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Müller torna bomber pensando ai mondiali Müller torna bomber pensando ai mondiali Gerd Muller, il « bomber » come lo chiamano i suoi compatrioti, senza troppa enfasi, sembra essersi risvegliato in tempo. Il cannoniere degli ultimi mondiali, quelli messicani, ripropone la sua candidatura al ruolo di goleador per i prossimi, nonostante l'accesa concorrenza. Proprio di Muller si parlava con insistenza nei giorni che precedettero il duplice confronto con l'Atletico Madrid per la assegnazione della Coppa dei Campioni. Si mettevano a confronto i suoi risultati: 40 reti sulle 101 segnate dal Bayern nel campionato 1971-72, 36 su 93 nel torneo 1972-73, 30 infine — è storia recente — nella stagione 1973-74 su 34 partite disputate. Una media che altrove, specie in Italia, farebbe sensazione, ma che in Germania invece ha dato lo spunto per commenti tipo questo: •< Muller è fin|to, non riesce più a segnare». La realtà è diversa. Muller resta quella macchina da gol che molte nazioni invidiano alla Germania. Guardiamo come ha se- gnato questi 30 gol: cinque col piede sinistro, diciotto col destro, due di testa e cinque su calcio di rigore, a conferma della sua versatilità. Heynckes, il suo diretto avversario (anch'egli primo nella graduatoria assoluta con 30 gol) è stato più monotono: undici gol di sinistro, quattordici di destro, due di testa e tre su rigore. Trenta gol in campionato, due decisivi nella Coppa dei Campioni, altrettanti in Nazionale contro la Svezia a Dortmund grazie ai quali ha portato a 63 reti il suo eccezionale bottino internazionale. Eccezionale in quanto ottenuto in 55 selezioni: in parole povere una media di 1,14 reti per incontro. Peggio del francese Fontaine, indubbiamente (30 gol, 20 selezioni, 1,50 media gol per partita) ma meglio di autentici campioni come Puskas (83 gol in 84 partite, media 0,98) e Gigi Riva (40 partite, 35 reti, 0,87 come media). Muller, dunque, non è ' morto ». Lo sta dimostrando ora, soprattutto, che sente approssimarsi i mondiali.