scavalcata in peggio di • quasj 2 punti ; Da cne cosa dipende il re j cente peggioramento? I dati j statistici affluiscono ormai con sempre maggior ritardo. Per esempio si sa solo da ieri che in febbraio la bilancia turistica italiana ha se- 1 passivo, contro il forte atti | vo dello stess0 mese d-un I anno avanti. Di più: in quel mese era quasi dimezzata la I vaiuta mandata in Italia da- | gli emigrati. Ciò significa gnato, per la prima volta, un che in quel mese, attraverso i due canali, uscirono dall'Italia almeno 50 miliardi di capitali. Si sa inoltre che in aprile abbiamo avuto un deficit commerciale con l'estero di ben 811 miliardi, con un aumento di deficit di oltre il 50 per cento rispetto a gennaio e a febbraio. Sono dunque assai peggiorate le condizioni in base alle quali in febbraio si stabilì il livello di «quota 17». Sono stati anche presi prov-1 situazione: restrizioni per i turisti, deposito del 50 per cento per le importazioni di beni di consumo. Ma le misure di difesa monetaria non producono ancora alcun concreto effetto. che se alla Banca d'Italia non In tale situazione la lira j n°n pu° <*e Peggiorare, an ' , mancano mezzi per sostenere , gli acquisti all'estero. Ma va detto che quanto più la ban-1 ca difenda « quota 17 », tanto | minore è l'effetto di « stret- ! ta creditizia » esercitato dal ' deficit estero. D'altro canto, | quanto maggiore fosse la «di¬ fesa», tanto maggiore sarebbe j l'esborso di valuta. La ban- i ca centrale, quindi si limita a fornire valuta estera, man mano che il mercato asciuga | quella privata giornalmente disponibile. Quanto ai prestiti di cui la nostra riserva dispone, essi ascendevano a 5210 milioni di dollari al primo giorno di maggio. Sino ad allora, infatti, la nostra Banca aveva attinto solo al credito a medio termine del Mec, pari a 1885 miliardi di dollari, ed erano ancora intatti il credito col 1 Fondo monetarlo e quelli di- retti con le Banche centrali | degli Stati Uniti (3 miliardi ! di dollari), Germania, Fran- ] eia, Svizzera e Giappone. Si ! tratta, in lire del primo maggio, di crediti pari a 3300 miliardi. In lire attuali, a oltre 3386 miliardi. Si tratta dunque, ai ritmi di deficit d'aprile, della possibilità di pagare i deficit esteri per 6 o 7 mesij (tenuto conto dell'apporto turistico estivo). Dai prossimi giorni la parte aurea della nostra riserva, rivalutata a prezzo di mercato, potrà fare sragionare alcuni. Ma il fatto è che chi ci vende merci, non vuole oro, ma dollari. Procurarsi dollari dalle Banche centrali estere, cedendo oro, non è detto che sia possibile, al di là della misura dei prestiti già promessi: perché alle Banche centrali i dollari interessano ormai più dell'oro. Il problema dunque resta sempre quello di diminuire il deficit valutario con l'estero (per capitali, oltre che per merci). Ed è un'azione che si continua a rinviare. Ogni me se di rinvio si « mangia » al meno 600 miliardi di valuta che sarebbe invece possibile subito dimezzare, raddoppiando i mesi di « ossigeno ». Giulio Mazzocchi

Luoghi citati: Germania, Giappone, Italia, Roma, Stati Uniti, Svizzera