Fuente si sdebita con Lazcano

Fuente si sdebita con Lazcano Nulla di mutato nel Giro al vertice della graduatoria Fuente si sdebita con Lazcano Lo spagnolo ha lasciato che il suo fedelissimo gregario vincesse la tappa - I due hanno guadagnato pochi secondi su Merckx e Gimondi - Oggi altre montagne con arrivo a Sella Valsugana (Dal nostro inviato speciale) Iseo, 3 giugno. José Fuente ha pagato il debito al più fedele dei suoi luogotenenti, Santiago Lazcano, lasciandogli, sul traguardo di Iseo, quella che avrebbe potuto essere la sua quinta vittoria personale. Era il modo migliore per ripagare il bravissimo Lazcano per una fatica che, agli effetti dell'obiettivo che gli spagnoli inseguono ancora testardamente — il riavvicinamento alla Maglia rosa —, è servito a ben poco. Fuente ha recuperato tredici secondi su Merckx ed il suo distacco dalla vetta della classifica resta superiore ai cinque minuti. Si può dire quindi che la dura tappa sui colli della Val Seriana, in casa di Gimondi e di Baronchelli cioè, ha lasciato in pratica le cose come stavano. Gli scalatori iberici hanno preso in mano le redini della corsa quando la fila dei corridori, dopo Albino, ha imboccato il bivio che conduce sul Colle del Gallo. Prima di allora non si erano avuti sussulti di lotta, il gruppo andava avanti a ritmo appena discreto, lasciando che il modesto Peccolo andasse a vincere il traguardo tricolore ad Alme, il paese di Gimondi. Non c'era molta gente, per le strade, ma la spiegazione di questo apparente assenteismo si è avuta sui tornanti del Colle del Gallo e più in su sul San Fermo: i bergamaschi erano tutti lassù, un mare impressionante di folla, che attendeva ansiosamente il passaggio di Felice, di « Gibì », della Maglia rosa. Il campione del mondo e gli altri italiani non sono però riusciti ad offrire la recita che da loro si attendeva. Si sono accontentati di controllarsi a vicenda, restando accanto a Merckx, Il quale, dal canto suo, sembra aver superato con una certa disinvoltura il momento critico. L'iniziativa è rimasta quindi agli spagnoli, con Lazcano primo davanti ad Uribezubia sul Colle del Gallo, a breve distanza dal plotone. Sulle prime rampe del colle San Fermo Lazcano e Fuente hanno accelerato il ritmo e gli inseguitori li hanno lasciati fare, con l'intenzione di tenerli a « bagnomaria » e recuperarli poi nella lunga discesa verso il traguardo di Iseo. I due spagnoli, con Lazcano in testa, sono passati in vetta all'ultimo colle con 55" su Bitossi che guidava la fila del gruppo ma nella discesa anziché perdere terreno ne hanno incredibilmente guadagnato. Forse il caldo atroce aveva allentato i riflessi di qualcuno tra gli inseguitori, consigliandogli maggior prudenza nella ripida picchiata verso la pianura, forse la deplorevole abitudine di aspettare sempre la prima mossa da parte di un altro ha rallentato il realizzarsi di un accordo che conveniva a tutti: consentire a Fuente di riavvicinarsi ulteriormente alla zona della Maglia rosa aveva il carattere di un « karakiri » collettivo, o sbagliamo? Fatto sta che gli spagnoli poco prima di Sarnico, cioè ad una quindicina di chilometri dall'arrivo, erano cronometrati a quasi un minuto e mezzo dalla pattuglia dei migliori, che era stata integrata nella discesa da Moser, rimasto attardato sugli ultimi tornanti del San Fermo. Negli ultimi chilometri la musica fortunatamente è cambiata; Merckx ha fatto la prima mossa, passando in testa alla fila per una possente sgroppata e tutti ne hanno seguito l'esempio, con impegno tale da rosicchiare il vantaggio dei due fuggitivi fino a ridurlo ad un quasi impalpabile velo di pochi secondi. Quando Fuente e Lazcano, abbracciati, hanno tagliato insieme il traguardo, badando bene che la ruota del gregario fosse davanti a quella del « capitano », la pattuglia degli inseguitori già si intravedeva al fondo del rettilineo d'arrivo. De Vlaeminck vinceva la sterile volata per l'assegnazione del 3" posto. In conclusione, tanto rumore per nulla. Le posizioni in classifica sono rimaste in pratica quelle che erano, Merckx ha smaltito la crisi senza ulteriori danni, un altro giorno è passato sulle montagne senza portare elementi nuovi nella lotta per la maglia rosa. Domani, da Iseo a Sella Valsugana, la Croce di Sommo, a cinquanta chilometri dal traguardo, fa da filtro alla corsa prima dell'arrampicata finale all'arrivo, posto a quota 868. La salita effettiva è piuttosto breve, la pendenza abbastanza dolce, almeno a giudicare dalle cartine ufficiali: Fuente, come il solito, è l'uomo da battere, e può essere battuto. Gianni Pignata

Luoghi citati: Alme, San Fermo, Santiago Lazcano, Sarnico, Sommo