Continua la costruzione di autostrade nella Cee di Arturo Barone

Continua la costruzione di autostrade nella Cee Continua la costruzione di autostrade nella Cee Tra il 1972 ed il 1973 la lunghezza complessiva della rete è aumentata di 1400 chilometri - Per il 1974 previsto un rallentamento, ma i principali progetti che riguardano l'Italia restano sempre validi (Nostro servizio particolare) Roma, 4 giugno. Nonostante le polemiche, la costruzione di autostrade prosegue attivamente in tutta la Comunità: nei dodici mesi, tra la fine del 1972 e la fine del 1973, la lunghezza complessiva della rete è aumentata di 1400 chilometri, da poco meno di 16.500 a quasi 17.900 chilometri. In assoluto, il Paese che ha registrato maggiori progressi è stato proprio il nostro, con 476 chilometri di nuovi tronchi: tra questi spiccano per importanza i 134 chilometri della AnconaPescara e i 100 della VastoFoggia, perché la loro apertura al traffico ha consentito di completare l'Adriatica, cioè uno degli assi fondamentali per il collegamento fra il Mezzogiorno e la Valle Padana. Per il 1974 è previsto un sensibile rallentamento della attività costruttiva: le aperture di nuovi tronchi si ridurranno press'a poco a me- tà (da 476 a 248 km), men tre sarà rinviato a tempi mi gliori l'inizio dei lavori per alcune autostrade di minore traffico. Ai fini del turismo internazionale assume particolare rilievo l'inaugurazione, già avvenuta, della BolzanoChiusa, che permette agli automobilisti provenienti dall'Austria di raggiungere tutte le città importanti della penisola senza uscire mai dalla rete autostradale. Per motivi in gran parte casuali, la Francia ha registrato nel 1973 uno sviluppo assai inferiore a quello de¬ gli anni precedenti: sebbene. ì lavori siano proseguiti col j massimo impegno quasi in i ogli regione, il totale delle autostrade in esercizio si è accresciuto nei 12 mesi ap- pena di 255 chilometri, ossia di una cifra relativamente modesta se si tiene conto del programma francese varato nel 1972: 5500 chilome- tri in esercizio entro il 1978 (contro i 2427 aperti al traffico a fine 1973). Nonostante la crisi petrolifera, nessun rallentamento è stato finora annunciato da parte del governo di Parigi: toccherà verosimilmente al nuovo presidente Giscard d'Estaing il compito di ridurre l'ambizioso programma di realizzare, entro il prossimo quadriennio, il collegamento diretto fra Parigi e le capitali di cinque Stati confinanti: Bruxelles, Lussemburgo, Bonn, Roma e Madrid. Non bisogna però mai dimenticare che la Francia è ancora relativamente in ritardo in fatto di autostrade e che solo negli ultimi anni, grazie al sistema del pedaggio, ha potuto recuperare una parte del tempo perduto. L'inflazione che travaglia duramente, anche se in misura diversa, tutti gli Stati della Comunità europea ha già indotto parecchi governi a ridurre i programmi di in- vestimento per il 1974, salvo riportarli alla normalità qualora i tassi d'interesse a lunga scadenza riprendessero a scendere. Anche la Germania e il Benelux non sono sfuggiti alla sorte comune: la decisione di rallentare il ritmo delle costruzioni autostradali non crea a quei Paesi grossi inconvenienti, data la situazione di quasi pieno impiego permanente e la ricchezza di comunicazioni di ogni tipo. Ben diverse sono le condizioni in Italia, dove dall'ape!- tura al traffico di più rapide strade di collegamento dipen de l'avvenire d'intere provin Ce. Arturo Barone

Persone citate: Giscard D'estaing