Come cambiò colore il fascista Merlino? di Guido Guidi

Come cambiò colore il fascista Merlino? Dopo un "viaggio,, in Grecia Come cambiò colore il fascista Merlino? Al processo Valpreda la parte civile pone una serie di interrogativi sul passato politico di Mario Merlino, ma l'imputato non risponde (Dal nostro inviato speciale) Catanzaro, 7 giugno. L'ipotesi non è originale, ma è pur sempre suggestiva per cui, forse, secondo la parte civile, vale la pena controllarla: che, cioè, la strage di piazza Fontana possa essere stata organizzata a destra e realizzata a sinistra. Mancano le prove e gli elementi obiettivi di riscontro: ma una soluzione potrebbe fornirla Mario Merlino. Purtroppo, il personaggio più complesso e più ambiguo di tutta la storia è tornato a chiudersi nel silenzio più assoluto. L'ex fascista che, nel giro di pochi mesi, è diventato anarchico ha bloccato, senza mezzi termini, ogni tentativo per conoscere i reali motivi che lo hanno indotto a passare da «Avanguardia nazionale» al gruppo «22 marzo». Cerca di difendere il segreto di un piano diabolico con cui si attribuisce ad altri una grave e personale responsabilità come fu indicato dal Sid, inizialmente, da informazioni confidenziali. Il presidente gli ha prospettato anche che questo suo atteggiamento potrebbe essere male interpretato dalla corte d'assise: il problema non sembra preoccuparlo «parlerà al momento opportuno» assicura uno dei suoi difensori, Giorgio Armentano Conte. Ma tutto lascia supporre che questo momento non arriverà mai. Un altro tentativo è stato compiuto in una differente direzione convocando d'urgenza, come testimone, uno dei più noti esponenti del neofascismo romano, Giancarlo Cartocci, per venerdì prossimo. Per quale motivo la corte s'è convinta a convocare d'urgenza questo neofascista? Perché ieri Merlino si è lasciato sfuggire che, forse, avrebbe parlato se fosse stato interrogato Giancarlo Cartoc- ci. E' un tentativo: a compierlo, forse, non ci si rimette nulla. D'altro canto, Merlino ha detto chiaramente che non intende aprire bocca: ci ha provato oggi l'avv. Claudio Gargiulo della parte civile, ma con risultati negativi. L'avv. Gargiulo s'era preparato dieci domande e le ha poste: 1. E' vero che Merlino passò da destra a sinistra dopo essere stato in Grecia? 2. Questo passaggio fu una decisione politica a carattere generale o una presa di posizione individuale? 3. E' vero che il primo tentativo compiuto da Merlino di inserirsi in un gruppo di estrema sinistra risale al maggio 1968? 4. E' vero che tutta l'attività svolta dal gruppo anarchico «22 marzo» fu costituita dalla distribuzione di un volantino e da qualche discorso improvvisato all'università? 5. E' vero che prima di fondare questo gruppo Merlino ed altri hanno cercato di inserirsi a sinistra senza farsi notare? 6. Lei, Merlino, ha detto di non essere stato mai un informatore nel senso specifico dei gruppi di destra: quale era allora la sua vera attività? 7. E' vero che Merlino inseritosi nel gruppo anarchico Bakunin non favorì la scissione del gruppo che fondò poi il «22 marzo»? 8. A fissare il giorno e l'ora dell'appuntamento (12 dicembre, ore 17 circa) con il prof. Lemmi fu lei, Merlino, o l'insegnante? 9. Stefano Delle Chiaie fissò con certezza assoluta l'appuntamento con Merlino per il pomeriggio del 12 dicembre o si mantenne nel vago? 10. E' vero quello che ha detto un certo Alessandro Pisano: «Il mio lavoro nel gruppo capeggiato da Stefano Delle Chiaie viene svolto in collaborazione con Merlino »? La fatica del patrono di parte civile è stata assolutamente inutile: Mario Merlino non ha voluto rispondere a nessuna di queste dieci domande. Ha risposto soltanto all'undicesimo quesito postogli da un altro avvocato di parte civile che ha voluto sapere se avesse commesso la strage di piazza Fontana. «Mi sono sempre proclamato innocente» ha replicato il giovanissimo laureato in filosofia. Per il momento è fallito il tentativo di comprendere meglio il motivo di una improvvisa ed in un certo senso strana conversione di Merlino che ha lasciato l'estremismo di destra per abbracciare quello di sinistra. Nell'attesa che avvenga qualcosa, anche oggi si è andati avanti stancamente: tre ore di lavoro, ma senza costrutto. Un testimone, il generale dell'aeronautica Giuseppe Pesce, ha spiegato che il pomeriggio del 12 dicembre 1969 realmente su piazza Re di Roma volava un elicottero e questo dettaglio confermerebbe l'alibi fornito da Roberto Gargamelli. Quattro agenti di p.s. (Vincenzo Graziano, Marcello Tucci, Antonino Serrao e Giuseppe Rizzello) hanno ricostruito la scena dell'esperimento giudiziario compiuto a Regina Coeli la sera del 16 dicembre 1969 durante il quale Cornelio Rolandi con assoluta sicurezza disse di riconoscere Pietro Valpreda per il cliente da lui trasportato alla Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana a Milano. Guido Guidi

Luoghi citati: Catanzaro, Grecia, Merlino, Milano