Milano: preso uno dei fuggitivi di Rieti le indagini verso una svolta clamorosa? di Gino Mazzoldi

Milano: preso uno dei fuggitivi di Rieti le indagini verso una svolta clamorosa? Milano: preso uno dei fuggitivi di Rieti le indagini verso una svolta clamorosa? Salvatore Vivirito, proprietario della motocicletta scoperta al campo paramilitare, arrestato nella notte tra venerdì e ieri - Si riaprono i dossier sulla morte di Giangiacomo Feltrinelli e del commissario Calabresi? (Dal nostro corrispondente) Milano, 1 giugno. Le indagini milanesi per j rintracciare i terroristi riusci! fi a fuggire dal campo paramilitare dell'Abruzzo hanno dato la scorsa notte i primi frutti. Salvatore Vivirito di 19 anni è stato arrestato dopo un lunjo e movimentato appostamento. E' il giovane estremista che ha lasciato a Monte Rascino la motocicletI ta appartenente al padre e con la quale aveva raggiunto i suoi compagni. Nel corso di | rastrellamenti e perquisizioni | so?zo stati fermati altri tre noti «picchiatori» Cesare Ferri di 24 anni, Alfredo Gorla di 34 e Claudio Cipelletti di 19, quest'ultimo già implicato nell'inchiesta per l'uccisione dell'agente Marino. Il Vivirito è già stato tradotto a Rieti, gli altri tre sono stati portati a Brescia per essere messi a disposizione della magistratura di quella città. Polizia e carabinieri ri- cercano altre persone, che si ritiene facessero parte del gruppo di estremisti scoperti in Abruzzo e stanno effettuando attenti controlli per accertare da chi erano finanziati ed effettivamente guidati: è ormai certo infatti che la «centi-ale» eversiva del terròj rismo di destra si trova a Mij lano. Su questa particolare I fase dell'inchiesta comincia a I trapelare qualcosa. Si è fatto j il nome tra l'altro dì un noto penalista, esponente della \ maggioranza silenziosa, convocato oggi dai carabinieri di Brescia. L'inchiesta potrebbe portare a clamorosi sviluppi e non è da escludere che si possa finalmente far luce su molti episodi di violenza accaduti in questi idtimi tempi. Molte pratiche vengono rispolverate ed esaminate attentamente alla luce degli ultimi tragici avvenimenti, maturati in un equivoco ambiente polìtico dove ex partigiani accecati dall'odio anticomunista non hanno esitato a servirsi della destra più violenta per creare il caos e il terrore nel Paese. Milano era diventata la loro base: i terroristi di Monte Rascino ne sono la piova, l'arresto di Salvatore Vivirito la conferma. Il giovane è stcto preso la scorsa notte in via Andrea Costa 33 nei pressi di piazzale Loreto (dove l'estremismo di destra ha infierito spesso e dove si vorrebbe ap- pendere ad ogni lampione tut | ti gli antifascisti) in casa di j una sua amica, la signora Ines Silvana Bertero Senigo, divorziata dal marito e che vive sola al quinto piano dello stabile. La polizia teneva d'occhio questa abitazione, sapendo che spesso vi si rifugiava il Vivirito Gli agenti verso le 22,30 hanno bussato alla porta dell'appartamento della donna: ha aperto lei stessa, ma quando ha saputo il motivo della visita ha voluto vedere il mandato di perquisizione firmato dal magistrato. Poiché I gli agenti ne erano sprovvisti | ha richiuso la porta impedenl do l'ingresso. Mentre il funì zionario che dirigeva l'opera\ zione chiedeva via radio l'auj torizzazione al sostituto prò: curatore di turno, gli agenti i in appostamento hanno notat to un giovane scavalcare il i balconcino della cucina della ' donna e scivolare lungo il tu'■ bo di scarico dell'acqua pioj vana sul balconcino del terzo i piano. / poliziotti sono accorsi ma quando sono entrati mll'apparlamento non hanno trovato chi cercavano. Poco dopo però un inquilino dello stabile, Giuseppe Galluzzo che abita al secondo piano, spaventatissimo ha chiamato gli agenti perché temeva che in casa sua ci fosse un ladro: aveva sentito rumori sospetti e il suo cane era estremamente irrequieto. I poliziotti hanno frugato in ogni angolo dell'appartamento e finalmente rannicchiato in uno sgabuzzino hanno trovato il Vivirito. Il giovane si è lasciato docilmente ammanettare ed ha seguito gli agenti in questura dove poco dopo è stato raggiunto da Ines Silvana Bertero Senigo a sua volta arrestata per favoreggiamento. Il giovane aveva lasciato Milano la scorsa settimana con la moto Benelli del padre: agli amici aveva confidato che si sarebbe recato prima ad Ascoli Piceno poi avrebbe raggiunto gli altri amici a Monte Rascino, ma in quest'ultima località pare sia giunto solo all'indomani della strage di Brescia, per ripartire quasi subito lasciando nel campo paramilitare la motocicletta. Nella sua abitazione milanese in via Poggi i carabinieri hanno trovato un messaggio con la data del 7 maggio scor so intestato «Sam - Avanguardia nazionale - Potere nero», in cui è detto: «Dichiariamo ufficialmente guerra allo Stato e al bolscevismo. Le ostilità cominceranno alle 24 di oggi mediante attentati alle principali reti ferroviarie e il lancio di bombe alle sedi dei partiti di sinistra. Unico mezzo per evitare spargimenti di sangue è liberare i camerati Freda e Ventura». Il messaggio chiude con lo slogan «Boia chi molla» delle tragiche giornate di Reggio Calabria e del 12 aprile a Milano, che il Fumagalli ha fatto proprio per sottolineare la continuità del terrorismo nero. In tutta questa vicenda i colpi di scena potrebbero essere clamorosi. Si dice che Fumagalli sia stato in contatto con Giangiacomo Feltrinelli e suo padre ha un magazzino a poca distanza dal tralìccio di Segrate dove l'editore milanese è morto: in una baita da lui affittata in Valtellina è stato trovato esplosivo (anfo, in dotazione alla Nato) eguale a quello che ha dilaniato Feltrinelli, che è stato usato anche per la strage di Brescia e che era a bordo della Land Rover del Sirtori. L'uomo di punta dì Carlo Fumagalli era Giancarlo Esposti morto nello scontro a fuoco di Rascino. Il giovane era uno dei più cari amici di Gianni Nardi, il miliardario milanese — che ha una villa ad Ascoli Piceno, dove il Vivirito ha detto di doversi recare — sospettato di avere ucciso il 17 maggio del 1972 il commissario capo Luigi Calabresi con la complicità di Luciano Bruno Stefano e della tedesca Gudrum Kiess: una donna bionda con le sue caratteristiche somatiche è stata vista a Brescia poco prima della strage e nel campo di monte Rascino. Se tutti gli anelli di questa catena dovessero saldarsi il mistero di tanti clamorosi episodi potrebbe essere risolto. Gino Mazzoldi