Milano: i 9 giovani fascisti molto noti di Gino Mazzoldi

Milano: i 9 giovani fascisti molto noti Milano: i 9 giovani fascisti molto noti Lunga serie di reati e di violenze cato nell'indagine sulle Uno e ricer- :'trame nere" di Brescia Milano, 30 maggio. Le notizie sulla scoperta del campo paramilitare fascista hanno messo in moto stamane polizia e carabinieri di Milano e di tutta la Lombardia: i primi nomi degli estremisti di destra coinvolti nell'inchiesta, risultano tutti di milanesi. Si tratta di nove giovani: Giancarlo Esposti, morto nel conflitto a fuoco coi carabinieri, Alessandro D'Intino e Giovanni Danieletti, entrambi arrestati nel campo; Antonio Sirtori, Salvatore Vivirito, Marco Ballan e altri tre (indicati solo con le iniziali dei cognomi), Sandro P., Costantino C. e Domenico L.M., tutti ricercati. A parte gli ultimi tre dei quali non si sa nulla, gli altri protagonisti di questa vicenda hanno tutti una precisa posizione nell'estremismo di destra di questi ultimi tempi. Vediamoli a uno a uno. Giancarlo Esposti, il morto, aveva 24 anni, ed abitava a Milano in via Lattanzio 16. Era ritenuto uno dei fondatori delle Sam (squadre d'azione Mussolini), responsabile di numerosi attentati a sedi di partiti di sinistra, a lapidi partigiane e all'abitazione del defunto procuratore generale della Repubblica di Milano, Luigi Bianchi d'Espinosa. Per questi episodi l'Esposti era stato incriminato assieme ad Angelo Angeli, Dario Panzironi, Nestore Crocesi, Francesco Zaffoni, Romeo Sommacampagna, Antonio Valenza. Era stato condannato il 29 aprile 1972 a quattro anni di reclusione dal tribunale penale: la corte di Cassazione nel marzo scorso gli aveva ridotto la pena a tre anni. Pur essendo ricercato, per qualche tempo ha continuato a frequentare gli ambienti di estrema destra e di recente era stato visto più volte uscire dalla sua abitazione. Giancarlo Esposti doveva scontare un'al- tra condanna a sei mesi e 20.000 lire di multa per detenzione di esplosivi trovati nella sua casa di Pavia dove il giovane frequentava la facoltà di fisica. Alessandro D'Intino, 21 anni, nato e residente a Milano è iscritto alla facoltà di Legge di Parma dove venne arrestato per tentato omicidio il 30 novembre 1972 in casa di un esponente di « Avanguardia nazionale » in seguito al ferimento dello studente di sinistra Tiziano Alderighi, accoltellato il 23 dello stesso mese in via Torino. Alessandro D'Intino è stato condannato a tre anni di reclusione per l'attentato compiuto la notte tra il 3 e il 4 febbraio 1973 alla Federazione del psi di Brescia. Giovanni Danieletti di 21 anni, milanese, era stato arrestato per il ferimento avvenuto il 25 marzo scorso davanti alla Casa dello studente di viale Romagna, di Chiara Antola di 9 anni: il giovane era alla guida della « 128 » sulla quale si trovava lo sparatore. Marco Pastore, di 17 anni, che qualche giorno prima aveva aggredito e malmenato Furio Cicogna, nipote dell'ex presidente della Confindustria. Il primo dei ricercati è Antonio Sirtori, di 35 anni, da Nova Milanese, proprietario della «Land-Rover» trovata nei pressi dell'accampamento. Anche lui è un personaggio noto alla polizia. Aveva fornito l'alibi a Sergio Boffi, il presunto killer del questore Angelo Mangano. A carico di Antonio Sirtori vi è anche un mandato di cattura per associazione a delinquere emesso nel quadro delle indagini sulle « trame nere » di Brescia: era amico di Carlo Fumagalli, capo delle Mar (Movimento d'azione rivoluzionario). Sempre nel campo di piano di Rascino è stata trovata anche la « Benelli 250 » intestata al padre di Salvatore Vivirito di 19 anni, viale Ungheria 7, un altro dei ricercati, a sua volta arrestato il 29 novembre 1972 per l'accoltellamento di Tiziano Alderighi. Il Vivirito, secondo quanto hanno accertato le indagini, era partito domenica pomeriggio in moto da Milano. A Roma si era incontrato con un altro dei ricercati, Marco Ballan di 23 anni, coinvolto nell'inchiesta per gli incidenti scoppiati il 12 aprile '73 in via Bellotti, dove venne ucciso l'agente Antonio Marino con una bomba a mano, lanciata da Vittorio Loi e Maurizio Murelli. I tre di cui si conoscono solo le iniziali sono Sandro P. e Costantino C. entrambi di 22 anni e Domenico L. M. di 19 anni. In serata a Milano è scattata una massiccia operazione da parte di polizia e carabinieri. Gino Mazzoldi